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Boschi: «Grave diffusione delle intercettazioni di Renzi. Il pg…

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Boschi: «Grave diffusione delle intercettazioni di Renzi. Il pg della Cassazione ha aperto un’inchiesta»

«Quello che è grave è che intercettazioni senza alcuna rilevanza penale siano finite a un giornale e purtroppo non è la prima volta, speriamo sia l’ultima». Così la ministra per i Rapporti con il Parlamento, Maria Elena Boschi, ha commentato la diffusione sulle pagine del Fatto Quotidiano della conversazione tra il premier Matteo Renzi e il generale della Guardia di finanza Michele Adinolfi, allora comandante interregionale dell’Italia centro-settentrionale a Firenze e oggi numero due delle Fiamme Gialle, intercettata nell’ambito dell’inchiesta su Cpl Concordia e giudicata penalmente non rilevante.

Aperto fascicolo da parte del pg di Cassazione
Boschi, rispondendo al question time alla Camera a una interrogazione ad hoc, ha rivelato che è stata avviata un’inchiesta: «Sono in atto verifiche. Per accertare eventuali responsabilità il ministro della Giustizia ha disposto i primi accertamenti e il procuratore generale di Cassazione ha aperto un fascicolo». «Il governo risponde su fatti, per rispetto delle istituzioni e non su ipotesi o illazioni», ha premesso la ministra. «Il legittimo, appassionante forse per il genere fantasy ma niente ha a che vedere con l’attività di governo».

Nelle intercettazioni «nulla di segreto o di nuovo»
Nel colloquio con Adinolfi, Renzi si lasciava andare a commenti sull’allora premier Enrico Letta (definendolo «non capace», buono semmai per la presidenza della Repubblica) e sull’ipotesi di un cambiamento nella squadra di governo. «Nulla di segreto, di nascosto o di nuovo», ha affermato Boschi. «Nella telefonata tra Adinolfi e Renzi - ha spiegato - non si fa riferimento mai a possibili sostituzioni o promozioni nella Guardia di Finanza né a possibili ricatti nei confronti dell'allora presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Del resto basta conoscere anche superficialmente il presidente emerito per sapere che si tratta di congetture fantasiose o inverosimili». E anche «l’ipotesi del rimpastino, ovvero il cambio di qualche ministro del governo Letta, o del rimpastone, ovvero un cambio di più ministri, non è nulla di più o meno di quello che si poteva leggere su tutti i giornali. Nessuna ipotesi invece viene fatta di un cambio dell’allora presidente del Consiglio».

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