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Pil, Renzi: passi avanti, ancora molto da fare. Per Padoan…

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le reazioni ai dati istat

Pil, Renzi: passi avanti, ancora molto da fare. Per Padoan segnale di svolta. Squinzi: dato non entusiasmante

«Giornata di passi in avanti su flessibilità, immigrazione Ue, crescita economica. C'è ancora molto da fare, ma non si molla». Lo scrive su Twitter il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, commentando tra le altre cose i dati Istat sul Pil e le raccomandazioni sul Def della Commissione Ue. Il premier torna sull’argomento anche in prima serata, intervistato dal Tg5: «Il governo vede molti sengnali positivi», spiega, ci sono «segni di ripresa che vediamo quotidianamente». «Ci aspettavamo uno 0,1-0,2, conclude, il risultato è superiore alle aspettative. Bene, ma c'è ancora molto da fare».

Renzi: nessun trionfalismo ma segnale di credibilità per l’Italia
Nel corso dell’intervista, Renzi nega ogni autocmpiacimento per il risultato della stima Pil: «Nessun trionfalismo ma un bel passo in avanti, il segno della maggiore credibilità dell'Italia in Europa, come conferma l'approvazione della linea italiana sulla flessibilità».Riferendosi invece alle decisioni Ue sugli immigrati aggiunge: «Oggi è una giornata di piccoli passi in avanti ma c'è molto da lavorare e abbiamo tante energie».

Renzi: bene +0,3%, ma Italia sia superpotenza culturale
«Oggi finalmente il segno più torna davanti al Pil, un +0,3%, ma non servirà a niente crescere nelle statistiche se non torniamo a crescere nella scuola. Non mi accontento di un più 0,3%» ha aggiunto Renzi in un video sulla riforma della scuola, pubblicato sul sito del governo.«L'Italia non sarà mai una superpotenza diplomatica, geografica, demografica - detto il premier - ma può essere una superpotenza culturale».

Padoan: segnale di svolta
Il dato sul Pil «è superiore alle nostre aspettative. È presto per cantare vittoria, ma è il segnale della svolta impressa dalle politiche del Governo. Con il mix di riduzione di tasse, sostegno a consumi, stimolo a investimenti e riforme abbiamo creato le condizioni per cogliere la finestra di opportunità determinata dal Qe e dal calo del petrolio». Così il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha commentato, invece, il dato odierno dell’Istat che mostra una crescita dello 0,3% congiunturale.

Mef: obiettivo crescita 0,7% nel 2015 a portata di mano
Una nota del ministero dell'Economia ha aggiunto che «la crescita del pil dello 0,3% nel primo trimestre dell'anno, certificata dall'Istat, indica, in linea con le previsioni del governo, che l'economia italiana è entrata nuovamente in una fase ciclica espansiva dopo una lunga recessione». Nella nota si parla di«segnale particolarmente favorevole» che «rende ancora più a portata di mano il raggiungimento dell'obiettivo di crescita dello 0,7% nel 2015, indicato del Def» Il risultato positivo del prodotto interno lordo va affiancato infatti «ad altri indicatori significativi dello stato di salute dell'economia, come l'aumento dei contatti di lavoro a tempo indeterminato certificato dal ministero del Lavoro e dall'Inps e la stima di Confindustria sulla produzione industriale di aprile, prevista in ulteriore aumento in aprile rispetto a marzo».

Squinzi: inversione di tendenza, ma dato non entusiasmante
Il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi ha definito il dato odierno dell’Istat «non entusiamante, ma comunque positivo» perché «c’è un’inversione di tendenza». Lasciando la riunione di Assonime, alla domanda se l'Italia si possa ritenere ormai fuori dalla recessione Squinzi ha risposto cauto: «Questo mi sembra allargarsi un po’», ma c’è «una inversione di tendenza che fa ben sperare».

Guidi: segnali incoraggianti, accompagneremo crescita
Per il ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, «i dati sulla crescita del Pil italiano nel primo trimestre dell'anno sono incoraggianti e confermano che le misure adottate dal Governo stanno funzionando». Per Guidi, il Mise e il Governo nel suo complesso «restano impegnati nell'adozione di tutti i provvedimenti necessari ad accompagnare la crescita della produzione, il sostegno alle imprese e la creazione di nuovi posti di lavoro». Secondo Guidi, i dati dell’Istat «dimostrano che la domanda interna e' in recupero, spinta da una ripresa di fiducia delle famiglie sostenuta dalle prospettive positive sull'occupazione, e compensa ampiamente la temporanea battuta d'arresto delle esportazioni nette».

Grillo: ma quale ripresa, non c'è crescita, solo balle
Di tutt’altro avviso il leader M5s Beppe Grillo, che lasciando l'assemblea degli azionisti Eni ha commentato così i dati sul Pil: «Ma quale ripresa. Non c'è crescita, non c'è ripresa dei posti di lavoro. Sono solo titoli». E ha aggiunto rivolto ai giornalisti: «Siete voi che tenete in piedi le balle di questo governo. Siete voi i tramite delle balle».

Vendola: +0,3% è patetica cartolina elettorale
Critico anche il leader di Sel, Nichi Vendola, per il quale il dato sul Pil diffuso oggi dall'Istat «è la classica montagna che ha partorito il topolino, una patetica cartolina elettorale» in un momento in cui il paese «è invece precipitato in una situazione più che difficile».

Patuelli (Abi): ragionevole ottimismo, banche hanno ruolo attivo
Per il presidente dell'Abi, Antonio Patuelli, i dati sul Pil del primo trimestre diffusi questa mattina dell'Istat sono invece «elementi che confermano un ragionevole ottimismo di valutazione, che confidiamo nei prossimi mesi si rafforzi ulteriormente». Patuelli ha quindi ricordato che «il ruolo e l'attività delle banche sono tutti indirizzati in questo senso, come dimostra emblematicamente il rialzo del 50% dei mutui nonostante le restrizioni normative sugli indicatori patrimoniali che continuamente vengono dalle autorità europee».

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