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Lega, Salvini non chiude le porte a Fi in Veneto e attacca Bruxelles:…

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verso le regionali

Lega, Salvini non chiude le porte a Fi in Veneto e attacca Bruxelles: «Peggio del fascismo»

«Io non chiudo le porte in faccia a nessuno: Alfano se l'è chiusa da solo.Vedremo con Forza Italia cosa decideranno i veneti, gli umbri» e nelle Regioni dove si vota. Così Matteo Salvini su “Radio Padania” in risposta a un'ascoltatrice che lo invitava a non stringere alleanze con altri partiti in vista delle regionali. Il segretario della Lega, il giorno dopo il voto unanime del consiglio federale della Lega per la ricandidatura di Luca Zaia a governatore del Veneto, ha ribadito che Giampaolo Dozzo, nominato commissario per le liste, andrà a mediare in Veneto fra Tosi e Zaia «per trovare la quadra». E ha lasciato la porta aperta al sindaco di Verona, dopo l’ultimatum di ieri («O la Lega o la fondazione» da lui creata nel 2013 per candidarsi alle primarie del centrodestra): «Per Flavio Tosi sono convinto che ci sia grande spazio nella Lega che cresce». Una linea ribadita dal governatore della Lombardia Roberto Maroni, che però ha auspicato un accordo tra Lega e Fi per le regionali di maggio.

Salvini: Bruxelles è peggio di Mussolini e fascismo
Da segnalare il violento attacco di Salvini ai vertici Ue. «A Bruxelles c'è ben di peggio di Mussolini, non hanno camicia nera o olio di ricino ma hanno spread e finanza, fanno peggio del fascismo» ha detto il segretario della Lega, Matteo Salvini, rispondendo in diretta agli ascoltatori a Radio Padania.

Salvini: Tosi non lascerà. Io sindaco di Milano? Mi piacerebbe
Quanto al nodo del Veneto, Salvini ha tenuto la porta aperta al sindaco di Verona, che nei giorni scorsi aveva minacciato di candidarsi a governatore del Veneto in contrapposizione a Luca Zaia. «Tosi ha fatto un ottimo lavoro, ha cambiato Verona come un calzino, per lui ci sarà posto nella lega, spero che non lascerà e credo che farà ancora grandi cose». Così Salvini durante «La telefonata» di Belpietro. Il leader leghista non ha nascosto la sua ambizione a candidarsi a sindaco di Milano («mi piacerebbe tantissimo»), ma ha aggiunto: «Dovrei sentire il parere dei milanesi» e per scegliere «verrebbero comunque fatte, sempre e comunque, le primarie»».

Maroni: Lega non ha chiuso porta a Fi
Una linea condivisa da Roberto Maroni. «Spero che non succeda perché sarebbe un danno per la Lega ma sarebbe anche la fine politica di Tosi» ha detto il governatore della Lombardia intervenendo a “Radio Anch'io”. E ha aggiunto: «Tosi è un ragazzo intelligente, non credo che farà questo errore». Poi Maroni ha auspicato un’intesa Lega-Fi per le regionali. «Spero che l'accordo» fra Lega e FI «si faccia perché, al di là di tante differenze e distinguo, facciamo parte del centrodestra».

Da lunedì fuori da Lega chi è in Fondazione Tosi
Intanto, con decorrenza lunedì 9 marzo, «l'iscrizione o l'adesione alla Fondazione che fa capo a Tosi è incompatibile con la qualifica di socio ordinario militante della Lega Nord». È quanto scritto nel verbale del consiglio federale di ieri, che il vicepresidente del Senato Roberto Calderoli ha inviato alle segreterie regionali con l'obbligo di affissione in tutte le sedi.

Tosi pronto allo scontro
Tosi si è preso tempo fino a giovedì - giorno della convocazione del consiglio nazionale della Liga veneta- per sciogliere la riserva. Ma le prime dichiarazioni, ieri in serata a una tv locale, non fanno sperare in un esito pacifico della questione: il sindaco di Verona ha definito «inaccettabile» la decisione del consiglio federale leghista di nominare un commissario per le elezioni regionali nella persona di Gianpaolo Dozzo (che dovrà svolgere la funzione di mediatore tra lui e Zaia nella delicata questione della compilazione delle liste). Tosi è davanti a un bivio: o accetta tutte le condizioni poste da Salvini, che però considera lesive della sua dignità, o impugna in sede di parlamentino veneto la decisione del consiglio federale.


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