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Ddl Scuola, domani al via le votazioni alla Camera. Sindacati in piazza contro la riforma

I sindacati chiamano in piazza i parlamentari contro la riforma della scuola. Con una lettera spedita a tutti i parlamentari, le sigle sindacali della scuola hanno dato appuntamento a deputati e senatori per domani pomeriggio (giorno di inizio delle votazioni alla Camera sul ddl scuola) alle 16.30 in piazza del Pantheon. L'incontro sarà una sorta di `microfono aperto´ per dare voce alle ragioni contro il ddl in esame a Montecitorio. La lettera è firmata da Flc Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, Snals e Gilda.

Fassina: domani parteciperò ad assemblea sindacati
Tra i primi a rispondere all’appello dei sindacati è stato Stefano Fassina (minoranza Pd). «Sì, sarò all'assemblea pubblica organizzata dai sindacati sulla riforma della scuola - ha detto - se loro lo riterranno utile, prenderò la parola». Quanto al confronto tra i sindacati e il governo, «sono stati ottenuti dei miglioramenti al testo», ha ammesso l’esponente della minoranza, che ha aggiunto: «Senza le mobilitazioni di questi giorni non vi sarebbe stata l'assunzione degli idonei del concorso 2012, il concorso previsto nel 2016 non sarebbe stato modificato, non vi sarebbe stata l'attribuzione al collegio dei docenti e al consiglio d'istituto del piano per l'offerta formativa. E tuttavia c'è un problema di impianto verticistico previsto per la governance della scuola che va eliminato».

Discussione generale alla Camera
Alla Camera oggi si è svolta la discussione generale sul ddl scuola. Le votazioni sul testo si terranno a partire da domani pomeriggio e da lunedì a mercoledì della prossima settimana, quando è prevista la votazione finale sul provvedimento, che deve poi passare al Senato. Il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, nella replica al termine della discussione generale ha dichiarato: «Poniamo termine al precariato, la Babele di graduatorie ha alimentato una gigantesca macchina di aspettative e di frustrazioni che è costata anche un patrimonio di risorse, sfioriamo il miliardo». La Camera ieri ha respinto con 258 voti contrari e 105 favorevoli le pregiudiziali di costituzionalità. Ulteriori modifiche al testo potrebbero slittare al Senato dove bisognerà fare i conti con i propositi battaglieri della minoranza Pd, che ha individuato nella scuola il terreno su cui proseguire lo scontro avviato con l'Italicum.

Garante: con blocco scrutini scatta precettazione
La protesta dei sindacati, però, non cala di intensità. All'indomani della minaccia di alcune sigle - Snals e Cobas - di ricorrere al blocco degli scrutini contro il Ddl sulla scuola, già ieri la Commissione di garanzia sugli scioperi aveva chiarito che il blocco degli scrutini è illegittimo. Ieri Roberto Alesse, presidente dell'Autorità di garanzia per gli scioperi, ha ribadito: «È necessario trovare un punto di convergenza per evitare che le proteste assumano forme eclatanti, con azioni illegittime che danneggerebbero soprattutto gli studenti e le loro famiglie». E ha aggiunto: «Spero davvero che il ricorso allo strumento della precettazione resti solo un’opzione teorica, perché, in caso di blocco degli scrutini, sarebbe la via obbligata e doverosa».

Flc Cgil: Renzi tra selfie e Facebook vive in mondo virtuale
Ma le critiche dei sindacati restano serrate. «Il presidente del Consiglio gioca a fare il maestro con gessetti colorati e una lavagna, ma non ne ha la stoffa. Descrive il suo piano scuola immaginario, diverso dai contenuti del ddl in discussione in Parlamento. Renzi evidentemente non conosce i contenuti del suo disegno di legge e forse fra troppi selfie, Twitter e Facebook ormai vive in un mondo virtuale». Così il segretario generale della Flc Cgil, Domenico Pantaleo, in merito al video di ieri in cui il premier ha difeso la riforma della scuola.

Furlan (Cisl): è inutile che governo mostri i muscoli
Arrivano bordate anche dalla Cisl, pur su posizioni meno dure. «È inutile che Renzi mostri i muscoli. Se vogliamo portare il Paese fuori dalla crisi, non serve certo fare a gara a chi è più forte, serve dialettica politica. L'atteggiamento che il governo ha verso il sindacato è uno dei suoi limiti principali». Parola del segretario generale della Cisl Annamaria Furlan, che intervistata da Qn ribadisce però la necessità di un confronto. La minaccia del blocco degli scrutini? «Personalmente sono contraria», ha ribadito Furlan, «ma molto dipende dal governo». Quanto alla pagella degli insegnanti «la valutazione dei docenti non possa essere fatta da una sola persona», il preside, «ma da un nucleo di esperti - anche ispettori del ministero - e che debba comprendere anche le famiglie e i ragazzi».

Barbagallo (Uil): sì a dialogo ma Renzi non prenda in giro
Qualche apertura anche dalla Uil. «Non ho capito se Renzi alla lavagna faceva l'insegnante o l'alunno. Comunque se vuole il dialogo noi siamo pronti» ha detto Carmelo Barbagallo, segretario generale della Uil, che ha aggiunto: «Non siamo disposti però a farci prendere in giro e neanche alla logica del prendere o lasciare. Renzi si regoli di conseguenza, poi noi faremo la nostra parte».

Renzi: non è prendere o lasciare, fiducia non all'ordine del giorno
La controffensiva di Matteo Renzi sulla scuola è ufficialmente partita. Il premier vuole giocarla in prima persona, mettendoci (letteralmente) la faccia. Come testimonia non solo la scelta di tenere aperta per due giorni la sala verde di Palazzo Chigi, dove ieri sono stati ricevuti i rappresentanti di genitori e studenti che hanno portato a 29 le associazioni ricevute, ma anche (e soprattutto) il triplo intervento di ieri sull'istruzione. Prima con un video di 17 minuti sul sito di Palazzo Chigi, poi con una mail di 120 righe ai prof italiani e infine con un'intervista al Tg5. Tre situazioni e strumenti diversi per ribadire lo stesso concetto: non è una riforma prendere o lasciare e possiamo ancora migliorarla a patto però di non stravolgerla. Una linea conciliante confermata anche dalla scelta di non ricorrere alla fiducia. Almeno nell'aula della Camera.

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