«Ringrazio il presidente Mattarella. Ha capito e voluto dire che la corruzione è il sistema che blocca il Paese e, quindi, lo sviluppo». Il presidente dell'Autorità Anticorruzione Raffaele Cantone ha commenta così, a margine del Salone del Libro di Torino, le parole del Capo dello Stato, che aveva indicato nel senso civico l'antidoto alla corruzione.
Cantone: corruzione blocca il Paese e lo sviluppo
«Mi è molto piaciuto l'appello che il presidente Mattarella ha rivolto ai giovani per coinvolgerli su un tema che può sembrare lontano» ha aggiunto Cantone - È un po' quello che fa il Papa tutti i giorni, come mai nessuno prima di lui aveva fatto ». E ha concluso: «Penso per esempio a quando ha detto che la corruzione è persino peggio di un peccato». Cantone ha ricordato che «paghiamo una sottovalutazione culturale di vecchia data della corruzione. Si tende a credere che, bene o male, i lavori si facciano comunque, ma non è vero. Così i corruttori, quando effettuano i lavori, risparmiano sui materiali per pagare la corruzione e i ponti cadono». E ha spiegato: «La corruzione taglia fuori la concorrenza e i migliori, che così vanno all'estero. Il corrotto - afferma - non può assumere i migliori, ma gli amici. Bisogna creare anticorpi nel sistema».
«Non siamo i peggiori d'Europa»
In un videomessaggio inviato al Festival delle Religioni in corso a Firenze, Cantone ha aggiunto che «la corruzione nel nostro Paese ha una temperatura media», e «non meritiamo l'appellativo del Paese più corrotto d'Europa». Secondo Cantone la corruzione «è un fenomeno diffuso e innervato nella società cui si sta prendendo cognizione non solo dell'intensità, ma anche pericolosità. Questo è un cambiamento culturale da non sottovalutare, perché vuol dire che la corruzione non è più considerata un peccato veniale. È cambiata la percezione del fenomeno».
«Lavori Mose possono riprendere a luglio»
Il presidente dell'Autorità Anticorruzione, a margine di un appuntamento al Salone del Libro di Torino si è anche pronunciato sui lavori del Mose: «Credo che possano riprendere a luglio - ha detto - l'importante è che comincino bene e nel rispetto delle regole».
Commissione Csm: riforma corruzione insufficiente
Intanto la sesta commissione del Csm, in un parere che mercoledì sarà al vaglio del plenum ha criticato gli interventi del governo sul fronte della lotta alla corruzione. «I singoli sporadici e frammentari interventi realizzati ed in gran parte attualmente solo annunciati dal legislatore sulla corruzione - si legge nel parere - risultano per la loro disorganicità insufficienti. Serve un intervento organico a tutto campo». Secondo la Commissione è «indispensabile, per contrastare efficacemente un fenomeno criminale di siffatta ampiezza, pervasività e ramificazione... una piena assunzione di responsabilità ed il superamento di cautele e timidezze che troppo spesso hanno intralciato il cammino del legislatore».
Legnini: riforme approvate sono passo in avanti
Ha frenato però il vicepresidente del Csm, Giovanni Legnini, che ha sottolineato come la proposta di parere della VI Commissione sulla riforma della corruzione «deve essere ancora discussa e votata dal plenum». Legnini ha precisato che in quella occasione ribadirà che le misure anticorruzione e quelle sul falso in bilancio approntate sono «un indiscutibile passo in avanti».
Ermini (Pd): giudizio commissione Csm incomprensibile
Il giudizio della commissione del Csm è stato definito «incomprensibile» anche da David Ermini, responsabile Giustizia del Partito democratico e relatore del ddl anticorruzione. «Sono sorpreso, anzi sconcertato. Il giudizio proposto al vaglio del Plenum dalla sesta commissione del Csm - ha dichiarato - è incomprensibile e va in senso contrario a quello espresso da magistrati in prima linea, come Raffaele Cantone e Francesco Greco, e da associazioni autorevoli come Libera e Transparency International che ne sollecitano una rapida approvazione»
Ddl corruzione blindato, ma si riduce la prescrizione
L’intesa di maggioranza raggiunta ieri al ministero della Giustizia ha garantito il via libera definitivo al testo anti-corruzione entro il 22 maggio alla Camera, ma ha messo sotto osservazione il testo sulla prescrizione, ora in commissione Giustizia al Senato. Un tavolo tecnico si occuperà di una revisione dei meccanismi, per evitare l'effetto sommatoria tra quanto dispone il ddl corruzione e quanto prevede il ddl prescrizione. Il Pd ha incassato il varo certo del testo che inasprisce le sanzioni sulla corruzione e reintroduce il falso in bilancio; ma Area popolare (Ncd-Udc) ha portato a casa l'ammorbidimento della prescrizione.
© Riproduzione riservata