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TRIBUNALE DI MILANO

UberPop va sospeso entro oggi, la conferma del giudice. «Rispettiamo il blocco ma continueremo a batterci»

  • –con un post da Econopoly

Il tribunale di Milano ha respinto l’istanza di sospensione del blocco del servizio UberPop presentata dalla multinazionale americana dopo il provvedimento di inibitoria del servizio dello scorso 26 maggio per concorrenza sleale nei confronti dei taxi. La società deve disattivare il servizio entro oggi.

La risposta di Uber
Il commento di Benedetta Arese Lucini, General Manager di Uber Italia, è affidato a una nota: «Siamo dispiaciuti per la decisione del giudice di non permettere che UberPOP continui a operare tra oggi e il 2 luglio, quando ci sarà la prossima udienza. Ovviamente la rispetteremo, ma continueremo a batterci legalmente affinché le persone possano continuare ad avere un'alternativa affidabile sicura ed economica per spostarsi in tante città. E perché non venga negata a migliaia di driver una risorsa economica.
Moltissimi nelle ultime settimane ci hanno sostenuto, cittadini, opinion leader, associazioni di consumatori. È la dimostrazione che il nostro servizio è amato, proprio perché utile e decisivo per la mobilità cittadina. E anche l'Autorità dei Trasporti ha chiarito ancora una volta la necessità di una nuova regolazione per servizi innovativi come il nostro. Ora tocca alla politica portare l'Italia verso l'innovazione, prendendo le decisioni necessarie per permettere la mobilità del futuro».

Tassisti soddisfatti
«Siamo estremamente soddisfatti per la decisione di quest'oggi. Non ci sono più alibi, è la seconda volta in sole due settimane che il Tribunale di Milano ordina al Gruppo Uber di bloccare l'attività Uber-pop per concorrenza sleale, precisando anche che avrebbe dovuto farlo sin dal 26 maggio scorso». Così gli avvocati Marco Giustiniani, Nico Moravia, Giovanni Gigliotti dello Studio Pavia e Ansaldo e il legale Alessandro Fabbi, che rappresentano le associazioni di categoria dei tassisti, hanno commentato la decisione del Tribunale milanese

La sentenza
Lo scorso 26 maggio il Tribunale di Milano aveva accertato la «concorrenza sleale». Il servizio UberPop, che consente a chiunque di diventare tassista, ha determinato «un vero e proprio salto di qualità nell'incrementare e sviluppare il fenomeno dell'abusivismo», scriveva il giudice nell'ordinanza con cui ha sospeso il servizio. «Prima dell'introduzione di tale app - viene spiegato nell'ordinanza - i soggetti privi di licenza avevano un circoscritto perimetro di attività e di possibilità di contatto con gli utenti - sostanzialmente a livello di contatto personale - mentre UberPop consente in tutta evidenza un incremento nemmeno lontanamente paragonabile al numero di soggetti privi di licenza che si dedicano all'attività analoga a quella di un taxi e parallelamente un'analoga maggiore possibilità di contatto con la potenziale utenza, così determinando un vero e proprio salto di qualità nell'incrementare e sviluppare il fenomeno dell'abusivismo».

Che cos’è Uber Pop
UberPop è uno dei servizi messi a disposizione dall’azienda di San Francisco. Il servizio più innovativo, probabilmente, perché trasforma in autista chiunque. Originariamente Uber offriva servizi di trasporto con auto guidate da autisti professionisti. UberPop è stato il passaggio chiave che, in pratica, ha fatto esplodere la App, trasformando un'intuizione in un'azienda che vale oltre 40 miliardi di dollari.

I consumatori con Uber
Il Codacons ha subito commentato che questa conferma è una notizia negativa per i consumatori. Ieri all’udienza per discutere sulla richiesta di sospensiva è intervenuta anche l'associazione dei consumatori, Altroconsumo, che ha dato il suo appoggio formale al reclamo di Uber. Dalla parte dell’azienda si era pronunciata nei giorni scorsi anche l'Autorità di Regolazione dei Trasporti, che ha inviato a Parlamento e Governo una segnalazione che mira a modificare i trasporti pubblici non di linea, settore nel quale rientrano con prepotenza i servizi offerti dalla società californiana.

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