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Agguato a capotreno: arrestato terzo giovane. Anche lui della …

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accusati di tentato omicidio

Agguato a capotreno: arrestato terzo giovane. Anche lui della gang «Ms13»

Dopo i due arresti di ieri per la brutale aggressione a un capotreno e a un suo collega sul passante ferroviario di Milano, è stato oggi eseguito un fermo nei confronti di un altro giovane sudamericano. Si tratta di un 19enne nato a El Salvador con precedenti per lesioni e rapina già coinvolto nell'operazione contro la gang MS13 dell'ottobre 2013.

Il giovane fermato dalla Polizia di Stato è Alexis Ernesto Garcia Rojas ed è stato rintracciato dagli investigatori milanesi su provvedimento del pm Lucia Minutella. Gli agenti lo hanno bloccato nella zona di Porta Genova dove il giovane, nella gang noto come 'Smoking' perché forte fumatore, si nascondeva. È stato individuato anche grazie ai confronti con le immagini dell'impianto di videosorveglianza che lo hanno ripreso mentre giovedì sera partecipava all'aggressione dei due ferrovieri

I primi due arrestati
Venerdì due salvadoregni ventenni sono stati arrestati dalla squadra mobile di Milano con l’accusa di tentato omicidio per la barbara aggressione di ieri sera a Carlo Di Napoli, il capotreno aggredito con un machete da un gruppo di ragazzi sudamericani alla stazione ferroviaria di Villapizzone, a Milano. L’uomo è ora ricoverato all’ospedale Niguarda di Milano dopo aver subito un delicato intervento al braccio. Gli arrestati apparterrebbero alla gang di latinos «Ms13», e sono stati fermati nell’ambito delle indagini coordinate dal procuratore aggiunto Alberto Nobili e dal pm Lucia Minutella.

Uno dei due arrestati sarebbe l’esecutore materiale. Stando a quanto si è saputo, portava il machete nascosto nei pantaloni. Il complice risponde invece di concorso in tentato omicicio. Entrambi sono ventenni (uno di loro è del 1995) . Gli uomini della squadra mobile sono alla ricerca degli altri due complici.

La dinamica dell’aggressione
L’aggressione è avvenuta ieri sera intorno alle 21,50, quando un controllore ha chiesto il biglietto a un gruppetto di 4 o 5 ragazzi di probabile origine sudamericana. Uno dei giovani, ha estratto un machete e ha colpito il controllore al braccio sinistro, mentre un secondo controllore che era arrivato a dargli manforte è stato picchiato e ha riportato un grave trauma cranico. Il controllore colpito al braccio ha subito un lungo intervento concluso alle 6,30 di stamattina, durante il quale i chirurghi del Niguarda hanno proceduto a una subamputazione e a riattaccare l’arto. I medici puntano a recuperare la funzionalità del braccio, ma la prognosi sarà sciolta solo nei prossimi giorni.

Solidarietà alla famiglia
«Questa è la notte più brutta e lunga della mia vita, mio marito è una roccia anzi la nostra roccia!», aveva scritto ieri sera sulla sua bacheca di Facebook la moglie di Carlo Di Napoli. «Non pensavo di essere circondata da così tante persone che ci vogliono bene! Grazie, io non mollo e neanche Carlo!», continua il messaggio della donna, che pochi mesi fa ha avuto una bambina con il ferroviere ferito.

Proprio alla bambina sono rivolti i primi pensieri del capotreno. «Ho avuto molta paura, ma ora mi sento più sollevato: la cosa più importante e che potrò riabbracciare la mia bimba di 5 mesi», ha detto di Napoli. «Avevo intuito che c’era una situazione strana - ha aggiunto - e per questo ho chiesto al mio collega se poteva stare ancora un po’ con me nonostante avesse finito il turno». Poi l’epilogo e la tragedia.

Codacons: in Italia è emergenza Gang
Quello avvenuto a Milano è «un episodio grave che dimostra come in Italia ci si trovi di fronte ad una vera e propria emergenza gang». Lo afferma il Codacons commentando così l’aggressione a colpi di machete compiuta ai danni del capotreno.
«Sono sempre più numerosi - spiega l’associazione in una nota - i casi di aggressioni messe in atto da gruppi di giovani e giovanissimi, stranieri come italiani, che ricorrono ad una feroce violenza per piccoli furti, rapine, o semplicemente per combattere la noia e passare il tempo. Un fenomeno che deve essere affrontato seriamente, aumentando il livello di sicurezza delle città».
Il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, chiede di «dotare i treni italiani a maggiore rischio di agenti delle forze dell’ordine che svolgano attività di controllo anche in borghese e a campione, in modo da garantire l'incolumità di passeggeri e dipendenti, aumentare il livello di sicurezza e svolgere funzione deterrente contro atti di violenza come quello di ieri».

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