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fonti di governo: no a vertici a due

Grecia, Mattarella: scenari inediti, ora responsabilità. Padoan: riforme e investimenti per recuperare crescita sostenibile

Mentre il G7 sta lavorando a un comunicato sull'esito del referendum in Grecia, in Italia si commenta la vittoria del “no”. Per il capo dello Stato, Sergio Mattarella, si aprono ora «scenari inediti», che richiedono «senso di responsabilità, lungimiranza e visione strategica» da parte di tutti. «Riforme e investimenti sono in tutti i Paesi la chiave per recuperare crescita sostenibile», ha scritto su Twitter il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan. In molti sottolineano come a perdere sia stata la linea intransigente della Troika e della Merkel, come si debba subito tornare al tavolo del negoziato per trovare al più presto un accordo, un compromesso compatibile con la vittoria del 'no' al referendum e le diverse posizioni esistenti all'interno dell'Eurogruppo. Intanto il premier Matteo Renzi ha convocato a Palazzo Chigi questa mattina alle 9,30 il ministro dell'Economia Padoan. Sul tavolo, ovviamente, le conseguenze del risultato del referendum greco. Mentre la Merkel incontrerà Hollande, sul summit europeo sulla crisi greca e le conseguenze del referendum convocato per martedì emerge che alla decisione di convocare il Consiglio dei capi di Stato e di governo non sarebbe stata estranea la spinta italiana per uscire dal format franco-tedesco. Il premier Matteo Renzi lo avrebbe detto chiaro e tondo a Francia e Germania: non serve un format a due, ma il coinvolgimento dei leader e delle istituzioni europee. Ecco i commenti italiani dopo il referendum greco.

Mattarella: scenari inediti, ora responsabilità
«I cittadini greci hanno preso oggi, con il referendum, una decisione della quale occorre, in primo luogo, prendere atto con rispetto. Una decisione, tuttavia, che proietta, oltre ad Atene, la stessa Unione europea verso scenari inediti, che richiederanno a tutti, sin d'ora, senso di responsabilità, lungimiranza e visione strategica», ha affermato il capo dello Stato, Sergio Mattarella. «Quella stessa visione cha ha condotto diciannove Paesi all'adozione di una moneta comune, con la cessione di sovranità liberamente e consapevolmente scelta da parte di ciascuno stato aderente, sapendo che ogni modifica delle sue regole passa attraverso una discussione collegiale tra pari». La Grecia, ha proseguito il capo dello Stato, «fa parte dell'Europa e, nei confronti del suo popolo, non deve venir meno la solidarietà degli altri popoli dell'Unione. Questi saranno certamente, nei prossimi giorni, i principi ispiratori dell'azione dell'Italia e mi auguro anche dei rappresentanti del popolo greco, degli altri partner europei e delle Istituzioni dell'Unione».

Padoan: riforme e investimenti per recuperare crescita sostenibile
«Riforme e investimenti sono in tutti i Paesi la chiave per recuperare crescita sostenibile», ha scritto il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, su twitter. «Regole condivise dai popoli europei - ha scritto ancora il ministro - servono a garantire stesso obiettivo: il benessere attraverso crescita economica e occupazione». «L'Italia - ha scritto Padoan nel terzo tweet - lavora da sempre per una Europa solidale e più integrata. Era vero ieri e lo sarà ancora domani».

Mef, ci sarà volatilità, ma no rischi per l’Italia
Il ministero dell'Economia prevede volatilità sui mercati per le incertezze sulla Grecia, ma non teme rischi per l'Italia e per l'Europa. «L'incertezza relativa al futuro della Grecia - si legge in una nota del Mef - non mancherà di generare volatilità sui mercati finanziari. Tuttavia l'Eurozona è in grado di fronteggiare una crisi di fiducia ed eventuali attacchi speculativi per almeno tre motivi: la Bce ha messo in campo strumenti nuovi, a partire dal quantitative easing; l'unione bancaria ha sterilizzato quello che in passato è stato un canale di trasmissione del contagio dell'incertezza; il consolidamento di bilancio ha reso tutti i paesi più forti». L'Italia, in particolare, ha scritto il Mef, è « un paese con un forte avanzo primario, un deficit inferiore al 3% e una traiettoria in discesa, e una ripresa economica che tende a rafforzarsi e contribuira' a spingere in discesa anche il debito. Soprattutto è un paese che ha fatto e sta facendo profonde riforme strutturali che rendono la nostra economia più competitiva». Anche sul piano strettamente finanziario « abbiamo buoni motivi per avere fiducia: a metà anno il Tesoro ha fatto emissioni superiori al 50% del nostro fabbisogno a tassi molto bassi, il nostro piano di medio periodo è stato ispirato a criteri prudenziali proprio per assorbire eventuali shock, e i rendimenti sono cresciuti ma in modo contenuto, non abbiamo visto le impennate dello spread che abbiamo conosciuto in passato».

Boldrini: in Grecia prova di democrazia
«Il referendum greco è stato innanzitutto una prova di democrazia. Perciò devono esserne soddisfatti - indipendentemente dal suo esito - tutti coloro che pensano che “la sovranità appartiene al popolo”, come dice la Costituzione italiana, anche in anni nei quali la finanza è sembrata spesso essere il giudice supremo delle vicende collettive», ha sottolineato la presidente della Camera Laura Bodrini. «È chiaro - ha proseguito - che già dalle prossime ore sarà indispensabile ricominciare a trattare per trovare una soluzione che mantenga la Grecia dentro l'Unione e dentro la moneta unica, in uno spirito di condivisione e reale solidarietà. Da questa vicenda può nascere finalmente una svolta per tutta l'Ue, rispetto a politiche di austerità che hanno mostrato - in Grecia, ma non solo - la loro dura inefficacia. È tempo che l'Europa faccia rotta verso la crescita economica e la coesione sociale».

Gentiloni: ora si cerchi intesa
«Ora è giusto ricominciare a cercare un'intesa», ha scritto su Twitter il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, commentando il risultato del referendum in Grecia. «Ma dal labirinto greco non si esce con un’Europa debole e senza crescita», ha sottolineato il capo della Farnesina.

Sereni: serve un accordo per ripartire
«Il risultato del referendum in Grecia è chiaro, quello che succederà ai Greci e all'Europa molto meno... Serve un accordo, serve ripartire», ha scritto la vice presidente della Camera, Marina Sereni, su Twitter. «Serve nuova strategia: Ue e Italia trovino un accordo. Grecia non rimanga sola ma faccia la sua parte e dica sì a riforme sostenibili», ha scritto il capogruppo Pd alla Camera Ettore Rosato valuta, su twitter, l'esito del referendum greco. Per il deputato Pd Alfredo D’Attorre «è una giornata bellissima per la Grecia e per l'Europa. Ora si deve ricostruire l'Europa e l'assetto dell'euro sul rispetto della pari dignità dei popoli. A questo punto, almeno, dopo tanti errori compiuti nella prima fase, i governi europei a guida socialista, mi riferisco a Italia e Francia, prendano l'iniziativa per riaprire un tavolo negoziale con la Grecia». Per l’ex esponente del Pd, Stefano Fassina, «il problema non è la Grecia, è la ricetta. Una ricetta che aggrava la malattia». Per Fassina «è evidente che la Grecia ha problemi seri, ma la cura somministrata in questi anni ha aggravato la malattia e le condizioni di Eurozona e Italia».

Grillo: un risultato fantastico per tutti
«Un risultato fantastico per tutti», ha dichiarato Beppe Grillo, in piazza Syntagma, durante i festeggiamenti per il no al referendum greco. Per Luigi Di Maio «oggi il popolo greco ha vinto, ha reagito contro una decisione della Troika che voleva fare in una volta la riforma Fornero, alzare l'Iva e svendere i gioielli dello Stato come abbiamo fatto in Italia con Ansaldo». E a «tutti coloro che oggi festeggiano il referendum chiediamo di appoggiare in Aula la nostra richiesta di referendum sull'euro o saranno poco credibili».

Brunetta: in Grecia ha vinto la democrazia
«In Grecia ha vinto la democrazia e adesso in Europa nulla sarà più come prima», ha scritto su Twitter Renato Brunetta, presidente dei deputati di Forza Italia. «Euro, è il momento della serietà. Ora la Grecia sia responsabile, l'Europa sia flessibile», ha scritto su Twitter Giovanni Toti, presidente della regione Liguria. «Il popolo ellenico ha deciso di dire `no´ a un piano di salvataggio troppo invasivo della sovranità nazionale. Questo risultato apre uno scenario che non può prescindere da un ragionamento: l'Europa deve ripensare il proprio rapporto con gli Stati membri se vuole rilanciare il suo progetto», ha detto Stefania Prestigiacomo, esponente di Forza Italia. Secondo la deputata forzista Daniela Santanchè, «il popolo ellenico ha alzato la testa e si è ribellato a un’Europa germanocentrica e tutta austerity. Da domani a Bruxelles si cambia musica. Sono sicura che se lo facessimo in Italia il risultato non cambierebbe». .

Zanetti: rispetto per la volontà popolare
«Massimo rispetto per la volontà sovrana del popolo greco, come del resto già prima per quella del suo governo democraticamente eletto. Nessuno puòessere obbligato a stare nell'Euro se non vuole, così come nessuno puòpretendere di restare nell'Euro anche se non trova un accordo con gli altri», ha dichiarato Enrico Zanetti, segretario politico di Scelta Civica e sottosegretario all'Economia.

Cicchitto: catena di errori dei governi e della Ue
«Il governo greco e la coalizione di estrema sinistra e di estrema destra che ne costituisce la maggioranza hanno pochissimo da tripudiare perchè la auspicabile intesa con l'Europa sarà più difficile, non più facile», ha sostenuto Fabrizio Cicchitto del Nuovocentrodestra.
«Questa situazione - ha aggiunto - è comunque il frutto di una catena di errori sia dell'Unione Europea sia dei governi greci di ogni colore. Ciò detto bisognerà cambiare sia la politica economica europea sia il suo quadro istituzionale oggi inaccettabile. Per Cicchitto «per reggere la sfida il governo Renzi dovrà quindi rendere più organico il suo riformismo, tagliare maggiormente la spesa pubblica e ridurre la pressione fiscale».

Salvini: uno schiaffone agli europirla
«A prescindere dal risultato, l'Europa deve cambiare trattati e moneta. Se, come sembra, il no ha vinto, è uno schiaffone agli europirla che ci hanno portato alla fame», ha detto Matteo Salvini. «Se Renzi non ne prende atto - ha concluso - è un folle».

Vendola: hanno perso Merkel e Renzi
«Questa vittoria del no rappresenta la prima incontenibile crepa nel nuovo muro di Berlino e un colpo formidabile alla religione della austerity. Non ha perso solo la Troika ma anche la signora Merkel e Matteo Renzi», ha affermato il leader di Sel Nichi Vendola commentando i primi risultati del referendum in Grecia. «I greci hanno detto no all'Unione europea feroce che cancella i diritti sociali e sgretola il welfare. Tsipras rappresenta non solo la dignità del popolo greco, ma anche il primo governo d'Europa con la schiena dritta al cospetto delle oligarchie politico-finanziarie. Renzi dovrebbe imparare la bellezza della democrazia e la modernità dei diritti sociali», ha concluso Vendola.

Landini: una bella giornata per la democrazia e l’Europa
«Quello che si profila già dallo spoglio delle prime sezioni del voto di oggi in Grecia è un risultato straordinario», ha affermato Maurizio leader della Fiom. «Quella di oggi è la vittoria della democrazia ed è un messaggio chiaro che parla a tutta l'Europa: il popolo greco ha scelto di dire basta alle politiche di austerità e di non accettare imposizioni. Ora è necessario ricostruire una nuova Europa fondata sul consenso dei popoli e non sulla finanza, ricontrattando i trattati in essere».

Meloni: è uno schiaffo alla Merkel
«Quello dei greci è un voto eroico: uno schiaffo all'egoismo di Angela Merkel e alla fallimentare gestione della Unione europea», ha dichiarato la presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni. «I popoli europei cominciano a smascherare la grande menzogna dei tecnocrati di Bruxelles. Diranno che è populismo ma è solo ribellione alla schiavitù e stasera chi ama l'Europa dei popoli e delle Patrie si sente un po' greco. Saremo tutti greci anche domani, quando bisognerà impedire ai tecnocrati, alla Germania e ai governi fantoccio della Germania di mettere in atto misure per punire il voto di Atene».

Ferrero: la democrazia vince contro il terrorismo finanziario della Merkel
«Contro il terrorismo finanziario della Merkel vince la democrazia. Quello greco è un risultato straordinario non solo per la Grecia ma per tutti i popoli europei. È la dimostrazione che si può dire di no alla Troika e che questa dovrà cambiare posizione. Questo è un esempio anche per l'Italia: sinistra si deve unire e il mio invito è che tutti coloro che erano qui ad Atene rapidamente costruiscano una Syriza italiana», ha dichiarato il segretario di Prc Paolo Ferrero commentando l'esito del referendum.

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