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Italicum, la minoranza Pd voterà no. Renzi: non ripartiamo da…

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una mossa in attesa del voto in aula

Italicum, la minoranza Pd voterà no. Renzi: non ripartiamo da capo

Se Renzi non apre su modifiche alla legge elettorale, Area riformista domani non voterà su quello che verrà proposto all'Assemblea dei deputati Pd con il premier. L’anticipazione arriva da Matteo Mauri, mentre è ancora in corso alla Camera la riunione della corrente di minoranza che fa capo a Roberto Speranza e Pier Luigi Bersani. E la notizia viene confermata al termine dell’incontro. Non si tratta però di una chiusura totale ma di una mossa in attesa del voto in aula. «Speriamo in segnali di aperture», spiega il parlamentare dem.

Renzi: l’Italicum non è Monopoli non si ricomincia l’iter
«L'iter delle riforme e dell'Italicum non è il Monopoli, non si può ricominciare e tornare a Vicolo corto», ha detto il premier, Matteo Renzi, durante il suo intervento alla 54esima edizione della Fiera del mobile di Milano. «Ora - ha sottolineato il Premier -si decide, dopo mesi di dibattiti e discussioni».

Damiano: prioritario evitare che venga posta la fiducia
Eppure la minoranza del partito insiste per ritocchi all’Italicum in vista dell’incontro domani sera del gruppo dei deputati dem a Montecitorio, che si concluderà con un voto. «Se domani alla riunione del gruppo Renzi farà una relazione di chiusura rispetto alle richieste sottoscritte nella lettera firmata da oltre 70 parlamentari non potremo votare a favore se la relazione sarà messa ai voti», ha precisato Cesare Damiano, esponente di Area riformista, in merito all'Italicum. Alla domanda su quale sarà l'orientamento in Aula, Damiano ha risposto: «Oggi prioritario è evitare che venga posta la fiducia».

Secondo i calcoli più di cento direbbero no all’Italicum
«Sul no di domani a questa riforma della legge elettorale c'è l'unanimità, vedremo poi le mosse di Renzi. Dipenderà innanzitutto se mette la fiducia o no», dice Davide Zoggia.
Domani - secondo i calcoli fatti da Area riformista - dovrebbero essere più di cento a dire no all'Italicum. Alla riunione di questa mattina non era presente Pierluigi Bersani.

Cuperlo: sì a una buona riforma, no a pregiudizi
«Sì a una buona riforma. No ai pregiudizi di qualunque segno», ha detto il leader di Sinistradem Gianni Cuperlo. «Domani sera - spiega - ascolterò la relazione del premier e spero ancora di trovare nelle sue parole quella volontà di ascolto che può aiutare tutti a tagliare il traguardo di una buona legge elettorale. L'alternativa non è tra l'Italicum com'è adesso o il ricominciare daccapo. Continuo a credere che alcune modifiche possono migliorare la legge, allargare la maggioranza a suo sostegno, unire tutto il Pd e favorire l'approvazione di quella riforma costituzionale destinata, a sua volta, a essere perfezionata dal Senato. Questo è il tempo - queste sono le ore - dove cercare con ostinazione di ultimare il mosaico di un nuovo ordinamento dello Stato, nuove regole per la rappresentanza e la fine del vecchio bicameralismo. Insomma migliorare l'Italicum alla Camera non significa istradare la riforma su un binario morto. Penso sia vero l'opposto: solo condividendo le scelte di fondo sulle regole noi restituiremo a tanti cittadini la fiducia nelle istituzioni. Per questo dico, proviamoci ancora».

In seguito la decisione sul voto
La decisione sul voto in assemblea sarà rimandata a un secondo momento, anche in attesa di capire se saranno possibili modifiche alla riforma costituzionale, all'esame di Palazzo Madama, sulla parte che riguarda l'articolo 2 del ddl sui nuovi componenti del Senato che attualmente è previsto non elettivo con 100 senatori scelti dalle Regioni. «Siamo molto curiosi - ha aggiunto Mauri - di sentire domani cosa dirà il presidente del Consiglio. Renzi è una persona che in più di un'occasione ha dimostrato anche di sapere cambiare idea e di sapere trovare dei punti di accordi politici inaspettati. Per cui noi aspettiamo che parli lui e lo ascolteremo molto attentamente».

Brunetta: dal direttivo unanime no all’Italicum blindato
«Direttivo unanime di Forza Italia Camera: no a Italicum blindato, ma premio a coalizione e entrata in vigore dopo riforma costituzionale», ha scritto su Twitter Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia a Montecitorio. In una nota del gruppo, inoltre, si spiega che Fi presenterà «pochi, ma forti e determinati, emendamenti» alla legge elettorale, «nei quali tutto il gruppo possa riconoscersi». Sotto la lente di ingrandimento di Fi «il premio di maggioranza alla coalizione e non più alla lista, ripristinando così il testo uscito dalla Camera a marzo 2014; la possibilità di introdurre l'apparentamento al secondo turno; posticipare l'entrata in vigore della legge al 2017 o dopo l'approvazione definitiva della riforma costituzionale; le ricadute della legge elettorale su regioni come il Trentino Alto Adige e il Friuli Venezia Giulia». Su questi punti il partito di Berlusconi ha deciso di attuare un'opposizione netta, ricorrendo anche all'utilizzo del voto segreto».

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