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Omicidio Meredith, condanne annullate. Assolti Amanda Knox e Raffaele…

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Omicidio Meredith, condanne annullate. Assolti Amanda Knox e Raffaele Sollecito

Sette anni e sei mesi di indagini, arresti, perizie. E  verdetti ribaltati, fino all’ultimo clamoroso atto che mette la parola fine al processo. Per l'omicidio di Meredith Kercher, avvenuto a Perugia il primo novembre 2007, la quinta sezione penale Cassazione ha annullato la sentenza dell’appello bis e assolto Raffaele Sollecito e Amanda Knox. Secondo il collegio, presieduto da Gennaro Marasca, gli imputati non hanno commesso il fatto. I due erano stati condannati in appello a 25 anni di reclusione il primo e a 28 anni e sei mesi la seconda. Amanda è stata condannata a tre anni per calunnia, pena già scontata.

Prima che i giudici entrassero in camera di consiglio c'era stata l'arringa dell'avvocato Luca Maori, che insieme a Giulia Bongiorno ha assistito Raffaele Sollecito. «Il coltello e il gancetto sono le tessere fondamentali di questa vicenda, se cadono queste tessere cade tutto», aveva detto il penalista aggiungendo che «la Corte di assise di appello di Firenze screditando la perizia fatta nel primo giudizio di secondo grado ha riesumato la consulenza genetica della polizia che rappresenterebbe un forte indizio di colpevolezza da unire ad altri anche se non costituisce una prova scientifica certa».

«È una verità difficile da digerire per la famiglia, per noi che l'abbiamo difesa e per i giudici che hanno emesso i verdetti di condanna» è stato invece il commento dell'avvocato Francesco Maresca, difensore della famiglia Kercher.

«Sono curioso di leggere la sentenza», ha dichiarato ha caldo il sostituto procuratore generale di Perugia Giancarlo Costagliola. «Prendo atto della decisione - ha detto il magistrato - e ho il massimo rispetto per le decisioni della Corte». Costagliola aveva rappresentato l'accusa in appello, insieme a Giuliano Mignini e Manuela Comodi.

Sollecito ha atteso la sentenza della Corte di Cassazione con il padre Francesco e le persone più care la sentenza nella sua abitazione di famiglia, in Puglia, a Bisceglie, dopo essere arrivato da Roma in auto. Sollecito questa mattina aveva seguito gli interventi dei suoi due difensori. «È finita... è finita...» ha commentato in lacrime il padre quando gli è stata comunicata la notizia, per telefono, dalla figlia. «Stiamo piangendo di gioia» è riuscito solo ad aggiungere.

«È stata una battaglia durissima, era pacifico che Sollecito è innocente, e questa Cassazione ha avuto il coraggio di affermarlo. Ora Raffaele torna a riprendersi la sua vita», è stato il commento dell’avvocato Bongiorno.

Quanto alla Knox, «le ho appena comunicato la sentenza di assoluzione definitiva. Ovviamente lei è felice. Finalmente l'errore è stato emendato dalla Corte di Cassazione. È un importante riconoscimento per la giustizia», ha commentato Carlo Dalla Vedova, difensore della ragazza americana, che attendeva la sentenza da Seattle. «Chiederemo il risarcimento per ingiusta detenzione», ha aggiunto Della Vedova.

Amanda ha atteso il verdetto a Seattle, nella casa della famiglia, dove, secondo le testimonianze raccolte dall’Ansa nel quartiere, giovedì sera ci sarebbe stata una grande festa, forse per esorcizzare la paura di un verdetto di segno negativo, che avrebbe confermato una dura condanna. «Un suo vicino di casa era qui poco fa e mi ha raccontato che a casa di Amanda ieri sera è stata festa fino a tardi», ha confermato il gestore di un emporio nella zona. «Una grande festa, con la famiglia e gli amici».

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