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Immigrazione, Junker: grave errore lo stop a «Mare…

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Immigrazione, Junker: grave errore lo stop a «Mare Nostrum». Mogherini: operazioni polizia tra le opzioni

Anche se «immediata», la risposta che il Consiglio europeo ha dato la scorsa settimana «alla tragedia umana» del Mediterraneo è ancora «insufficiente». Lo ha detto a Strasburgo, parlando al Parlamento europeo in sessione plenaria, il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker, che ha anche definito «anormale» la fine di Mare Nostrum e l'aumento dei fondi per Triton un «ritorno alla normalità».

Juncker: grave errore interrompere Mare Nostrum
«È stato un grave errore aver interrotto Mare Nostrum, ha provocato gravi perdite di vite umane», ha detto Jean Claude Juncker alla plenaria, aggiungendo che «triplicare i fondi per l’operazione Triton è stato solo un ritorno alla norma, anormale è stato lasciare sola l'Italia». Non solo. Secondo il presidente della commissione Ue «dal Consiglio Ue straordinario sono arrivate risposte immediate ma insufficienti».

Risoluzione Europarlamento: quote nazionali per profughi
Una risoluzione congiunta, firmata dai socialisti, i popolari, i liberali e i Verdi, sulla politica migratoria dell'Unione europea è stata intanto approvata oggi a Strasburgo a larghissima maggioranza: 449 si, 130 voti contrari e 93 astenuti. La risoluzione prevede quote nazionali per l'accoglienza dei profughi e più mezzi per Frontex. La risoluzione ribadisce l'appoggio a quanto stabilito dal Consiglio straordinario della settimana scorsa sul rafforzamento economico di Triton. Ma chiede anche di allargare il suo mandato, espandendo l'area di intervento e prevedendo anche il dovere di portare avanti operazioni di 'search and rescue'. Si chiede agli Stati membri di lavorare a stretto contatto con Europol e Eurojust per combattere il traffico degli scafisti dentro e fuori i confini dell'Unione e di rinnovare l'appoggio all'Onu nei suoi sforzi negoziali per ristabilire un governo democratico in Libia.

Il mandato esplorativo a Mogherini per missione militare
Il vertice a Bruxelles sull’immigrazione del 23 aprile scorso ha dato mandato all'Alto rappresentante per la politica estera dell'Ue Federica Mogherini di iniziare subito la preparazione di un'eventuale missione di carattere militare per individuare e distruggere i barconi dei trafficanti nascosti lungo le coste libiche. Per avere il via libera Mogherini deve cercare di ottenere, con l'aiuto di Francia e Regno Unito (membri permanenti del Consiglio di Sicurezza) e della Spagna (membro di turno), un mandato dell'Onu. Una missione difficile, complicata dal fatto che il segretario generale dell'Onu, Bak Ki-Moon, ha dichiarato che «distruggere i barconi non è la strada giusta», anche se «vanno fermati gli scafisti che li usano».

Mogherini: tra piani anche operazione polizia
L'Alto rappresentante per la politica estera, ieri all’Onu a New York ha ribadito però che le proposte che si stanno elaborando «prevedono anche operazioni di polizia». Mogherini ha tuttavia aggiunto che «non c'e' un unico elemento salvifico» e bisogna «mettere in campo tutti gli strumenti: la cooperazione, l'umanitario, il rapporto con l'Onu e l'Unhcr e anche operazioni di polizia di contrasto al traffico». E ha ribadito: «La nostra priorità è salvare vite»

Mogherini all'Onu per quadro legale azione internazionale
Quella di Mogherini al Palazzo di Vetro dell'Onu è una missione incentrata soprattutto a definire un quadro legale internazionale per affrontare l'emergenza sbarchi dalla Libia. Lady Pesc ha dichiarato di aver «riscontrato un accordo pieno, e anche del segretario generale Ban Ko-moon, sulla la necessità di combattere le organizzazioni criminali che gestiscono il traffico». E ha aggiunto: « Concordiamo sul fatto che questa debba essere la priorità, assieme a quella di salvare vite». L’obiettivo è lavorare «sulla prevenzione dei viaggi della morte, prima ancora che le persone entrino in Libia». Ecco perché «stiamo ragionando con l'Unione Africana, di rafforzare la cooperazione in Niger, lavoreremo di più assieme alla Tunisia, all'Algeria, all'Egitto, per rafforzare la fascia di Paesi della costa sud del Mediterraneo». Mogherini oggi a Washington vedrà il segretario di Stato americano John Kerry.

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