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Squinzi: «Il Governo concretizzi gli annunci e porti avanti tutte le…

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il presidente di confindustria

Squinzi: «Il Governo concretizzi gli annunci e porti avanti tutte le riforme»

Bene il Jobs Act, «sicuramente positivo per le imprese», ma perché tornino ad assumere non basta: «Ci vuole l’economia che marcia ed è fondamentale che il Governo Renzi porti avanti tutte le riforme annunciate, quelle istituzionali, la Pa e la riforma fiscale». Il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi - intervenuto stamane a Roma alla presentazione di Emo Milano 2015, la fiera mondiale della macchina utensile, robotica e automazione in programma a Milano dal 5 al 10 ottobre - torna a incalzare l’Esecutivo.

«Stiamo ancora strisciando sul fondo»
«Sugli annunci e sulle intenzioni si può sicuramente essere d’accordo», ha detto Squinzi. Però adesso il Governo «deve finalizzare la sua visione», passare dalle parole ai fatti. Senza illudersi che la riforma del lavoro, da sola, possa risollevare l’economia. Perché «sicuramente stiamo strisciando ancora sul fondo», anche se «carpiamo dei segnali che ci dicono che dovremmo avere imboccato timidamente una ripresa che è fondamentale».

Ridurre la disoccupazione o non c’è futuro
«Una disoccupazione tra il 12 e il 13%, con quella giovanile oltre il 40% - ha aggiunto il numero uno di Viale dell’Astronomia - è un problema che deve farci riflettere perché un Paese non può sopravvivere un lungo periodo così».

Attesi a Milano per Emo 150mila visitatori
La fiera mondiale della macchina utensile, robotica e automazione (Emo) - il principale appuntamento espositivo per gli operatori internazionali dell’industria manufatturiera - si terrà in concomitanza con Expo, definito da Squinzi «il primo grande evento propulsivo che aiuterà a ritrovare la crescita». Per Emo sono attesi 150mila visitatori in rappresentanza di cento Paesi. E sono già più di 1.300 le imprese iscritte.

Macchine utensili: in Cina il 45% del consumo
In vetrina andrà un settore che vale nel mondo 64 miliardi di euro, destinato a crescere nel prossimo triennio fino a raggiungere i 71 miliardi nel 2018, trainato dalla ripresa del consumo di sistemi di produzione. L’aumento più elevato della domanda di macchine utensili sarà in Asia, che si conferma la prima area mondiale per sistemi di produzione: si prevede che il consumo asiatico passerà dai 34,8 miliardi di oggi ai 42,3 miliardi del 2018 (+21,6%), quasi il doppio del valore del 2008. Anche l’Europa vedrà salire la domanda da 14,8 miliardi del 2015 a 17,2 miliardi (+16,2%). Più contenuto l’aumento della domanda nelle Americhe (da 10,2 a 11,4 miliardi, +11,8%), che vedranno ridursi nel 2018 al 16,1% la quota di consumo sul totale mondiale contro il 60% dell’Asia e il 24,3% dell’Europa. Soltanto la Cina assorbirà il 45% del consumo mondiale di macchine utensili.

In Italia nel 2014 indice degli ordini +14,7%
Quanto all’Italia, mostra di avere più sprint rispetto all’intera area europea. Il consumo di sole macchine utensili - settore in cui occupa il quarto posto al mondo tra i produttori e il terzo tra gli esportatori - passerà da 1,6 miliardi a oltre 2 miliardi (+23%). Non solo. Secondo gli ultimi dati del Centro studi e cultura d’impresa di Ucimu-Sistemi per produrre, anche qui si torna a investire in macchine utensili, segno che l’industria manifatturiera sta riprendendo fiato. Nel 2014 l’indice degli ordini raccolto dai costruttori è cresciuto del 14,7 per cento. Un segnale «sicuro - ha commentato Squinzi - che prima o poi si vedrà una ripresa. Se le aziende cambiano i macchinari è un segno che c’è una fiducia di base nelle imprese. Ora si tratta di finalizzare questi segnali e ciò si potrà fare solo se saranno portate avanti le riforme vere. Bisogna semplificare il Paese».

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