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M5s in marcia per il reddito di cittadinanza. Grillo attacca Veronesi

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da perugia ad assisi

M5s in marcia per il reddito di cittadinanza. Grillo attacca Veronesi

Si è conclusa nel pomeriggio la marcia M5S da Perugia ad Assisi per il reddito di cittadinanza. Ad aprire il corteo, che si è mosso dai luoghi dove solitamente comincia la marcia della pace ideata da Aldo Capitini, sono stati i leader del Movimento Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio. Oltre ai due leader del Movimento, è presente al corteo (che ha percorso 19 chilometri fino ad Assisi) la maggior parte dei parlamentari M5s, tutti con scarpe da ginnastica e una maglietta gialla con il logo della manifestazione: Grillo come San Francesco seguito dal lupo e gli uccellini. Per gli organizzatori i partecipanti sono arrivati a 50mila. Casaleggio è andato via dopo una breve apprarizione, mentre Grillo continua a guidare il corteo.

Grillo: reddito cittadinanza non è beneficenza
La marcia organizzata dal Movimento 5 Stelle «non è per beneficenza, è una marcia per i diritti e la dignità delle persone. Per rimettere la persona al centro». Così Grillo prima della partenza della marcia 5 Stelle. Il leafer M5s ha poi spiegato: «Abbiamo un sistema economico agonizzante. Cerchiamo di alleggerirlo per le persone. Voi tanto non ne parlate - ha continuato rivolgendosi ai numerosi giornalisti che lo assediavano - ma a noi bastano anche due trafiletti in fondo». E ha aggiunto: «Se non passa il reddito di cittadinanza saranno tutti responsabili non verso il M5S ma verso milioni di cittadini». Non è mancato una bordata polemica contro il Jobs act: «Era pià tutelato uno schiavo dell'800 rispetto a un lavoratore adesso».

Grillo attacca Veronesi: pubblicizza mammografie, ha sovvenzioni?
Ma da Grillo è arrivato anche un attacco all’oncologo Umberto Veronesi. «Veronesi - ha attaccato durante la Marcia per il reddito di cittadinanza - va sempre in tv a pubblicizzare la necessità per le donne di fare le mammografie. E dice di farle ogni due anni ma la differenza percentuale di malattia fra chi le fa ogni due anni e chi le fa meno spesso è solo del due per mille. Ma lui magari prende le sovvenzioni per il suo istituto da chi vende le macchine per le mammografie». E ha aggiunto «Ci vogliono leggi chiare e trasparenti come in Usa. Ci vuole trasparenza per sapere chi finanzia cosa».

Lorenzin: da Grillo pericolisissima disiformazione
Per il ministro della salute Beatrice Lorenzin le dichiarazioni di Grillo su mammografia e farmaci «sono un concentrato di pericolosissima disinformazione». Il ministro ha rilevato come «tutti i dati, e l'evidenza scientifica, ci dicono che l'arma più efficace, talvolta l'unica, per sconfiggere il cancro è la prevenzione». E facendo l'esempio del tumore del seno, ha sottolineato che «le donne possono sconfiggere proprio grazie alle mammografie e ai controlli da protocollo».

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