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Squinzi: «Se la Grecia esce dall’euro rischio turbolenza…

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ATENE, ITALIA ED EURO

Squinzi: «Se la Grecia esce dall’euro rischio turbolenza forte»

«È una situazione complicatissima, non è un rischio solo per l'Italia ma per tutta l'Europa. Un'uscita della Grecia dall'euro scatenerebbe una turbolenza forte. Non so cosa porterà realmente, è tutto da scoprire». Lo ha detto il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi parlando con i giornalisti a margine del convegno Last Call to Europe 2020 organizzato da Sodalitas all'Expo. Alla domanda se dopo la Grecia la speculazione potrebbe mettere sotto tiro l'Italia, Squinzi ha risposto che «prima dell'Italia ci sono altri paesi che possono essere presi di mira».

Immigrazione, Ue ha bisogno di norme organiche su diritto di asilo
Più in generale, Squinzi ha indicato nel debito della Grecia e nell’emergenza immigrazione le due spine nel fianco dell'Europa. «Proprio ora abbiamo bisogno di più Europa per garantire pace libertà e benessere. Più Europa non ci indebolisce semmai ci rafforza». Sul fronte immigrazione, ha chiarito, « l'Europa sta mostrando tutte le sue debolezze e mancanza di visione strategica e geopolitica. Necessita di giungere a una normativa comune e organica sul diritto di asilo». Il prossimo Consiglio europeo del 25 giugno potrebbe «essere l'ennesima occasione perduta per cambiare rotta». Per Squinzi, «se la Ue non si occupa di crescita e occupazione c'è il rischio di alimentare derive populiste e instabilità».

Debito Grecia un rischio per la crescita
Già ieri, concludendo l’assemblea degli industriali di Lecco e Sondrio, Squinzi aveva detto che «il rischio Grecia è un rischio reale e la prima cosa che può danneggiare è la crescita, che comunque grazie a fattori esterni potrebbe arrivare». Il timore di Squinzi è che se verranno meno i fattori esterni che stanno guidando «l'attuale fase di timida crescita» come il Qe della Bce o il calo del prezzo del greggio, «basterebbe il default della Grecia e torneremmo come prima».

La riforma più importante? Qualla sulla semplificazione
I leader degli industriali ha risposto anche a qualche domanda sull’Italia. La riforma più importante da fare? «Tutte». «Se proprio devo scegliere» - ha aggiunto rispondendo a una domanda su quale riforma vorrebbe vedere portata a campimento nel prossimo semestre -- dico quella della semplificazione perché è quella che il maggiore impatto sulla vita delle aziende». Confindustria, ha spiegato quindi Squinzi, guarderà con interesse ai lavori del Parlamento che nel prossimo semestre dovrà porre mano ai decreti attuativi della legge sui reati ambientali. «Abbiamo espresso i nostri desideri e continueremo a esprimerli - ha sottolineato Squinzi - speriamo ne tengano conto».

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