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Crisi Grecia, Padoan ottimista: accordo possibile, c’è…

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Crisi Grecia, Padoan ottimista: accordo possibile, c’è volontà politica

Crisi greca ancora nei radar della politica europea, sorvegliata speciale anche se non mancano i segnali di una possibile soluzione. La conferma arriva oggi dal ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan che parlando all'emittente televisiva Cnbc dal floor del New York Stock Exchange ha spiegato di aver fiducia «nel fatto che un accordo si possa trovare in tempi brevi, le discussioni tecniche continuano e c'è la volontà politica». Da escludere l’uscita dall’Eurozona: «Non sarebbe una buona idea». Se avvenisse «ci potrebbe essere un'onda d'urto, ma il sistema ora è più sicuro rispetto al 2010-2012, i Paesi sono più solidi, anche per quanto riguarda la cosiddetta periferia».

Padoan ottimista, ma «la Grecia deve lasciare il passato dietro di sè»
Il lavoro tecnico con la Grecia, ha aggiunto Padoan, «sta continuando, bisogna prendere decisioni politiche e guardare al medio termine. Atene ha bisogno di un programma di crescita di medio termine e di superare la strettoia del pagamento dei debiti». Ottimista sulla possibilità di un accordo, il ministro ha comunque insistito sul fattoc he la Grecia deve «lasciare il passato dietro di sé», a cominciare dall’attuale sistema pensionistico del paese ellenico, «non sostenibile per un Paese avanzato».

Italia come la Grecia? Varoufakis si sbaglia, noi oggi molto forti
Quanto alla prospettiva di un’Italia costretta a seguire la Grecia fuori dall’Euro nel caso questa dovesse abbandonare la moneta unica, Padona ha chiarito di avere «buone relazioni» con il ministro del Tesore ellenico Varoufakis, incontrato diverse volte, ma che il collega «si sbaglia» quando prospetta un destino comune per i due paesi. Il sistema italiano, infatti «è molto forte, abbiamo l'unione bancaria e forti istituzioni. Adesso siamo più forti» rispetto al passato», ha concluso.

Crescita ritrovata grazie a nuova struttura dell’economia
La crescita dell’Italia, «allo stesso ritmo altri Paesi», è stato uno degli aspetti più sottolineati dal ministro: «Stiamo rendendo economia più solida e creatrice di lavoro» e «recuperando con grande velocità dopo tre anni di recessione e dopo la perdita di 10 punti di Pil». A favorire la ritrovata via delle crescita c’è innanzitutto «una ripresa ciclica aiutata dalla Bce» ma soprattutto una «nuova struttura dell'economia», che fa dell’Italia «un esempio, una soluzione per le orfganizzazioni internazionali, e non più un problema. Questo richiede portare avanti l'agenda delle riforme e soprattutto implementarle, è un lavoro giornaliero».

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