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Impresentabili, De Luca denuncia la Bindi per diffamazione. Lei…

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dopo le regionali

Impresentabili, De Luca denuncia la Bindi per diffamazione. Lei replica: querela infondata e strumentale

Nemmeno la miracolosa vittoria alle regionali di due giorni fa ha raffreddato gli animi in casa Pd. Anzi, li ha accesi ancor di più. Il neo-governatore della Campania Vincenzo De Luca è entrato poco dopo le 13 di oggi negli uffici della Questura di Salerno per presentare una formale denuncia-querela nei confronti della collega di partito Rosy Bindi per i reati di diffamazione, attentato ai diritti politici costituzionali e abuso d'ufficio. L'esposto è indirizzato per competenza alla Procura della Repubblica di Roma, e riguarda l'inserimento dello stesso ex sindaco di Salerno nella lista dei cosiddetti candidati “impresentabili” in relazione a un processo a suo carico per peculato risalente a circa diciassette anni fa. Per il quale, peraltro, De Luca ha pure rinunciato alla prescrizione frattempo maturata.

Bindi: querela infondata e strumentale
«Quella di De Luca - ha replicato a stretto giro Rosy Bindi - è una denuncia priva di ogni fondamento, un atto puramente strumentale, che ha scopi diversi da quelli che persegue la giustizia e che pertanto non mi crea alcuna preoccupazione».

La Bindi aveva chiesto le scuse del suo partito
Una mossa che arriva ad appena 24 ore dalle dichiarazioni della Bindi che nel corso di una trasmissione televisiva aveva rivendicato la correttezza del proprio operato: «Chiedo le scuse al mio partito, ritengo di aver diritto ad un risarcimento. Ho combattuto molte battaglie ma sempre a viso aperto. Su De Luca ha sbagliato il mio partito a reagire in quel modo».

Altri “impresentabili” potrebbero seguire la scelta del neo governatore
È probabile che quella del neo governatore non sia una scelta isolata. Anche gli altri candidati della black-list elettorale, nei giorni scorsi, hanno annunciato iniziative analoghe. Intanto, sul fronte più propriamente politico, gli “sherpa” del presidente eletto sono in contatto costante con Palazzo Chigi per trovare una soluzione all'inevitabile stallo istituzionale che si creerà al momento della proclamazione e successiva sospensione, causa legge Severino, di De Luca.

M5S aveva già depositato una denuncia
La partita è tutt'altro che facile, in questo senso. Una settimana prima del voto, il “Movimento 5 Stelle” ha infatti depositato una denuncia alla Procura della Repubblica di Salerno indirizzandola anche al Consiglio dei ministri e al ministro dell'Interno con allegato un dossier contenente tutta la situazione giudiziaria del neo governatore. «Chiediamo al presidente del Consiglio, che si trova in una situazione di evidente conflitto di interessi, essendo anche il segretario del Pd, di intervenire immediatamente per risolvere questa situazione paradossale e non tergiversare oltre», ha spiegato la consigliera regionale Valeria Ciarambino.

Se Renzi non lo sospenderà rischia una denuncia per abuso d’ufficio
De Luca sostiene di essere eleggibile e insediabile, ma i primi veri problemi potrebbero arrivare dall'intreccio tra il regolamento regionale e la legge Severino che impedisce a De Luca di nominare vicepresidente e giunta prima dell'insediamento del Consiglio. Per riuscire a far tutto, il presidente eletto avrebbe bisogno di tre settimane. Troppe, secondo le opposizioni. Gli effetti della “Severino” infatti sono immediati. Il premier-segretario dovrà sospenderlo senza indugio pena una denuncia per abuso d'ufficio già annunciata dai grillini. Dal quartier generale dell'ex sindaco di Salerno ostentano comunque fiducia. E non solo in relazione all'esito del ricorso al Tribunale ordinario per chiedere la sospensiva della sospensione ma anche per la possibilità di un decreto-legge che sani quest'imprevedibile anomalia della “Severino”. Ma il tempo stringe e da Roma sono attesi segnali che ancora non arrivano.

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