Italia

Torna la fiducia, ora bisogna correre

  • Abbonati
  • Accedi
l’analisi

Torna la fiducia, ora bisogna correre

E finalmente «uscimmo a riveder le stelle». Il dato sul prodotto lordo italiano nel primo trimestre del 2015 diffuso dall'Istat permette anche al nostro paese di tirare un sospiro di sollievo: dopo i cinque trimestri trascorsi dall'ultimo tuffo in recessione, l'attività produttiva mostra di nuovo un segnale di crescita con un +0,3% lievemente superiore alle attese (si pensava a un +0,2%), in linea con la performance tedesca (mediocre, in rapporto ai loro standard) al di sotto di quella francese (decisamente brillante).

Si ricompone, finalmente, la prolungata divergenza fra i sintomi di schiarita congiunturale, puntualmente segnalati dalle indagini qualitative, e i dati oggettivi, a lungo deludenti: basti pensare che quel +0,3% è il risultato trimestrale migliore ottenuto dall'economia italiana negli ultimi 4 anni. Segno che anche l'Italia sta cominciando a reagire positivamente al cocktail vitaminico a base di mini-euro, bassi prezzi petroliferi, politica monetaria ultra-accomodante somministrata dalla Bce.

E segno che anche da noi, grazie al materializzarsi di fatti positivi come l'Expo di Milano, la piantina della fiducia sta ricominciando a crescere. C'è chi legge questi dati in chiave molto ottimistica: ad esempio, l'agenzia di rating americana Moody's ha fatto sapere che ritiene possibile già quest'anno un aumento del prodotto italiano pari all'uno per cento. E c'è chi è più prudente, guardando al fatto che, per ora, l'incremento acquisito del Pil per l'anno in corso è dello 0,2 per cento, dunque per ottenere una crescita più robusta nei prossimi mesi, l'Italia dovrà correre. Per oggi, comunque, godiamoci il sollievo.

© Riproduzione riservata