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I CONTENUTI DEL ddl

Riforma Rai: stop alle buonuscite d’oro agli amministratori, revisione del canone entro un anno

Stop alle buonuscite milionarie per gli amministratori della Rai, consiglieri Cda licenziabili con l’ok della Vigilanza. Il disegno di legge che riforma la Rai, approvato a palazzo Chigi, prevede che «all’amministratore delegato in caso di revoca spetta un'indennità pari a tre dodicesimi del compenso annuo». Il disegno di legge stabilisce inoltre che «l'amministratore delegato non è dipendente di Rai s.p.a. e rimane in carica per tre anni dall'atto di nomina, salva la revoca delle deleghe in ogni momento da parte del consiglio di amministrazione, sentita l'assemblea».

Entro un anno revisione del canone
Nel ddl di riforma si legge che «Il governo è delegato ad adottare entro 12 mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge uno o più decreti legislativi per la disciplina del finanziamento pubblico alla Rai spa sulla base dei seguenti principi e criteri direttivi: a) revisione della normativa vigente in materia di canone, tenendo conto della giurisprudenza delle corti superiori». Tra gli altri principi della delega figura «l'efficientamento del sistema del finanziamento pubblico della Rai spa in considerazione del livello di morosita' riscontrata, dell'incremento delle disdette, dell'analisi costi-benefici nel perseguimento di politiche finalizzate a perequazione sociale ed effettivita' della riscossione».

La clausola anti-privatizzazione
C’é una sorta di clausola anti-privatizzazione: se il Mef - che controlla il 99,56% della Rai - vende oltre il 10% del capitale allora la concessione dello Stato viene revocata automaticamente. All'articolo 2 comma 12 ter, infatti, si legge: «La disciplina di cui ai commi da 1 a 7 si applica fino a che il numero delle azioni `alienato ai sensi dell'articolo 21 della legge 3 maggio 2004. n.112, non superi la quota del 10 per cento del capitale della Rai s.p.a., in considerazione dei rilevanti ed imprescindibili motivi di interesse generale connessi allo svolgimento del servizio».

Consiglieri rimossi con l’ok della Vigilanza Rai
Fra gli altri punti della riforma i sette membri del Cda della Rai potranno essere rimossi con l'ok di assemblea e commissione di vigilanza Rai. Nel testo del ddl si legge: «La revoca dei componenti del consiglio di amministrazione è deliberata dall'Assemblea ed acquista efficacia a seguito di valutazione favorevole della Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi». Anche all'amministratore delegato possono essere revocare le deleghe dal Cda sentita l'assemblea.

Le regole per la nomina del presidente
La nomina del presidente del consiglio di amministrazione della Rai, recita l'articolo 2 del ddl di riforma della Rai, «è effettuata dal consiglio medesimo nell'ambito dei suoi membri. L'elezione del consiglio di amministrazione avviene sulla base di una lista composta da 4 membri, eletti due dalla Camera dei deputati e due dal Senato della Repubblica con voto limitato, 2 membri di nomina governativa, designati dal Consiglio dei Ministri, su proposta del ministro dell'Economia e delle finanze e un membro designato dall'assemblea dei dipendenti di Rai Spa secondo modalità che garantiscano la trasparenza e rappresentatività della designazione stessa. «La revoca dei componenti del consiglio di amministrazione - si legge ancora - è deliberata dall'Assemblea ed acquista efficacia a seguito di valutazione favorevole della Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi». In caso di «dimissioni o impedimento permanente del Presidente o di uno o più membri del consiglio di amministrazione, i nuovi componenti sono nominati con la medesima procedura di cui al comma 6 entro i trenta giorni successivi alla data di comunicazione formale delle dimissioni».

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