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al via il salone del libro di torino

Mattarella: il cittadino non sia solo davanti alle istituzioni. La corruzione? Causata da una caduta della politica

«Avvertiamo rischi di un individualismo che disgrega», manca la mediazione dei corpi intermedi e «il cittadino si ritrova solo davanti alle istituzioni. A questi pericoli di solitudine dobbiamo reagire». Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando a Torino al Salone del Libro. Nel suo intervento il capo dello Stato ha stigmatizzato «un eccesso di pessimismo» che serpeggia talvolta in Italia. E ha invitato a volgere «il nostro sguardo al futuro» per dare una «ripartenza» al Paese, spiegando che «anche l'Expo è una grande occasione per il Paese».

Ai giovani del Sermig: corruzione fenomeno diffuso
Nel tardo pomeriggio, il capo dello Stato ha incontrato i ragazzi dell'Arsenale della Pace al Sermig. Al centro del suo intervento la corruzione, «un fenomeno che avvertiamo diffuso», «è come se ci fosse una sorta di concezione rapinatoria della vita. Rispondendo a una domanda sulla legalità Mattarella ha detto che la corruzione e «il potere fine a se stesso», sono «conseguenze di una caduta della politica, di un impoverimento. E i giovani, allora, si allontanano e perdono fiducia perchè la politica spesso si inaridisce e perde il legame con i suoi fini oppure perde coraggio di indicarli con chiarezza».

Concretezza per riavvicinare giovani alla politica
La ricetta, per riavvicinare politica e giovani, ha spiegato Mattarella, si chiama «concretezza»: se la politica non ha «la capacità di affrontare i problemi, di ridurre i danni, di sanare le ferite sociali, di andare incontro ai bisogni materiali», non viene capita e le istituzioni potrebbero cadere «nel discredito dei cittadini». Per quesro occorre «tradurre i principi in scelte concrete».

«Non rassegniamoci alle difficoltà»
Il presidente della Repubblica, aprendo il Salone internazionale del libro, ha invitato a non indulgere nel pessimismo. «Il futuro è nelle nostre mani - ha detto il capo dello Stato - il mio augurio al Salone del libro è l’augurio all'Italia che vuole dire la sua, che vuole promuovere il bene comune, che non si rassegna alle difficoltà ma ha in animo di superarle». È giusto, ha spiegato, «non indulgere a nostalgie e autocelebrazioni. Un p0’ di autostima fa bene, sia chiaro. Soffriamo talvolta di eccessi di pessimismo. Ma il nostro sguardo va rivolto al domani».

«Ue non ostacoli Iva e-book a 4%»
Mattarella ha fatto suo lo slogan «un libro è un libro, indipendentemente dal suo formato». E ha ricordato che «il nostro Paese, a partire dalla legge di stabilita 2015, ha portato l'Iva per gli e-book al 4%, come per i libri di carta». Una misura simile a quella adottata anche da altri Paesi europei. L'auspicio del capo dello Stato è che «diventi una regola condivisa, e comunque che questa regola non venga ostacolata».

«Leggere è ossigeno per le coscienze»
Toccanti le parole riservate da Mattarella al “bene” lettura. «Leggere non è solo una ricchezza privata, è una ricchezza per la società, è un bene comune - ha detto il capo dello Stato - è un antidoto all'appiattimento, è ossigeno per le coscienze». Non solo. «Leggere ha a che fare con la libertà e con la speranza».

Cita il Papa: corruttori peggiori peccatori
«I corruttori sono i peggiori peccatori, lo ha scritto Papa Francesco prima di diventare arcivescovo di Buenos Aires. Parole di fuoco che condivido», ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, rispondendo alle domande dei giovani al Sermig di Torino. «Credo che ognuno di noi - ha proseguito - debba riflettere sul proprio operato. Dobbiamo pensare criticamente a quello che facciamo, ricordare che oltre ai diritti abbiamo dei doveri».

La politica scompare se non guarda al futuro
«La politica scompare se si chiude solo nel tempo presente. Se perde la capacità di guardare al futuro», ha poi detto Mattarella, nel suo discorso davanti ai giovani dell'Arsenale della Pace a Torino. «La corruzione - ha osservato Mattarella - il potere fine a se stesso, sono conseguenza di una caduta della politica. Di un suo impoverimento. I giovani si allontanano e perdono fiducia perché la politica spesso si inaridisce, perde il legame con i suoi fini, oppure perde il coraggio di indicarli chiaramente». Per il capo dello Stato «deve essere chiaro che la politica è anche concretezza. Senza la capacità di affrontare i problemi di oggi non sarebbe capita. Il presente è una prova di umiltà per la politica perché la costringe a tradurre i principi in scelte concrete».

«Ue è forte se riduce squilibri ed egoismi»
Un passaggio del discorso è stato dedicato all’integrazione Ue. Per Mattarella l'Europa è più forte se riduce i gravi squilibri al suo interno, gli egoismi e le visioni minimaliste ed economiciste. L'Unione europea, infatti, «ha dei doveri, soprattutto deve cercare di ridurre i gravi squilibri che si sono creati al proprio interno». Per il capo dello Stato «l'Europa ha fondamento nella cultura che ha ispirato il suo modello sociale. L'idea stessa di Europa va oltre il territorio, e implica un progetto, una visione dell'uomo e del mondo. Purtroppo qualche volta lo dimentichiamo, facendo prevalere gli egoismi». Ma per Mattarella l'Europa è più della somma dei suoi Stati, «è un ideale democratico». Ecco perché bisogna vedere «come allargare gli spazi di libertà», perché «se all'idea di libertà i diritti non sono legati ai doveri, le opportunità alla responsabilità, non avremo più giustizia»

Dubbi su sentenza Consulta su pensioni? «C'è libertà pensiero»
A chi gli ha chiesto se ritenesse possibile criticare la sentenza della Consulta sulle pensioni, Mattarella ha risposto laconico: «In Italia c'è libertà di opinione e di pensiero». La risposta è stata data ai cronisti che a Torino, in una pausa della sua visita alla città, facevano osservare al capo dello Stato come alcuni giuristi avessero dubbi sulla sentenza della Corte Costituzionale.

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