Da Forza Italia a Sel, passando per il M5S e la Lega, la musica è la stessa: la soluzione trovata dal governo Renzi al rebus pensioni innescato dalla sentenza della Consulta è «uno spot», mera «propaganda», se non un vero e proprio «furto». E sul decreto, assicurano tutti in coro, «sarà battaglia». Sulla stessa lunghezza d’onda la Cisl, che parla di «risposta inadeguata e insufficiente», e la Uil, secondo cui «il governo non segue le indicazioni della Corte costituzionali», mentre lo Spi-Cgil media: è una prima risposta parziale, ma la questione non è risolta.
Zanetti (Scelta civica): «Ora revisione retroattiva dei vitalizi»
La maggioranza è compatta nel sostenere la scelta del governo. E c’è chi nell’esecutivo alza subito la posta, come il leader di Scelta Civica e sottosegretario all’Economia Enrico Zanetti, il primo a sostenere che la gradualità dei rimborsi fosse l’unico modo per rispettare sia la sentenza sia i vincoli di bilancio. «Ora - ha affermato Zanetti - ci aspettiamo da governo e partner di maggioranza la stessa condivisione anche sulle nostre proposte di revisione retroattiva dei vitalizi. Sarebbe troppo comodo essere d’accordo con Scelta Civica quando si tratta di rispettare diritti altrui in modo sostenibile e non esserlo invece quando si tratta di ridurre privilegi propri in modo deciso».
Brunetta: «Restituzione parziale e imbrogliona»
Scatenato il capogruppo azzurro alla Camera, Renato Brunetta: «Renzi in conferenza stampa cerca di cambiare carte in tavola. Ma i numeri hanno la testa dura: ruba 16 miliardi ai pensionati italiani». E ancora: «Renzi promette anche di pagare le pensioni il primo del mese. Sa che costa 400 milioni di euro? Come li copre? Renzi smetta di chiamarlo bonus: è semplicemente una restituzione parziale e imbrogliona. Altro che bonus». «Ideona #Renzi su #pensioni: solo una parte degli aventi diritto riceverà solo una parte del dovuto. #PiùMalusCheBonus», ha scritto su twitter la senatrice Anna Maria Bernini, vice presidente vicario di Forza Italia a palazzo Madama.
M5S: «Furto ai pensionati trasformato in spot»
Duro Danilo Toninelli, deputato del Movimento Cinque Stelle: «Renzi trasforma un furto ai pensionati in uno spot elettorale. Dopo vent’anni di balle pre elettorali in salsa berlusconiana, non pensavo si potesse giungere a tanto». Secondo Toninelli il governo pecca di «malafede pazzesca»: «Questi fanno i conti come gli pare, fregano i pensionati, e impostano il tutto come un dono del governo».
Salvini: ricorso a Strasburgo contro la legge Fornero
«Renzi sta perdendo colpi regalando 500 euro a qualcuno ad agosto, penalizzando altri», ha sostenuto il leader della Lega Matteo Salvini. «Abbiamo dato incarico a un legale di presentare un ricorso contro la normativa Fornero alla Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo, accompagnato dalle firme degli esodati che ancora aspettano».
Sel: basta propaganda, restituire il maltolto
Per Loredana De Petris (Sel), «non si può sempre fare cassa sui soliti noti: si applichi subito la sentenza della Consulta sul mancato adeguamento delle pensioni al costo della vita, senza se e senza ma. Poi si può ragionare sugli arretrati». Per la senatrice, Renzi tenta di eludere la sentenza «nel peggiore dei modi, facendo passare i pensionati come una categoria privilegiata, con un decreto che gli restituisce una mancetta di 500 euro, annunciata guarda caso proprio alla vigilia di una importante tornata elettorale. E vorrei ricordare a chi finge oggi di non avere alcuna responsabilità per questo pasticcio, che il blocco delle indicizzazioni delle pensioni è stata una scelta avallata a suo tempo da quasi tutti i partiti».
Fdi: risarcire fasce basse o class action
Per Giorgia Meloni (Fdi), «il Governo dovrebbe risarcire al cento per cento i pensionati da 1.400 euro a cui sono stati bloccati gli adeguamenti così come fece quando la Corte costituzionale dichiarò incostituzionale il prelievo di solidarietà sulle pensioni d’oro e risarcì i pensionati d’oro al cento per cento». Meloni ha ricordato che «Fratelli d’Italia ha già messo in piedi un pool di avvocati pronto a fare assistenza legale gratuita a questi pensionati e siamo pronti con una class action nei confronti di governo e Inps».
Spi-Cgil: la questione non è risolta
I sindacati non sono teneri. Dal governo «è arrivata una prima parziale risposta ma la questione non è ancora risolta», commenta la leader dello Spi-Cgil, Carla Cantone. '«Non basta - precisa - un bonus una tantum per sanare gli arretrati perché così si restituisce solo il 30% del dovuto. I governi hanno prelevato dalle tasche dei pensionati 16 miliardi di euro in quattro anni e nessuno sa dove siano finiti mentre alle grandi rendite non è stato chiesto nulla». Sulla rivalutazione dal 2016 invece lo Spi vede «un passo in avanti».
Cisl: risposta inadeguata e insufficiente
Per la Cisl la risposta del Governo alla sentenza della Consulta è «inadeguata e insufficiente». «Il provvedimento annunciato - spiega il segretario confederale Maurizio Petruccioli, che si duole del mancato confronto con le parti sociali - offre una copertura parziale e limitata alle pensioni fino a 6 volte il trattamento minimo Inps (poco più di 2.000 euro netti mensili) e restituisce, in media, con il bonus Poletti di 500 euro, solo 1/6 degli arretrati complessivamente dovuti. La ricostituzione delle pensioni rimane anch’essa limitata e non consente, neanche dal 2014 in poi, di recuperare la perdita del potere di acquisto determinatasi a seguito delle norme della legge Fornero».
Uil: ignorate le indicazioni della Corte
Per la Uil, « le decisioni assunte non rispondono a nessuna delle indicazioni contenute nella sentenza della Corte costituzionale». «Il Governo - affermano Domenico Proietti e Romano Bellissima - non ripristina, infatti, il diritto alla perequazione delle pensioni in essere che è il punto cardine della sentenza, rimandandolo a non meglio precisati futuri interventi, e non restituisce le somme sottratte in questi anni. L’una tantum per le pensioni lorde fino a 3.200 euro rende una minima parte di quanto sottratto ai pensionati in questi anni».
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