Era annunciato per quest'oggi, invece, a sorpresa, l'incontro fra l'Autorità di regolazione dei Trasporti e Uber si è svolto ieri. Probabilmente anche per evitare i disordini che si sono verificati martedì a Torino, quando la sede dell'ente è stata presa d'assalto da circa 500 tassisti in sciopero e contrari proprio all'appuntamento con i rappresentanti dell'app americana che consente di prenotare auto via smartphone.
Al confronto c'era il presidente dell'Authority, Andrea Camanzi, che martedì aveva chiarito di «voler ascoltare e incontrare tutte le parti coinvolte». Sempre ieri, a Lingotto, sono stati ricevuti anche i rappresentanti del servizio di auto a noleggio con conducente. Nei prossimi giorni saranno ascoltati BlaBlaCar e Google. Oggi, invece, Camanzi incontrerà sul tema i vertici dell'Anci e della Conferenza Stato-Regioni.
Sentiti tutti l'Autorità, che è un ente di regolazione, si esprimerà nel merito, tenendo anche conto dell'esperienza di altri Paesi.
Uber ha debuttato a Milano nel 2013, poi è arrivata a Roma, Torino, Genova e Padova. Inizialmente offriva la prenotazione di auto di lusso con conducente a prezzi mediamente più elevati rispetto ai taxi. I tassisti hanno da subito denunciato l'esercizio improprio da parte degli autisti di auto Ncc. Questi ultimi, infatti, sarebbero obbligati a rientrare nelle rimesse ogni volta prima di prendere la chiamata successiva ma, secondo i taxi, non sempre lo fanno. Circa un anno fa il ministro dei trasporti Maurizio Lupi aveva dato ragione ai tassisti, mentre il premier Matteo Renzi aveva definito Uber un «servizio straordinario».
La legge, però, non si è adeguata. E nel frattempo Uber – valutata 41,2 miliardi di dollari - ha lanciato nelle città in cui è attivo (tranne Roma) Uber Pop. Qui le cose si complicano: chiunque è autorizzato da Uber può usare la sua auto per portare in giro per la città chi ha prenotato il passaggio. Costa meno dei taxi e Uber dice che si tratta di car sharing, mentre a Milano e altre città sono state ritirate diverse patenti per esercizio abusivo dell'attività di taxi. A questo proposito Uber ha appena festeggiato la decisione di un giudice di pace di Genova di annullare le sanzioni comminate dalla Polizia locale del capoluogo ligure a un guidatore Uber Pop. Il verbale annullato riguardava l'esercizio abusivo dell'attività di taxi (articolo 86 del Codice della strada), mentre sarebbe stato corretto sanzionare l'esercizio abusivo del servizio di noleggio con conducente (articolo 85). Differenza sostanziale: nel primo caso viene confiscata l'auto.
Ci si muove dunque in ordine sparso, sulla base delle decisioni dei giudici. Va detto che l'irruenza di Uber ha messo in difficoltà i governi e le amministrazioni cittadine di mezzo mondo. Uno dei casi più recenti è quello francese: dopo le proteste dei tassisti a Parigi, il governo ha promesso una legge che vietasse il servizio. Ora Uber si è appellata alla Commissione Ue dicendo che la legge sarebbe in contrasto con il principio di libera prestazione di servizio previsto dall'Unione Ue.
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