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palazzo madama

Decreto antiterrorismo, ok del Senato alla fiducia: via libera definitivo

Il Governo ha incassato la fiducia del Senato sul decreto antiterrorismo con 161 sì, 108 no e un astenuto. Il provvedimento è stato approvato in seconda lettura, in via definitiva, nel testo votato dalla Camera il 31 marzo. Il decreto scadeva il 20 aprile. Hanno votato sì i partiti della maggioranza («Possiamo dividerci su molte cose ma sul terrorismo la nostra unica parola deve essere unità» ha detto il capogruppo Dem al Senato Luigi Zanda). Voto contrario dalle opposizioni. Sandro Bondi e Manuela Repetti hanno votato la fiducia al governo. I due senatori hanno di recente lasciato Forza Italia confluendo nel gruppo Misto.

Il decreto oltre a prevedere misure urgenti per il contrasto del terrorismo internazionale, rifinanzia con circa 917 milioni la partecipazione italiana a diverse missioni internazionali per il periodo gennaio - settembre 2015. Tra le modifiche approvate dalla Camera e confermate dal Senato figura il finanziamento, per oltre 40 milioni, dell'operazione “Mare sicuro”.

Alfano: decreto è legge, da oggi più forti
«Il decreto antiterrorismo è legge! Da oggi più forti nella lotta al terrorismo per la difesa della democrazia e della libertà». È il primo commento scritto su Twitter del ministro dell'Interno Angelino Alfano.

Giro di vite contro i foreign fighters
Tra le principali novità, il Dl antiterrorismo istituisce la superprocura nazionale antimafia e antiterrorismo e prevede un giro di vite contro i “foreign fighters”, quelli che partono per la Siria o l'Iraq per arruolarsi nelle file dei terroristi: rischiano da 5 a 8 anni di reclusione. Stessa pena per chi organizzi, finanzi o propagandi i viaggi. Da 5 a 10 anni sarà invece punito chi fabbrica armi fai-da-te e mette in atto comportamenti «finalizzati in maniera univoca» al compimento di atti di violenza con finalità terroristiche. Nel Codice penale sono introdotte due nuove contravvenzioni: la detenzione abusiva di precursori di esplosivi (sanzionata con la pena congiunta dell'arresto fino a 18 mesi e ammenda fino a 1.000 euro) e la mancata segnalazione all'autorità di furti o sparizioni dei precursori (arresto fino a 12 mesi o ammenda fino a 371 euro). Pene aggravate, infine, per chi addestra potenziali terroristi se utilizza strumenti telematici o informatici. Aggravanti analoghe sono previste per il possesso e la fabbricazione di documenti falsi, delitti per cui scatta l'arresto obbligatorio in flagranza (ora invece è facoltativo).

Maglia più larga per le intercettazioni
Il decreto permette di usare programmi per acquisire “da remoto” le comunicazioni e i dati presenti in un sistema informatico e modifica la disciplina delle norme di attuazione del Codice processuale penale sulle intercettazioni preventive, anche in relazione a indagini per delitti in materia di terrorismo commessi con l'impiego di tecnologie informatiche o telematiche. La polizia postale dovrà essere costantemente aggiornare una black-list dei siti internet che inneggiano al terrorismo, anche per favorire lo svolgimento di indagini da parte della polizia giudiziaria, pure sotto copertura.

Immunità per gli 007
Con il decreto si estende la possibilità di rilasciare agli stranieri permessi di soggiorno a fini investigativi. Si introduce inoltre in via transitoria la facoltà, per i servizi di informazione e sicurezza, di effettuare colloqui investigativi con detenuti per prevenire azioni terroristiche. Per il personale di Aisi, Aise e Dis sono previste disposizioni volte alla tutela funzionale e processuale: potranno usare le generalità “di copertura” anche mentre depongono in un processo penale sulle attività svolte in incognito e sono autorizzati a commettere reati (nei loro confronti si applicherà la speciale causa di non punibilità).

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