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FI, Fitto insiste nella fronda: Regionali tra 10 giorni e ancora non…

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FI, Fitto insiste nella fronda: Regionali tra 10 giorni e ancora non sappiamo con chi andremo

Battezzata sabato la sua corrente (i “Ricostruttori”), il frondista azzurro Raffaele Fitto consolida la linea del dissenso senza eccessi alla linea del partito. Dopo l’appello perchè Forza Italia torni «a parlare di contenuti», oggi è il tema sono delle prossime elezioni regionali: «Ho chiesto con forza la scelta dei candidati attraverso lo strumento delle primarie - spiega Fitto - e la richiesta è stata respinta al mittente. Non hanno voluto nenche discutere questo. A 10 giorni dalla presentazione delle liste per le regionali non solo non sappiamo chi saranno i candidati di Forza Italia, ma nemmeno con chi andremo».

Basta rispondere alle questioni politiche con attacchi personali
«Per evitare questo balletto di contrapposizioni, se avessimo svolto le primarie nelle Regioni avremmo avuto un terreno fertile e programmatico e avremmo potuto scegliere candidati con una legittimazione dal basso. Bisogna ricostruire un centrodestra alternativo al governo Renzi», conclude. Ospite della trasmissione «Coffee break» su La7, l’eurodeputato replica anche agli attacchi di ieri del consigliere politico di Silvio Berlusconi, Giovanni Toti, che gli ha indicato la via dell'uscita dal partito nel caso non accetti le regole, e del capogruppo azzurro al Senato Paolo Romani, che lo ha accusato di scappare dal confronto. Ci sono «reazioni scomposte nei miei confronti», mentre «noi poniamo questioni politiche, alle quali si risponde con argomenti politici non con attacchi personali».

In Puglia il commissario Vitali in pressing sui dissidenti
In Puglia, dove i fittiani sono stati recentemete estromessi dagli incarichi direttivi di Forza Italia, non si placano intanto le polemiche interne sull’”epuratore”, Luigi Vitali, cui Berlusconi ha affidato l’incarico di commissario regionale del partito, e che appena insediato ha voluto mettere in guardia gli eletti pugliesi di Forza Italia che rischiano di non essere più ricandidati se si ostineranno a boicottare il loro partito. Respinto l’appellativo di “sceriffo” , subito affibiatogli dai dissidenti, Vitali oggi ha insistito nel pressing : «Se non si presentano alla riunione organizzata da Silvio Berlusconi, allora come possono pretendere di essere ricandidati da coloro che stanno continuamente e deliberatamente boicottando col loro atteggiamento?».

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