
«Flavio, dai, non è il momento di litigare, con tutti i casini che ci sono in Italia. Sostieni Zaia e pensiamo ad altro». Ai microfoni di Radio Capital il segretario della Lega Nord Matteo Salvini ha lanciato un appello, stavolta più conciliante, al sindaco di Verona, Flavio Tosi, che contesta la ricandidatura del governatore Luca Zaia alla guida del Veneto. Un appello definito «saggio» da Roberto Maroni, presidente della Lombardia. Ma Salvini si è spinto poi oltre nel tentativo di ricucire con Tosi. Non solo ha detto che il sindaco di Verona «non è fuori della Lega e non rischia di esserlo». Ma ha offerto a Tosi una exit strategy: «Potrà fare il governatore dopo il secondo mandato di Zaia».
Lega a Mattarella: fermi piccolo dittatore Renzi
Intanto a mezzogiorno i capigruppo della Lega alla Camera e al Senato, Massimiliano Fedriga e Gina Marco Centinaio, accompagnati da Giancarlo Giorgetti, sono saliti al Quirinale per l’incontro programmato con il presidente Sergio Mattarella sulle riforme. «Al Capo dello Stato abbiamo segnalato lo scarso rispetto mostrato dal presidente del Consiglioverso i parlamentari e gli abbiano chiesto di far capire al piccolo dittatore Renzi che siamo in democrazia» hanno dichiarato i capigruppo del Carroccio al termine dell'incontro, al quale non ha parteciparto il segretario Matteo Salvini.
Salvini contestato in Campidoglio
«Razzista, omofobo», «vattene da Roma, non ti vogliamo», «né Salvini né Renzi, non c'è Matteo che tenga». Così il segretario della Lega, Matteo Salvini, è stato contestato in piazza del Campidoglio dove ha presentato alla stampa la manifestazione (con tanto di striscione contro il sindaco di Roma: «Marino a casa») di sabato prossimo in piazza del Popolo «Per mandare a casa il governo Renzi». A contestare Salvini due gruppi diversi, da un lato un gruppo di studenti e dall'altro alcuni esponenti di Sel.
Da oggi Salvini a Roma: «Tosi presidente dopo Zaia»
Salvini ha escluso che Tosi sia fuori dal Carroccio o rischi di esserlo, ma non arretra. «Vince Zaia anche se si candida Babbo Natale», ha detto il segretario della Lega, da oggi a Roma in vista della manifestazione di sabato indetta dal Carroccio (prima tappa odierna: una protesta anti-Marino in Campidoglio). «Non ci sarà nessun suicidio politico, nessun favore ad Alessandra Moretti perché vince Zaia comunque anche se Tosi si candida. Lui è un bravo sindaco e un bravo dirigente finché non si mette a litigare». Salvini ha aperto comunque al dopo-Zaia: «Spero che Tosi sostenga la candidatura di Zaia come fanno tutti in Veneto. Potrà poi fare il governatore dopo il secondo mandato di Zaia».
Tosi: «Candidarmi? Aspetto di vedere se regole sono rispettate»
Ma Tosi non sembra demordere. Intervistato a “La telefonata” su Canale 5, a chi gli ha chiesto se esclude di candidarsi ha risposto così: «Io non escludo di morire neanche tra cinque minuti. Io aspetto di vedere chi rispetta le regole e chi no. Ho chiesto solo che sia rispettato lo statuto». Perché il problema, per il primo cittadino di Verona, non è la candidatura di Zaia ma «è chi decide le liste: il consiglio della Liga Veneta, di cui sono segretario, o Milano? Da sempre in Lega le liste le decidono le Regioni. È avvenuto da altre parti ed è incomprensibile che per il Veneto debbano passare per Milano».
Nuovo no della Lega ad alleanza con Ncd
Sulle regionali il Carroccio continua a opporsi a qualunque alleanza con Ncd, anche per sostenere Zaia in Veneto. Ma Silvio Berlusconi, che oggi vedrà i leader del Comitato per le elezioni regionali, non intende accettare diktat da Salvini. «Berlusconi - ha ribadito oggi Salvini parlando a Radio Padania - decida se preferisce Alfano o se preferisce costruire un progetto con la Lega. Io non costringo nessuno». Ma il segretario della Lega respinge l’idea che Forza Italia possa far cadere la Giunta lombarda se non ci sarà un accordo con Ncd: «Siam mica a giocare a Risiko o a briscola a chiamata».
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