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Immigrazione, Italia propone risoluzione Onu: possibile uso forza contro gli scafisti

Una prima decisione su una possibile operazione di Politica di sicurezza e difesa comune (Psdc) per colpire i barconi dei trafficanti potrebbe arrivare già al consiglio Affari Esteri-Difesa del 18 maggio. Lo riferisce l’Ansa. Intanto l'Italia ha sottoposto ai membri europei del Consiglio di sicurezza dell'Onu una bozza di risoluzione per far fronte all'immigrazione illegale che potrebbe essere votata prima della riunione dei ministri il 18 maggio. Il sì dell’Onu è infatti imprescindibile per qualsiasi intervento. L'obiettivo è fornire «una base legale alle diverse attività di contrasto al traffico di esseri umani e che consenta di assicurare i trafficanti alla giustizia», ha spiegato il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, al termine di un incontro con il collega polacco a Varsavia. «Credo che ci siano le condizioni per arrivare ad approvarla - ha assicurato - Io sono ottimista». La bozza è stata condivisa con i membri permanenti europei del Consiglio di sicurezza (Gran Bretagna e Francia) e a quelli non permanenti (Lituania e Spagna) e in questa settimana verrà condivisa anche con gli altri partner.

Onu al lavoro, testo entro 18 maggio
I membri europei del Consiglio di Sicurezza che da tempo lavorano alla bozza avrebbero trovato un accordo su un testo. Oggi inizieranno quindi le discussioni con gli altri membri non europei del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Obiettivo è arrivare a un documento entro lunedì 18 maggio.

Testo Onu sotto ombrello Capitolo 7: possibile uso della forza
La bozza di risoluzione a cui sta lavorando il Consiglio di Sicurezza Onu sull'emergenza immigrati nel Mediterraneo è sotto l'ombrello del Capitolo 7 della Carta delle Nazioni Unite, che come “extrema ratio” può prevedere anche l'uso della forza. Lo rivelano all'Ansa fonti diplomatiche interne al Consiglio di sicurezza.

Ue: 18 maggio possibile prima decisione
Non a caso una prima decisione su una possibile operazione di Politica di sicurezza e difesa comune (Psdc) per colpire i barconi dei trafficanti potrebbe arrivare già al consiglio Affari Esteri-Difesa del 18 maggio. Secondo la roadmap, per le decisioni a livello dei leader e per i passi per pianificare il lancio di un'eventuale operazione, si rimanda al vertice di giugno.

Immigrazione: lunedì Consiglio Sicurezza Onu con Mogherini
Il Consiglio di sicurezza dell'Onu affronterà lunedì prossimo l'emergenza dell'immigrazione nel Mediterraneo. L'alto rappresentante per la politica estera Ue, Federica Mogherini, è stata invitata a presentare in videoconferenza un rapporto sulla situazione «in seguito» al Consiglio europeo straordinario del 23 aprile e «dopo una serie di contatti ad alto livello condotti dall'Alto rappresentante con i membri europei del Consiglio di Sicurezza, con gli Stati Uniti, la Russia e la Cina, per scambiare vedute e per coordinare le posizioni sulla lotta contro le organizzazioni di trafficanti». Mogherini farà il punto della situazione ed illustrerà la bozza di piano di intervento Ue che prevede sia il salvataggio in mare che un giro di vite contro gli scafisti. L'Ue vuole il sostegno del Consiglio di Sicurezza per un piano che prevede il ricorso ad azioni militari contro le imbarcazioni usate dai trafficanti. Il vertice a Bruxelles sull'immigrazione, infatti, aveva dato mandato a Mogherini di iniziare subito la preparazione di un'eventuale missione di carattere militare per individuare e distruggere i barconi dei trafficanti nascosti lungo le coste libiche.

Non si arrestano gli sbarchi
Intanto non si fermano gli sbarchi. Sono 593 i migranti sbarcati a Napoli alle 12 dalla nave della Marina militare italiana «Foscari», salvati nelle acque della Sicilia. Si tratta di nigeriani, ma anche profughi di Ghana, Costa d'Avorio, Senegal, Mali, Guinea, togo, Siria, Eritrea e Somalia. Ieri a Salerno erano sbarcati in 652, la maggior parte dei quali rimasti in Campania. Nel porto mercantile di Taranto sono sbarcati da un mercantile 200 migranti tratti in salvo nelle scorse ore nel Mar Mediterraneo con l'operazione «Frontex». La Polizia di Ragusa ha proceduto al trasferimento di 950 migranti dei 1.200 giunti negli ultimi due giorni a Pozzallo.

Alfano: distribuiremo nelle regioni i migranti
«Ci deve essere giustizia e un'equa distribuzione dei migranti nei paesi europei e nelle regioni italiane. Non sarebbe giusto scaricare sulle regioni che hanno l'onere del 90% degli sbarchi anche il peso di accogliere da soli tutti i migranti» ha afferma il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, alla vigilia del vertice con la conferenza dei presidenti delle Regioni e l'Anci. Un vertice che si preannuncia di fuoco. Con l'emergenza in atto il gioco del cerino in mano per chi deve accollarsi l'accoglienza dei rifugiati non può più andare avanti. Oggi l'intesa all'unanimità tra Stato ed enti locali del luglio scorso è disattesa dalle Regioni mentre Anci e Viminale si fanno più o meno sponda, benchè i sindaci riottosi siano sempre di più complice la scadenza elettorale delle regionali il 31 marzo. C'è da giocare subito la carta, non ancora scoperta in via ufficiale, di un raddoppio dei posti nello Sprar - il sistema di accoglienza dei rifugiati che fa capo ai comuni - da 20mila a 40amila, ministero dell'Economia permettendo.

Mobilitazione prefetti, no ad incontro con Alfano
Il sistema delle prefetture si sta facendo carico tra mille problemi di reperire strutture di ospitalità: la distribuzione provincia per provincia, per piccoli numeri insomma, abbassa il livello di tensione. Tanto che l'ipotesi di ricorrere alle caserme, in funzione o dismesse, in realtà è soltanto una soluzione estrema ma soprattutto uno spauracchio che dovrebbe spingere le autorità locali a evitarla per individuare percorsi più snelli. Il malessere intanto monta. Sinpref e Ap, sindacati rappresentativi della carriera prefettizia, hanno declinato l'invito loro rivolto per un incontro, domani, con il ministro dell'Interno, Angelino Alfano.



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