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riforma in aula

Scuola: primi sì alla Camera, governo battuto su emendamento. Presidio in piazza dei sindacati

Nonostante i buoni propositi di approvare anche l'articolo 8 del ddl scuola l'Aula della Camera ha chiuso i lavori in serata e ha scelto di rinviare a lunedì prossimo l’esame del provvedimento. In Aula sono stati approvati i primi sette articoli. Da registrare che il governo è andato sotto nel voto su un emendamento all'articolo 6 su cui c’era il parere favorevole dell’esecutivo e del relatore. Si sarebbe trattato però di un errore tecnico. E l'emendamento non incide comunque sul complesso della legge. La seduta è stata sospesa a metà pomeriggio per un’ora per consentire ai parlamentari di partecipare all’assemblea pubblica al Pantheon organizzata dai sindacati mobilitati contro la riforma. L'obiettivo della maggioranza, grazie ai tempi contingentati, è di arrivare al via libera mercoledì prossimo. Il premier Renzi ritiene il Ddl un punto fondamentale del suo pacchetto di riforme, ma il provvedimento deve superare in Parlamento i dubbi della minoranza Pd.

Approvati articoli 1 e 2, ok a nuova offerta formativa
A metà mattina è arrivato il via libera all'articolo 1 del ddl relativo a «Oggetto e finalità». «Finalmente si potrà dare piena attuazione all'autonomia - ha scritto la ministra Stefania Giannini su Twitter - Mi auguro prevalgano buon senso e senso di responsabilità». Disco verde nel pomeriggio anche all'articolo 2 del ddl, che affida al dirigente scolastico «la garanzia di un'efficace ed efficiente gestione delle risorse umane, finanziarie, tecnologiche e materiali», sempre nel «rispetto delle competenze degli organi collegiali». L'articolo 2 introduce anche la novità dell'«organico dell'autonomia» e prevede che il piano triennale dell’offerta formativa sia elaborato dal collegio dei docenti, sulla base degli indirizzi del dirigente scolastico, e approvato dal consiglio di istituto.

Arriva curriculum studente, via libera ad alternanza scuola-lavoro
Dopo la sospensione per consentire ai deputati di partecipare alla manifestazione in piazza del Pantheon organizzata dai sindacati, è passato alla Camera anche l'articolo 3, relativo al percorso formativo degli studenti. Arriva dunque il curriculum dello studente: l'articolo prevede l'introduzione di insegnamenti opzionali nelle scuole superiori, che faranno media all'esame di Stato. Ok anche all'art. 4 con i nuovi percorsi di alternanza scuola-lavoro. La norma introduce una previsione di durata minima dei percorsi di alternanza scuola-lavoro negli ultimi 3 anni di scuola secondaria di secondo grado (almeno 400 ore negli istituti tecnici e professionali e almeno 200 ore nei licei), prevede la possibilità di stipulare convenzioni anche con gli ordini professionali e dispone che l'alternanza può essere svolta durante la sospensione delle attività didattiche nonché all'estero.

Ok a piano nazionale scuola digitale
L'aula della Camera ha approvato anche l'articolo 7 che prevede che il Miur adotti il piano nazionale scuola digitale. «Con l'ok all'articolo 7 - ha commentato il ministro Giannini su twitter - stanziati 90 milioni per il piano digitale e per i laboratori». L'articolo 6 (fondi per istituti tecnici superiori sempre più collegati a livelli occupazione diplomati) è stato invece accantonato perché manca il parere della commissione Bilancio su un emendamento. Il governo è andato sotto in Aula alla Camera nel voto su un emendamento all'articolo 6 che conteneva una osservazione tecnica della commissione Bilancio recepito dalla commissione e che aveva il potere del governo. «Si è trattato di un errore tecnico - ha detto intervenendo in Aula il dem Ettore Rosato - la bocciatura è ininfluente sul testo». «Chiedo scusa all'assemblea e alla maggioranza- ha quindi precisato Roberto Giachetti, presidente di turno dell'Aula, facendo mea culpa - è mia responsabilità».

Incontro pubblico con i sindacati al Pantheon
Uno stop ai lavori tra le 16,30 e le 17,30 è stato previsto per dare modo ai deputati di partecipare all'incontro pubblico sulla scuola promosso dai sindacati (Flc Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, Snals Confsal, Fgu, Gilda, Unams Lazio) al Pantheon al quale sono stati invitati tutti i parlamentari. Alla manifestazione, una sorta di “microfono aperto” per esprimere il dissenso sulla “Buona scuola” hanno partecipato una pattuglia di deputati di Sel e alcuni deputati della minoranza dem, tra i quali Alfredo D’Attorre, Gianni Cuperlo e Stefano Fassina (brevemente contestato). Presente anche Giuseppe Civati, Fabio Rampelli di Fdi, e un folto gruppo di bersaniani, tra i quali Guglielmo Epifani, Nico Stumpo, Andrea Giorgis. Per la maggioranza Anna Ascani e Simona Malpezzi (contestata da un centinaio di manifestanti). In piazza anche un gruppo di parlamentari del Movimento 5 Stelle, tra cui Alessandro Di Battista. All'assemblea pubblica sono arrivati anche Marco Pannella, Arturo Scotto (Sel) e il segretario generale della Flc-Cgil, Domenico Pantaleo.

Cgil: scioperare anche durante scrutini
«Se il garante pensa di mettere in discussione il diritto allo sciopero sappia che la reazione sarà dura, perché noi vogliamo poter scioperare anche nel periodo degli scrutini, nel rispetto della scuola, degli studenti e delle famiglie». Lo ha detto il segretario della Flc Cgil, Domenico Pantaleo, nel corso dell'assemblea indetta dai sindacati contro il ddl sulla Buona Scuola, in corso al Pantheon.

Fassina (Pd): pronti a non votare la riforma
Ai microfoni di Sky Tg24, il deputato della minoranza Pd Stefano Fassina ha ribadito il dissenso sulla riforma: «Siamo pronti a non votare il disegno di legge perché così com'è non funziona. Non si può fare un provvedimento che trova contraria la stragrande maggioranza di coloro che lo dovrebbero poi far vivere ogni giorno nelle scuole. La scuola dell'autonomia funziona se i diretti interessati ne sono attivi e convinti protagonisti».

Boldrini: spero prevalga senso di responsabilità
Sul dibattito parlamentare, che si preannuncia infuocato, è intervenuta anche la presidente della Camera, Laura Boldrini, in visita al Salone del libro di Torino, auspicando che «prevalga il buon senso e il senso di responsabilità», perchè occorre «contemperare il diritto di chi vuole protestare con quello di chi vuol portare a termine l'anno scolastico. Mi auguro che non ci sia la prevalenza di un diritto sull'altro, che non ci sia qualcuno che ci debba rimettere in tutto questo».

Faraone: basta buon senso per non bloccare scrutini, avanti con dialogo
Intanto, palazzo Chigi continua il suo pressing mediatico per scongiurare il blocco degli scrutini, ipotesi avanzata da alcune sigle sindacali - Snals e Cobas - dopo il confronto con il governo sui contenuti della riforma. In un tweet postato stamani il sottosegretario alla Pubblica istruzione Davide Faraone ha insistito sulla linea del dialogo proclamata dal premier: «Insegnanti persone serie, basta il buonsenso per non bloccare gli scrutini, non serve la precettazione. Avanti con il confronto».

Galantino (Cei): su scuola no a muro contro muro
A sostegno della linea del confronto oggi è scesa in campo anche la Conferenza episcopale italiana. Il segretario, mons. Nunzio Galantino, a margine di un convegno promosso da Il Regno e il Gruppo Abele a Roma, ha espresso la speranza che sulla scuola «non ci sia il muro contro muro». Al governo, Galantino ha riconosciuto lo «sforzo per far uscire la nostra scuola dal pantano», anche se «alcune riforme, soprattutto quelle più importanti e nodali come quella sulla scuola non possono vivere di colpi di scena o di colpi di maglio o interventi che non tengano presenti tutte le realtà».

Sereni (Pd): blocco scrutini danno a studenti e famiglie
La linea del dialogo è stata sponsorizzata anche dalla vice presidente della Camera, Marina Sereni, che, intervistata a Radio Città Futura, si è augurata che «le organizzazione sindacali non arrivino al blocco degli scrutini come strumento di lotta», perché «bloccarli significherebbe impedire alle famiglie e agli studenti di potersi iscrivere al livello successivo di scuola, un servizio essenziale e un diritto dei cittadini». «Questo non significa - ha aggiunto - che il dialogo non continuerà con gli insegnanti o con i sindacati. Anche se questo è un buon disegno di legge, essendo il Pd un grande partito popolare, dobbiamo ascoltare questa mobilitazione».

Letta: riforma frettolosa, ora raddrizzarla
L’ex premier Enrico Letta, dopo aver criticato l’Icalicum, non ha nascosto, invece, le sue perplessità anche sulla riforma della scuola «Bisogna decidere, anche rapidamente. Ma le riforme vanno fatte per bene e la riforma della scuola a maggior ragione: perché essa interessa milioni di famiglie, di bambini, centinaia di migliaia di insegnanti. Non si può fare un pasticcio, perché un pasticcio sulla riforma della scuola ha degli effetti di lunga durata», ha sottolineato a «Checkpoint», la rubrica di Tgcom24. «Serve il dialogo - ha continuato - per raddrizzare la riforma e renderla positiva. Mi sembra che la riforma della scuola sia partita con il piede sbagliato: le riforme vanno fatte per bene e non tanto per dire che si sono fatte».

Centemero (FI): sbagliato partire dalle stabilizzazioni
Sul fronte opposto, la deputata e responsabile comunicazione di Forza Italia, Elena Centemero, ha sottolineato «l’errore di fondo» del ddl scuola: «si parte dalla stabilizzazione in massa di precari per poi disegnare i percorsi formativi degli studenti mentre il procedimento dovrebbe essere inverso». Ai microfoni di Uno Mattina, Centemero ha criticato «l'assenza di una vera carriera per gli insegnanti basata sul merito». Positivo invece il giudizio sul ruolo assegnato al dirigente scolastico: «La possibilità di individuare gli insegnanti più adatti ai bisogni formativi della scuola, se accompagnata da criteri chiari e da una seria valutazione del dirigente, non rende il preside uno sceriffo», ha concluso.

Di Battista (M5S): con riforma scuola di serie A e di serie B
All’attacco il M5s. «Noi chiediamo da mesi il ritiro del disegno di legge di riforma della scuola che è il peggiore dei tentativi berlusconiani di peggioramento della scuola italiana. Il Pd è infiltrato dalle banche e Renzi sta costruendo una società fondata sulla paura» ha dichiarato il deputato pentastellato Alessandro Di Battista arrivando al Pantheon. E ha aggiunto: «con questa pessima riforma saranno dati più soldi alle scuole private e verranno create scuole di sere A e di serie B».

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