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Pil Italia oltre le attese: +0,3%, ma Francia e Spagna…

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nell’eurozona +0,4%

Pil Italia oltre le attese: +0,3%, ma Francia e Spagna fanno meglio. Delude la Germania

Italia fuori dalla recessione. Nel primo trimestre 2015 il Pil è tornato a crescere, con un aumento dello 0,3% rispetto all'ultimo trimestre del 2014. Lo rende noto l'Istat nelle stime preliminari, calcolando invece su base annua una variazione nulla. I risultati sono superiori alle attese degli analisti (+0,2%). La crescita stimata risulta la più alta da inizio 2011. La variazione acquisita del Pil per il 2015 (quella che si otterrebbe cioè in presenza di una variazione congiunturale nulla nei restanti trimestri dell'anno) è pari a 0,2%.

«È una chiara inversione di tendenza», commentano all'Istat, anche se secondo gli esperti è necessario che si susseguano due trimestri di crescita per decretare la fine della recessione.

Eurostat: +0,4% Pil Eurozona.Germania +0,3%, Francia +0,6%
Pil in crescita dello 0,4% nel primo trimestre 2015 nell'Eurozona, in accelerazione dopo +0,3% del IV trimestre 2014, +0,2% del III e +0,1% del II trimestre. La performance dell’Italia eguaglia quella della Germania (+0,3%), che cresce meno delle attese. Ma fanno meglio Francia (+0,6%) e Spagna (+0,9%). Giù per il secondo trimestre consecutivo il pil in Grecia (-0,2% dopo il -0,4% dell'ultimo quarto del 2014). Crescita dello 0,4% nel primo trimestre di quest'anno anche nell'insieme della Ue-28, mentre secondo Eurostat negli Usa la crescita è stata di +0,1% e dello 0,3% nel Regno Unito (ma in termini tendenziali, su base annua, si è registrato un aumento del 3,0% negli Stati Uniti e del 2,4% nel Regno Unito).

Squinzi: dato Pil positivo ma non entusiasmante
Il dato sul Pil del primo trimestre diffuso oggi dall'Istat «non entusiasmante ma comunque positivo» secondo il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi. Per il numero 1 di Confindustria, interpellato a margine del Consiglio direttivo di Assonime, è ancora presto per parlare di uscita da recessione. «Mi pare allargarsi un po’ parlare di fine della recessione - ha detto - ma è una inversione di tendenza che fa ben sperare».

Pil, in primo trimestre crescita più alta da 4 anni
La crescita del Pil registrata nel primo trimestre dell'anno, pari a +0,3%, è la più alta da inizio 2011. Lo si evince dalle tabelle diffuse dall'Istat. Per ritrovare un aumento più significativo bisogna infatti risalire al I trimestre di 4 anni fa, quando il Pil aumentò dello 0,4%. Per trovare la precedente variazione congiunturale positiva del Pil bisogna risalire al III trimestre del 2013 (+0,1%). Da quello successivo, l'economia italiana e' rimasta al palo (nel IV trim. 2013 e nel IV trim. 2014) o ha segnato una crescita negativa (-0,2% nel I e nel II trim. 2014 e -0,1% nel III trim. 2014). Su base annua la variazione del Pil è nulla. In questo caso si tratta del primo risultato non negativo dopo 13 trimestri col segno meno.

Valore aggiunto: bene industria, stabili i servizi
Il dato reso noto oggi dall'Istat è destagionalizzato e corretto per gli effetti di calendario. Il primo trimestre del 2015 ha infatti avuto una giornata lavorativa in meno del trimestre precedente e lo stesso numero di giornate lavorative rispetto al primo trimestre del 2014. La crescita congiunturale, evidenzia l'Istituto di statistica, è la sintesi di un aumento del valore aggiunto nei comparti dell'agricoltura e dell'industria e di una sostanziale stazionarietà nei servizi. Dal lato della domanda, l'Istat ha registrato un contributo positivo della componente nazionale (al lordo delle scorte) maggiore dell'apporto negativo della domanda estera netta.

Le prospettive Istat: +0,7% in 2015 e +1,2% nel 2016
Nel rapporto sulle Prospettive per l'economia italiana nel 2015-2017, pubblicato lo scorso 7 maggio, l’Istat ha previsto per il 2015 aumento del prodotto interno lordo italiano aumenterà dello 0,7% in termini reali (un tasso di crescita del Pil per l'anno corrente rivisto al rialzo di 0,2 punti percentuali rispetto al quadro previsionale diffuso a novembre 2014). L'Istat ha stimato poi una crescita dell'1,2% nel 2016.

Le stime del Def
Stime, quelle Istat, leggermente più prudenti per l'anno prossimo di quelle contenute nel Def, che prevedono una crescita del Pil dello 0,7% quest'anno, ma dell'1,4% nel 2016. L'Istituto di statistica certifica comunque la fine della recessione e una ripresa fino al 2017 (+1,3%) grazie a un recupero del reddito disponibile, un calo della disoccupazione e una crescita della domanda interna destinata a sostenere consumi e Pil.

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