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Riforma Rai, ok della commissione. Ora parola all’Aula

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via libera prima della pausa estiva

Riforma Rai, ok della commissione. Ora parola all’Aula

Riforma Rai verso la prima approvazione prima della pausa estiva. Oggi la commissione Lavori pubblici del Senato ha licenziato il ddl che aggiorna la governance della Tv di Stato e dato mandato ai relatori Enrico Buemi (Socialisti-Autonomie) e Raffaele Ranucci (Pd) a riferire all’Assemblea con il voto favorevole di tutti i gruppi presenti, compreso il M5S. Unico astenuto il senatore azzurro Augusto Minzolini, ex direttore del Tg1.

Stralciato il tema delle piattaforme tecnologiche
Nelle ultime sedute dedicate alla riforma la commissione ha sciolto gli ultimi nodi di rilievo, come la possibilità per il cda di bloccare, con la maggioranza dei due terzi, le nomine dei direttori di testata decise dall'amministratore delegato, mentre Buemi ha confermato il suo impegno affinche l’Aula riesamini alcuni emendamenti sui criteri per la scelta dei consiglieri di amministrazione. Raggiunto anche un accordo sul funzionamento del comitato per la cultura, che avrà fra le altre cose il compito di vigilare sul rispetto della mission aziendale, sul pluralismo, la questione di genere. Stralciato invece il tema delle piattaforme tecnologiche, che troverà spazio in un provvedimento ad hoc.

Via libera anche a proposte di modifica di FI e M5S
Approvati nel passaggio in commissione anche una modifica proposta dai relatori che prevede incompatibilità e requisiti per la carica dell'amministratore delegato e due emendamenti a firma Minzolini e Gasparri: uno prevede che i vertici siano soggetti alle azioni civili di responsabilità previste dalle società di capitali, l'altro che il cda faccia una relazione annuale alla Vigilanza sull'attività della concessionaria, fornendo l'elenco degli ospiti delle trasmissioni e i loro compensi. Sì anche ad un emendamento M5S che sopprime la frase nella quale si specifica che l'ad non è dipendente Rai e alla proposta di modifica promossa dal Pd all'articolo 4 che contiene le specifiche alla delega al governo sulla riforma del canone e del finanziamento alle tv locali.

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