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Questo articolo è stato pubblicato il 20 gennaio 2015 alle ore 17:35.

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Bloccare nel 2015 al 27,72% l'aliquota contributiva Inps gestione separata dei lavoratori a partita Iva esclusiva, come nel 2014. E' la proposta di emendamento al Ddl di conversione del decreto mille proroghe (Dl 192/2014) che il Coordinamento libere associazioni professionali ha presentato ai deputati delle commissioni Bilancio e Affari costituzionali della Camera e ai politici attenti da tempo alle problematiche dei professionisti. E qualcosa sembra muoversi a favore di questa proposta, a partire dal Pd. Lo rende noto la presidente del Colap, Emiliana Alessandrucci, la quale non ha chiesto l'abbassamento dell'aliquota ma ha sottolineato che il 27,72% “è una percentuale ragionevole a garantire non solo la sostenibilità della pensione ma anche della vita attuale”.

La legge Fornero prevede l'aumento dell'aliquota contributiva di un punto percentuale l'anno fino ad arrivare al 33,72% (previsto per il 2018) ma i redditi medi delle partite Iva afferenti alla gestione separata, rileva il Colap, si sono ridotti nel 2013 del 13,3% rispetto al 2012. Qualora le aliquote contributive salissero (oggi saremmo al 30,72%) partendo da uno stesso reddito lordo il lavoratore a partita Iva a gestione separata dell'Inps avrebbe un reddito netto tra il 40% e il 50% inferiore a quello del lavoratore dipendente. Dopo 5 anni ( dal 2007 al 2012) di crescita del numero dei professionisti a partiva Iva iscritti alla Gs, tra il 2012 e il 2013 gli iscritti alla gestione separata sono scesi di 3.740 unità e anche laddove il numero degli iscritti cresceva il gettito contributivo era in decremento. Da queste argomentazioni il Colap afferma che, “analizzando lo storico non sono previsti, qualora l'aliquota continui a crescere, aumenti del gettito contributivo e il costo annuale del blocco dell'innalzamento di un punto percentuale dell'aliquota è stato calcolato nella precedente legge di stabilità in circa 40 milioni di euro coperti con il Fondo per gli interventi strutturali di politica economica”.

“Tutti si sono cosparsi il capo di cenere dopo le ingiustizie inflitte alle partite Iva nella legge di stabilità – ha affermato Emiliana Alessandrucci – ora, dopo il pentimento, è il momento della correzione; si può infatti rimediare, almeno parzialmente, alle vessazioni inflitte ai lavoratori autonomi. Chiediamo – ha concluso la presidente del Coordinamento libere associazioni professionali - il blocco per il 2015 e l'apertura immediata di un tavolo per la costruzione di una proposta; siamo stanchi di trovarci sempre a discutere delle stesse cose! Ci toglie energie, ci ruba tempo e ci riduce opportunità”.

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