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Guerriglia a Milano: i No Expo devastano il centro, molotov e auto…

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Dieci fermati, feriti undici agenti

Guerriglia a Milano: i No Expo devastano il centro, molotov e auto in fiamme

Lancio di molotov, auto incendiate, vetrine di banche e negozi frantumate. Partito in maniera pacifica, il corteo No Expo di Milano a metà pomeriggio è degenerato in violenza e devastazione. Vestiti di nero e incappucciati, protetti da caschi e armati di bastoni, alcune decine di manifestanti hanno preso il sopravvento sfasciando qualsiasi cosa si trovasse sul loro percorso. In molti indossavano maschere antigas, qualcun altro ha preferito quella di Anonymous. E in pochi minuti si è scatenato l’inferno. Un attacco premeditato come già visto più volte in passato.

Il bilancio finale è stato di 11 agenti feriti lievemente mentre non si registrano problemi tra le persone che hanno sfilato in corteo. Dopo gli scontri, una decina di manifestanti sono stati accompagnati in Questura e si sta valutando la posizione di sei di questi, tutti italiani.

La guerriglia urbana è esplosa intorno alle 16,30 in via Carducci, lungo il tragitto della manifestazione, partita dopo le 15 da Piazza XXIV Maggio, con una vera e propria sassaiola contro la polizia. È seguito un lancio di fumogeni e petardi contro la polizia, che ha risposto con i lacrimogeni.

Barricate e auto in fiamme: guerriglia urbana
È nel crocevia di Largo D'Ancona, tra corso Magenta e via Carducci, nel pieno centro di Milano, a pochi passi dal Castello Sforzesco, che dopo i primi scontri con la polizia, il corteo è stato spezzato a metà: la prima parte ha proseguito verso la zona Pagano, un'altra è rimasta bloccata in via Carducci. Il fumo dei lacrimogeni, lanciati copiosamente dalle forze dell'ordine ha invaso tutta la zona rendendo l'aria irrespirabile.

Nella zona, auto in fiamme e colonne di fumo nero fin sopra i palazzi. Una barricata è stata incendiata al centro di Corso Magenta. Parte dei black bloc è stata dispersa, altri sono rimasti sul posto lanciando oggetti contro le forze dell'ordine. Lungo il corteo lo stesso gruppo di antagonist aveva già spaccato alcune vetrine di negozi e banche e sfondato i vetri di pensiline dei mezzi pubblici.

Anche nella elegante via Caradosso, non distante da piazzale Cadorna, dopo un tafferuglio con le forze dell'ordine, molte auto in sosta sono state incendiate o danneggiate. Nella strada, a due passi dalla Basilica di Santa Maria delle Grazie, si è sprigionato un fumo nero e avvolgente.

I black bloc appiccano fuoco a filiale Bnl
I black bloc hanno poi dato fuoco alla sede della Bnl in piazza Virgilio, mentre nelle vie adiacenti è continuato il lancio di pietre e bottiglie contro le forze dell'ordine, che hanno risposto con un fitto lancio di lacrimogeni. Intanto una grossa colonna di fumo nero si è alzata da un palazzo a Milano a causa probabilmente di una bomba carta lanciata all'interno di un negozio al piano terra.

Ancora auto in fiamme e danneggiamenti
Tafferugli sono scoppiati anche in piazza Conciliazione, dove i “neri” hanno proseguito i danneggiamenti, incendiando automobili parcheggiate e lanciando oggetti contro le forze dell'ordine. La polizia è intervenuta sparando dei lacrimogeni. Anche qui, auto incendiate e lancio di sassi.

Quindi il corteo No Expo May Day è arrivato in Pagano dove avrebbe dovuto fermarsi, ma ha proseguito imboccando via Giotto. Qui alcuni agenti sono rimasti contusi. L'aria irrespirabile a causa dei diversi fumogeni per disperdere i manifestanti più violenti.

Poi, arrivati in via Guido d’Arezzo, alcuni antagonisti vestiti di nero, si sono liberati di felpe, passamontagna, caschi e mazze e si sono dispersi dopo essersi cambiati d'abito. Gli ultimi manifestanti sono rimasti fermi tra piazza Buonarroti e piazzale Lotto: circa 200 giovani, appartenenti a varie anime della contestazione. La polizia li ha praticamente chiusi e costretti in direzione della metropolitana che si trova in piazzale Lotto.

Manifestazione conclusa in Piazza Amendola
«Chiediamo a tutti di lasciare piazza Amendola e dirigersi verso la metropolitana per concludere il corteo ordinatamente e con calma e senza attaccarvi». Così i leader della manifestazione dal primo camion che ha guidato il corteo hanno esortato i manifestanti a lasciare piazza Amendola dove si è conclusa la manifestazione No Expo e a procedere ordinatamente verso la metropolitana.

Undici agenti feriti, nessuno fra i manifestanti
La Questura di Milano ha comunicato che sono 11 gli uomini delle forze dell'ordine feriti nel corso dei tafferugli scoppiati durante il corteo del 1 maggio a Milano. Sette carabinieri hanno riportato ferite mentre 4 agenti sono rimasti contusi. Non si sono registrati feriti tra i manifestanti.

Questore di Milano: hanno tentato di sviarci
«Gli scontri che sono stati provocati intorno alla zona di Cadorna erano dei tentativi di sviarci. I manifestanti violenti volevano che li inseguissimo lasciando sguarniti i presidi che impedivano loro di dirigersi verso il centro». Lo ha detto il questore di Milano Luigi Savina che ha coordinato personalmente tutte le operazioni.  

Il corteo era partito alle 15 in maniera pacifica
Il corteo degli antagonisti e dei manifestanti No Expo May Day era partito poco dopo le 15 da Piazza XXIV Maggio, aperto da «Bella Ciao» suonata dalla Banda degli Ottoni a Scoppio e da uno striscione con scritto «Expo debito, cemento e precarietà». Nel corteo sono presenti vari gruppi di antagonisti, Cobas, No Tav, anarchici e militanti de “L'altra Europa con Tsipras”, oltre a chi manifesta contro l'Esposizione universale.

Durante il primo tragitto del corteo, partito da Porta Ticinese diverse vetrine sono state tappezzate con dei volantini con su scritto: «Chiuso per Expo flop». Nel mirino di manifestanti dei centri sociali sono finiti le vetrine del Mc Donald's, ma anche le banche, in particolare le vetrine di una filiale di Intesa Sanpaolo in via De Amicis, presa di mira in quanto “finanzia Expo”, hanno scandito i manifestanti.

I primi scontri fra antagonisti e forze dell’ordine
Mentre il corteo No Expo sfilava per corso di Porta Ticinese, la polizia si è schierata in piazza della Resistenza partigiana costruendo un’imponente barricata dietro cui sono stati piazzati blindati e mezzi con estintori. Per impedire, tramite via Cesare Correnti, l'accesso al centro cittadino. Ed è proprio in piazza Resistenza partigiana che sono esplosi i primi tafferugli, dopo che oggetti e petardi sono stati lanciati contro le forze dell'ordine schierate in tenuta antisommossa. La polizia ha utilizzato gli idranti per disperdere i manifestanti.

Percorso del corteo più breve del previsto
Il percorso stabilito della «No Expo May Day» era più breve del previsto, dopo che la Questura ha vietato il passaggio lungo via Torino e tutte le piazze più centrali della città, per la presenza dei lavori per lo smontaggio del grande palco di piazza del Duomo del concerto di ieri sera e, soprattutto, perché al Teatro alla Scala, dalle 20, era in programma la Turandot di Puccini.

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