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Orfini (Pd): «Per il Giubileo non c’è ipotesi commissariamento ma coordinamento sul modello Expo»

«Non c’è un commissariamento ma un coordinamento tra soggetti istituzionali» su mobilità, sanità e sicurezza guardando a «un modello già utilizzato, penso all’Expo in cui la Prefettura coordinava un tavolo. Si sta cercando una soluzione condivisa». Il presidente del Pd Matteo Orfini ha spiegato così l’ipotesi su cui il governo sta lavorando per la gestione del Giubileo nella Capitale, dopo il caso scoppiato ieri sulla bozza di decreto con cui il governo intenderebbe affiancare al sindaco Ignazio Marino il prefetto di Roma Franco Gabrielli.

Martedì la relazione degli ispettori a Gabrielli
Proprio martedì arriverà sul tavolo del prefetto Gabrielli la relazione degli ispettori sullo stato dell’amministrazione del Campidoglio dopo le rivelazioni sull’inchiesta Mafia Capitale. Da quel momento Gabrielli avrà 45 giorni di tempo per consegnare le sue proposte al ministro dell’Interno, Angelino Alfano. Entro la fine di luglio, dunque, si conoscerà il destino del Comune.

La relazione del prefetto Magno
Il documento, di almeno un migliaio di pagine, sarà consegnato a Gabrielli da Marilisa Magno, prefetto presidente della commissione di accesso agli atti del Comune, che era stata nominata il 15 dicembre dall’allora prefetto Giuseppe Pecoraro dopo la prima ondata di arresti nell’ambito dell’inchiesta guidata dal procuratore di Roma Giuseppe Pignatone con i Ros di Mario Parente.

I possibili esiti
Lo scioglimento del Comune di Roma per mafia è un’ipotesi considerata praticamente impercorribile, per il colpo all’immagine internazionale della città che ne deriverebbe. Ma c’è un’altra possibile soluzione, meno peregrina: uno scioglimento per violazione di legge. Che comporterebbe elezioni alla prima data utile: maggio 2016. Un orizzonte abbastanza ampio da consentire anche al Pd di rimettersi in carreggiata e ricostruire.

Al via il tesseramento al Pd romano
Prende il via proprio questa mattina, a questo proposito, il tesseramento al Pd di Roma, che seguirà il nuovo regolamento approvato dalla direzione appena due giorni fa, dopo lo scandalo dei nuovi arresti. Il partito prova quindi a ripartire dalla base e lo fa dalle piazze e i circoli della Capitale che per l’intero weekend ospiteranno i gazebo per l’iscrizione. Il costo della tessera salirà da 20 a 30 euro e ogni iscritto da oggi in poi dovrà inviare una conferma della registrazione tramite sms o email. Ai circoli si indica inoltre di richiedere agli iscritti, come quota di adesione, il costo di una giornata di lavoro. Stop dunque agli iscritti e circoli fantasma, molti dei quali saranno chiusi - come annunciato dallo stesso commissario del Pd romano, Matteo Orfini - dopo la pubblicazione del rapporto dell’ex ministro Fabrizio Barca, al quale sei mesi fa è stata affidata la mappatura dei circoli.

Il M5S: il governo revochi il sottosegretario Castiglione
Il M5S torna alla carica. Sul blog di Grillo torna l’appello alle dimissioni di Marino, mentre i senatori pentastellati, sul fronte nazionale, chiedono al governo in una mozione a prima firma Ornella Bertorotta la revoca della nomina a sottosegretario di Stato di Giuseppe Castiglione, sottosegretario alle Politiche agricole e indagato nell’ambito dell’inchiesta per «turbativa d’asta e turbata libertà di scelta del contraente nella gestione del centro di accoglienza richiedenti asilo (Cara) di Mineo». «Nel luglio 2011 Giuseppe Castiglione - spiegano i parlamentari - viene nominato dalla presidenza del Consiglio dei ministri soggetto attuatore per la gestione del Cara (Centro di accoglienza richiedenti silo), allestito nel villaggio della solidarietà di Mineo in provincia di Catania. Lo scorso 27 maggio, in una lettera indirizzata al ministro Alfano, Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione, definiva illegittimo l’appalto del Cara di Mineo vinto nell’aprile 2014 da un raggruppamento di imprese. Informava altresì il ministro di voler sottoporre la questione al giudice contabile per la valutazione di eventuali profili di danno erariale».

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