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Il Papa a Napoli: reagite alla camorra, è tempo di riscatto.…

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visita pastorale

Il Papa a Napoli: reagite alla camorra, è tempo di riscatto. «La corruzione puzza»

L’arrivo di buon mattino, in elicottero, al santuario dedicato alla Beata Vergine del Rosario a Pompei, accolto da centinaia di fedeli, e la sosta in chiesa per un momento di preghiera. Poi l’incontro con gli abitanti di Scampia, la messa solenne in piazza del Plebiscito e il pranzo con i detenuti a Poggioreale. Nel pomeriggio la visita alla Cappella di San Gennaro nella Cattedrale, e la passeggiata sul sul lungomare Caracciolo. È il programma serratissimo dell’ottavo viaggio in Italia del Ponetefice, che nel primo giorno di primavera ha rinnovato il suo monito contro la corruzione. «La società corrotta puzza - ha sottolineato nel suo discorso a Scampia - e un cristiano che fa entrare dentro di sé la corruzione non è cristiano, puzza».

A Napoli «vita non facile, ma mai triste»
Ai napoletani che lo festeggiavano Bergoglio ha portato anche un messaggio di speranza: il loro cammino è spesso segnato da «difficoltà, disagi e dure prove», ma anche se «non è mai stata facile, la vita a Napoli non è mai stata triste!». Al termine della visita tra la gente di Scampia, il Papa si è fatto prendere dall’atmosfera spontanea imponendo una benedizione particolare: «Benedico di cuore tutti voi, le vostre famiglie e questo vostro quartiere. E voi, per favore, non dimenticatevi di pregare per me. ´A Maronna v'accumpagne!».

L’0melia in piazza del Plebiscito: «Reagite alla camorra»
Di speranza il Papa ha parlato anche nella sua omelia pronunciata davanti ad una folla di 60mila fedeli raccolti in piazza del Plebiscito, una delle maggiori di Napoli. «Cari napoletani, non lasciatevi rubare la speranza!», ha sintetizzato Francesco per riassumere il senso della sua omelia. «Non cedete alle lusinghe di facili guadagni o di redditi disonesti. Reagite con fermezza alle organizzazioni che sfruttano e corrompono i giovani, i poveri e i deboli, con il cinico commercio della droga e altri crimini», ha aggiunto. «Corruzione e la delinquenza non sfigurino il volto di questa bella città! Ai criminali e a tutti i loro complici Io umilmente oggi, come un fratello, ripeto: convertitevi all'amore e alla giustizia!».

Il futuro di Napoli «è aprirsi con fiducia al mondo»
«L'oggi di Napoli è tempo di riscatto per Napoli: questo è il mio augurio e la mia preghiera per una città che ha in sé tante potenzialità spirituali, culturali e umane, e soprattutto tanta capacità di amare», ha ricordato ancora Papa Francesco nella corso della messa. «Le autorità, le istituzioni, le varie realtà sociali e i cittadini» possono «costruire un futuro migliore». E il futuro di Napoli, ha concluso Bergoglio, «non è ripiegarsi rassegnata su sé stessa» ma «aprirsi con fiducia al mondo».

Attesa per la Venerazione delle reliquie in Duomo
Tra gli appuntamenti più attesi della lunga giornata a Napoli di Papa Francesco, la visita alle reliquie di S. Gennaro, nella Cattedrale cittadina dove sono custodite le ampolle con il sangue del martire. Tutti aspettavano, infatti, il prodigio della liquefazione del sangue. Un miracolo che si rinnova tre volte l'anno, nei casi di prosperità per la città: il sabato precedente la prima domenica di maggio, il 16 dicembre e il 19 settembre, giorno della solennità del Santo Patrono. Il miracolo non è avvenuto, nel 1979, quando Giovanni Paolo II si recò a Napoli, anche per venerare San Gennaro, e neanche nel 2007 con Benedetto XVI.

E il sangue di S. Gennaro si scioglie
Ma evidentemente Papa Francesco è un Papa speciale, e San Gennaro ha fatto il miracolo. Al termine della Venerazione della Reliquie da parte del Papa, si è infatti verificato il prodigio del sangue disciolto. L'annuncio è stato fatto in cattedrale dal cardinale Crescenzio Sepe dietro constatazione dello stesso Pontefice. L'ampolla con il sangue di San Gennaro è oggetto di culto ma anche di attenzione polemica. Era dal 1848 con Pio IX che non avveniva il prodigio. Nella storia del patrono di Napoli, il prodigio si è compiuto raramente al di fuori delle date canoniche.

Il pranzo con i detenuti di Poggioreale
A pranzo, il Papa è stato ospite dei carcerati di Poggioreale, che per lui hanno cucinato maccheroni al forno, arrosto con patate e ricco buffet di dolci napoletani. La tavolata che ha ospitato il banchetto è stata allestita all'interno della chiesa dell'istituto penitenziario e sono 90 i reclusi che si sono potuti sedere al fianco di Bergoglio. Tra questi anche dieci persone ospitate nel reparto riservato a transessuali, omosessuali e malati di Hiv. I detenuti prescelti sono stati sorteggiati tra i 1.900 che accoglie la struttura carceraria napoletana. A Poggioreale, ad aspettare il Santo Padre anche una rappresentanza di reclusi degli istituti penitenziari di Secondigliano, dell'Opg di Napoli e dell'istituto minorile di Nisida.

L’arrivo sul lungomare Caracciolo, ad attenderlo 100mila napoletani
Nel pomeriggio, il Papa è poi arrivato sul lungomare Caracciolo a bordo della papamobile per l’ ultima tappa della sua visita a Napoli. Sul lungo litorale lo attendevano circa 100mila napoletani, secondo la stima della Curia arcivescovile. Scendendo dalla papamobile, il pontefice ha salutato la folla, ha stretto le mani di numerosi bambini e ha baciato una coppia di anziani che l'ha accompagnato sul palco.

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