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Squinzi: «Segnali promettenti ma ripresa lenta e fragile.…

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il presidente di confindustria

Squinzi: «Segnali promettenti ma ripresa lenta e fragile. L’Italia alimenti cultura d’impresa»

Dopo una «lunghissima crisi» si assiste a «segnali promettenti» di uscita dalla recessione, ma «la ripresa rimane lenta, fragile e soprattutto asimmetrica». Il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, intervenuto a Roma al convegno «Adriano Olivetti e Jacques Maritain per un’economia più umana», ha di nuovo invitato a evitare facili ottimismi.

Economia globale, rimbalzo lento
«Quest’anno l’economia globale dovrebbe crescere nell’ordine del 3% e di qualche decimale in più l’anno prossimo. Un rimbalzo lento - ribadisce Squinzi - rispetto a quello che ci si poteva aspettare dopo l’andamento degli ultimi anni».

Alimentare cultura d’impresa per tornare a sperare
«L’Italia può tornare ad aprirsi e sperare se alimenterà una cultura d’impresa che vive e cresce di merito e di responsabilità - ha osservato il presidente degli industriali - rimettendo al centro l’importanza del lavoro e un’etica di impresa moderna e innovativa, vissuta e praticata con coerenza e non solo di facciata». «Molte delle difficoltà e delle fragilità che percepiamo e che ci rendono timidi nell’affrontare il futuro derivano dal non essere sufficientemente consapevoli di avere grandi valori di riferimento su cui basarsi».

Valori europei contro moderno Medioevo
Sui valori Squinzi è tornato ancora per commentare il quadro internazionale. «Le difficoltà economiche e le incertezze geopolitiche - ha sottolineato - sembrano averci condotto quasi nell’anticamera di un moderno Medioevo, nel quale il presente è arroccamento e paura». «Serve uno scatto di orgoglio che dia respiro ai valori europei e occidentali. Noi non siamo solo moneta e regole di bilancio, siamo qualcosa di molto di più, che il mondo sa e deve continuare a cogliere. Siamo convivenza colta e civile, welfare e pensiero tecnologico e scientifico. Siamo tolleranza civile e religiosa».

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