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Boschi: De Luca candidabile ed eleggibile

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verso le regionali

Boschi: De Luca candidabile ed eleggibile

«La sentenza della Cassazione nella sostanza non cambia nulla, dice semplicemente che è il giudice ordinario e non amministrativo a decidere, ma non cambia l'applicazione della legge Severino». Così il ministro per le Riforme, Maria Elenea Boschi, a Napoli, a sostegno del candidato del centrosinistra a presidente della Regione Campania. «De Luca è candidabile ed è eleggibile - ha aggiunto il ministro - è stato scelto dai campani con le primarie e sono convinta che i campani lo sceglieranno anche come presidente della Regione». In caso di vittoria di Vincenzo De Luca «rispetteremo ovviamente la legge come abbiamo sempre fatto», ha aggiunto Boschi in merito all'iter applicativo della legge Severino. Quanto al capitolo “impresentabili”, «abbiamo liste forti e competitive» e il Pd «ha saputo mettere in campo candidati di grande valore e competenza e al di sopra di ogni sospetto».

De Luca: non verrò sospeso
Il candidato governatore del centrosinistra alle regionali in Campania non arretra. E rilancia. «Il problema della Severino è superato perché la legge non è applicabile per chi viene eletto per la prima volta. Quindi non verrò sospeso. Questa è la mia opinione - ha spiegato De Luca - suffragata da giuristi che ritengono che la legge non può essere applicata a chi viene eletto per la prima volta». Ieri De Luca (condannato in primo grado per abuso di ufficio e destinato a decadere dall’incarico in caso di elezione, in base alla legge Severino) aveva assicurato che per Renzi la legge Severino è «un problema superabile». E riportando quello che sarebbe il pensiero del premier, il sindaco di Salerno nota che «chi viene scelto dai cittadini, con un voto democratico, potrà tranquillamente governare».

Cassazione: sulla Severino competente giudice ordinario
Intanto la Cassazione nell'ordinanza depositata oggi dopo l'udienza di martedì scorso sul caso De Magistris (confermando l'orientamento già emerso il giorno dell'udienza) ha stabilito che è competente il giudice ordinario, e non il Tar, ad applicare la legge Severino nei confronti dei politici condannati. Il verdetto delle sezioni unite della Suprema Corte si articola in 22 pagine e risponde al ricorso presentato dal Movimento in difesa dei cittadini rappresentato dall'avvocato Gianluigi Pellegrino contro il sindaco di Napoli Luigi De Magistris, decaduto dopo una condanna in primo grado, ma reinsediato nelle sue funzioni di sindaco dopo l’intervento del Tar.

Cassazione: no discrezionalità della Pa
«Nella configurazione legislativa della legge Severino non è attribuita alla Pa alcuna discrezionalità in ordine all'adozione del provvedimento di sospensione» dalla carica di un politico che ha subito condanne; «la sospensione opera di diritto al solo verificarsi delle condizioni legislativamente previste e per il tempo previsto dal legislatore; al prefetto non è attribuito alcun autonomo apprezzamento in ordine all'adozione di provvedimento di sospensione e non è consentito di modularne la decorrenza o la durata sulla base della ponderazione di concorrenti interessi pubblici». È un passo della motivazione della sentenza con cui le sezioni unite civili della Corte di Cassazione hanno stabilito che sia il giudice ordinario, e non il Tar, competente della legge Severino nei confronti dei politici che hanno subito condanne.

De Magistris: sindaco fino a fine mandato
Non si è fatta attendere la replica del sindaco De Magistris, che si è detto «assolutamente persuaso che la magistratura ordinaria mi possa consentire di esercitare le mie funzioni fino alla fine del mandato».

Berlusconi: Renzi farà per De Luca modifica rimasta inattuata per me
Sul caso De Luca era intervenuto in mattinata Berlusconi a Radio Anch’io. «Matteo Renzi può modificare la norma per De Luca, ma non lo ha fatto per me», ha detto l'ex Cavaliere facendo riferimento alle parole pronunciate ieri dall'ex sindaco di Salerno.

Domani la lista degli “impresentabili” della Commissione Antimafia
Intanto, a meno di tre giorni dall'apertura dei seggi per le elezioni regionali di domenica in Veneto, Liguria, Toscana, Umbria, Marche, Campania e Puglia (ma si vota anche per il rinnovo di sindaci e consigli di 512 comuni delle regioni a statuto ordinario - di cui 12 capoluoghi di provincia) sul voto aleggia la pubblicazione della lista degli impresentabili che sarà stilata domani dalla commissione Antimafia che si riunirà domani alle ore 13 in seduta plenaria. E mentre la Commissione continua lo screening sui 4mila candidati, il presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione Raffaele Cantone non ha nascosto le sue perplessità: «Un bollino blu per quanto emesso da un organismo autorevolissimo e presieduto da una persona al di sopra di ogni sospetto, resta sempre un dato politico». Poi ha aggiunto: «La politica faccia valutazioni su chi sia presentabile e chi impresentabile, la scelta spetta ai cittadini».


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