
Cene elettorali, doni a Natale, appartamenti in centro. Francesco Cavallo, dicono le carte giudiziarie appena depositate a Firenze, era «l'uomo di Maurizio Lupi». È lui che si preoccupa di «organizzare una cena» a Bari «volta a reperire “fondi” nell'interesse del ministro» così come di occuparsi dell'acquisto «di regali natalizi in favore dello stesso ministro e del suo entourage».
Ed è a Cavallo che fanno riferimento in una telefonata l'imprenditore Stefano Perotti e il figlio del ministro Luca Lupi: «Se ti fai una chiacchierata con Franco - dice Perotti - lui ti racconta tutto... e mi dici quello che devo fare». Sempre Cavallo è in rapporti con la Sipro sicurezza professionale srl, «riferibile a Salvatore Di Gangi», che «svolge servizi di sicurezza per conto di vari ministeri ed enti pubblici» e che allo stesso Cavallo dà, fino ad almeno agosto 2014, l'uso di un appartamento in via Largo Nazareno 15 a Roma. L'inchiesta condotta dai carabinieri del Ros guidati dal generale Mario Parente tratteggia un presunto “sistema” capeggiato da Ercole Incalza, il superburocrate fino a pochi mesi fa a capo della Struttura tecnica di missione delle Infrastrutture. Lui, uomo ombra del ministro Lupi (Ncd), avrebbe orchestrato a proprio piacimento gli appalti delle grandi opere italiane, come la Tav e l'Expo di Milano, dirottando la quasi totalità delle direzioni lavori all'imprenditore Stefano Perotti, che svolgerà un week end nella sua abitazione di Firenze con Lupi e famiglia.
L'appartamento per Cavallo
Poi, però, c'è Cavallo, il quale sfruttando «le sue relazioni con il ministro e con i componenti della segreteria del ministro» interviene a favore di Perotti in alcune opere strategiche: «Alta velocità Milano-Verona e lotto funzionale Treviglio-Brescia», «terminal del porto di Olbia», «A3 Salerno-Reggio Calabria dal km 153 al km 179», «Alta velocità Milano-Genova Terzo valico di Giovi» e una «gara emessa dall'Autorità portuale di Trieste». Cavallo, però, è anche in stretti rapporti con Di Gangi, l'imprenditore che gestisce la Sipro, società attualmente sotto ispezione della Prefettura e della Questura di Roma. Sta di fatto che Di Gangi, oltre ad essere in rapporti con Cavallo, ha contatti stretti anche con lo stesso ministro, così come riportato in un'informativa del Ros datata 4 settembre 2014: «Di Gangi risultano in personali e confidenziali rapporti con il Ministro Lupi».
«Fondi per il ministro»
Cavallo, dunque, per Lupi organizza una cena a Bari «volta a reperire fondi per il ministro». A proposito dell'incontro conviviale l'imprenditore barese Salvatore Menolascina «dice telefonicamente a Forlani Emmanuele (segreteria del Ministro Lupi) che si tratta di una cosa super riservata». Poi ci sono i regali natalizi di Cavallo a Lupi ed entourage, come quello per Bonaduce, della segreteria del ministro, del valore, secondo gli inquirenti, di 7-8mila euro. Sempre Cavallo, notano gli investigatori, ha procurato alla moglie del ministro un biglietto aereo di 447,03 euro per andare da Milano a Bari a una convention di Ncd, anche se non si sa se esso è stato poi rimborsato.
Il ruolo di Sposetti
Ci sono poi le presunte richieste giunte a Giulio Burchi, ex funzionario di Italfer, di sistemare personaggi vicini a Ugo Sposetti (Pd). «Dalle attività di intercettazione – si legge negli atti – emerge che il Burchi è soggetto molto vicino al senatore Sposetti, per il quale si attiva in più occasioni al fine di reperire incarichi in favore di persone indicategli dallo stesso Sposetti». «Non faccio altro che fare l'ufficio di collocamento» dice Burchi in una telefonata del 15 febbraio 2014 con il senatore democratico. Stessa sospetta attività Burchi la compie per l'ex parlamentare Mauro Del Bue. «Il Burchi chiede al Del Bue di procurargli un appuntamento con il Nencini (viceministro al ministero Infrastrutture, n.d.r.) e immediatamente dopo il Del Bue chiede al Burchi: «Tu potresti dargli qualche contributo di questo tipo anche a Nencini…ci sono delle nomine da fare in giro…ci interessa sistemare due o tre persone in qualche ente».
Ma Renzi «controlla tutto»
In un passaggio degli atti giudiziari emerge che il presidente del Consiglio svolge un ruolo puntiglioso di controllo sui lavori da mettere in cantiere con priorità. L'architetto Fermi racconta che «siccome Renzi... ho avuto evidenza lì mentre ero lì da lui ... controlla punto punto tutte le situazioni che vengono messe dentro strumentalmente» ciò si traduce nel fatto che «c'era un caso per esempio di Napoli dove sembrava che figurasse...che figurasse che la cosa fosse okay... e invece torna da Palazzo Chigi un'osservazione: “un momento... quella cosa lì non è finanziata quindi fuori dall'elenco delle priorità”».
La precisazione Rfi
Rete Ferroviaria Italiana precisa che l'amministratore delegato Maurizio Gentile e altri due funzionari sono coinvolti nell'inchiesta, non per fatti legati ai lavori delle linee alta velocità ma per una gara di manutenzione ordinaria ai binari, bandita nel maggio 2014 e poi annullata a luglio del 2014.
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