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Professioni, il Colap: «Con la nostra road map riparte…

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Professioni, il Colap: «Con la nostra road map riparte l’Italia»

Formazione aderente ai bisogni, apprendimento trasparente e competenze riconoscibili; spendibilità delle qualificazioni in Italia e in Europa. E poi ancora proposte sulla formazione affidata alle regioni, una aliquota previdenziale “tollerabile”, l’uscita dall’Inps, e soprattutto la riduzione dell’imposizione fiscale. Sono queste le proposte contenute nella road map delle professioni associative, approvata oggi dal direttivo nazionale del Colap e che a giugno saranno sottoposte a tutte le istituzioni competenti, dal Governo alle Regioni all'Europa.

Dai consulenti tributari agli interpreti
«Oggi abbiamo una road map con proposte fattive – spiega la presidente del Colap Emiliana Alessandrucci – per contribuire alla ripresa del nostro settore e attraverso questo alla ripartenza del nostro paese; avere un’idea è un inizio, progettarla un seguito, lavorarci insieme un successo». Insieme, perché la carta delle proposte Colap nasce dal contributo di consulenti tributari, designer di interni, musicoterapeuti, psicomotricisti, consulenti di direzione, counselor, interpreti, operatori shiatsu e tutti gli altri professionisti associati nel coordinamento nazionale.

Previdenza, urge riforma della gestione separata
Le proposte dei professionisti “associativi”, che cioè non fanno parte di Ordini e che rappresentano oggi il 7% del Pil italiano, investono tutti i settori. In materia di previdenza, ritenuta troppo onerosa a fronte di poche tutele e nessuna pensione, il Colap chiede di arrivare alla riforma della gestione separata, con tre proposte graduali: dalla più moderata, mantenere l'aliquota al 27% o meglio ridurla al 24% come per artigiani e commercianti, fino alla più integralista: la previdenza privata.

Obbligo di formazione permanente
Nel capitolo formazione, necessaria a mantenere la competitività dei professionisti, il Colap chiede l’obbligo della formazione permanente, con deducibilità dei costi, accesso ai fondi interprofessionali e nuove politiche attive. E poiché la competenza è in gran parte delle regioni, il Colap, che creerà coordinamenti in ogni regione d'Italia, rivendica un ruolo attivo per le associazioni professionali «che devono diventare enti titolati a individuare, validare e garantire le competenze e le qualificazioni dei professionisti, nonché a sviluppare il censimento e il repertorio delle professioni».

Ridurre la pressione fiscale
Infine, il Colap chiede di ridurre la pressione fiscale, da un insostenibile 60-62% fino a un più accettabile 50%, oltre al “de minimis” al 5% fino a 30mila euro di reddito e una decontribuzione al 50% per i primi tre anni di attività, semplificazione degli adempimenti fiscali e un modello funzionale di società tra professionisti associativi.

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