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Il medico di Crocetta: «La Borsellino va fatta fuori come suo…

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l’intercettazione pubblicata dall’espresso

Il medico di Crocetta: «La Borsellino va fatta fuori come suo padre». Il governatore si sospende. La Procura: la telefonata non risulta

È giallo sull’intercettazione rivelata dall’Espresso secondo cui Matteo Tutino, ai domiciliari per truffa, falso e peculato, ex medico del governatore della Sicilia, parlando al telefono con Rosario Crocetta dell’ex assessore Lucia Borsellino avrebbe detto: «Va fermata, va fatta fuori come suo padre». Dall’altra parte del microfono Crocetta, che dell’antimafia ha fatto un vessillo, sarebbe restato in silenzio. Una notizia clamorosa, seguita da una raffica di smentite e conferme. Tutte le dichiarazioni politiche sono senza appello per Crocetta: «Vergognosa, schifosa, deprecabile» sono gli aggettivi ricorrenti nelle note che si susseguono per tutto il pomeriggio. Il colpo di scena arriva dopo le 17, quando la procura di Palermo, per voce del procuratore Francesco Lo Voi, ha reso noto che agli atti «non risulta» la telefonata. Invece il settimanale, con una nota, continua a confermare che la conversazione c’è e si trova tra gli atti segretati. Ambienti della procura, invece, sostengono che se la conversazione esistesse sarebbe entrata a pieno titolo tra gli elementi di prova a carico del medico arrestato, essendo un ulteriore tassello in grado di delinearne la personalità. Durissime le parole di Lucia Borsellino, «mi sento intimamente offesa», ha detto la figlia del magistrato Paolo Borsellino, ucciso dalla mafia il 19 luglio 1992, nella strage di via D’Amelio insieme a cinque agenti della sua scorta. Il legale di Matteo Tutino, l’avvocato Daniele Livreri, ha, invece, dichiarato che il suo assistito non ha mai pronunciato quella frase. Crocetta si è auto sospeso da presidente della Regione.

L’Espresso conferma: è una intercettazione segretata del 2013
L'intercettazione tra Rosario Crocetta e il medico Matteo Tutino esiste, è «del 2013» e «fa parte» di «uno dei tre filoni di indagine» sull'ospedale villa Sofia, ha precisato la direzione dell'Espresso in una nota: «L'Espresso ribadisce quanto pubblicato. La conversazione intercettata tra il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta e il primario Matteo Tutino risale al 2013 e fa parte dei fascicoli segretati di uno dei tre filoni di indagine in corso sull'ospedale Villa Sofia di Palermo».

Procuratore Lo Voi: agli atti non risulta la telefonata
La procura di Palermo ha reso noto che la telefonata non risulta agli atti. «Agli atti dell'ufficio non risulta trascritta alcuna telefonata del tenore di quella pubblicata dalla stampa tra il governatore Crocetta e il dottor Matteo Tutino», ha detto il procuratore di Palermo Francesco Lo Voi. «I carabinieri del Nas - ha aggiunto Lo Voi - hanno escluso che conversazioni simili siano contenute tra quelle registrate nel corso delle operazioni di intercettazione nei confronti di Tutino». Dalle 9 di questa mattina alle 17 i Nas dei carabinieri ma anche i magistrati hanno riascoltato tutte le intercettazioni registrate nell'ambito dell'inchiesta su Matteo Tutino, il medico personale di Rosario Crocetta finito agli arresti domiciliari, ha riferito ai giornalisti il procuratore capo di Palermo Francesco Lo Voi che nel pomeriggio ha emesso una nota stampa ufficiale. Nell'ufficio di Lo Voi sono state sentite le telefonate alla presenza del procuratore aggiunto Leonardo Agueci, del pm Luca Battinieri e del capo del Nas di Palermo, il capitano Giovanni Trisirò.

Crocetta: è vero che la procura smentisce? Mi hanno ammazzato
«È vero che la Procura smentisce? Oggi mi hanno ammazzato». Rosario Crocetta non è riuscito a trattenersi al telefono con l'Ansa. Ha pianto. Singhiozzato. «Perché... perché», ha ripetuto. «Ma quanto è potente questa mafia che mi vuole fare fuori?», ha continuato. «Avrei potuto anche farla finita oggi». «Metodo Boffo? Peggio, d'ora in poi si può parlare di 'metodo Crocetta'. Volevano farmi fuori», ha poi detto il governatore della Sicilia. «Chi ha costruito questo dossieraggio su di me? Bisogna capirlo...», ha dichiarato all'AdnKronos, il governatore siciliano Rosario Crocetta dopo la smentita della Procura di Palermo dell'intercettazione. «Oggi è stata una giornata terrificante per me - ha detto ancora Crocetta- e tutto quello che è accaduto fa capire su quale bomba siede oggi il presidente della Regione siciliana». Ora Crocetta vuole sapere chi ha costruito il dossieraggio. «Oggi è stata una giornata terrificante per me - ha dichiarato Crocetta- e tutto quello che è accaduto fa capire su quale bomba siede oggi il presidente della Regione siciliana».

Il Governatore si è autosospeso
«Mi auto sospendo immediatamente da presidente della Regione», aveva detto questa mattina Rosario Crocetta, sull’onda delle polemiche sollevate dall’intercettazione della telefonata col suo medico riportata dall’Espresso. Crocetta ha attribuito le sue funzioni al deputato del Pd, Baldo Gucciardi, entrato in giunta solo due giorni fa come assessore alla Salute.

Il difensore di Tutino: il mio assistito non ha mai pronunciata quella frase
«Il mio assistito, con il quale ho parlato, nega nel modo più assoluto di avere mai pronunciato quella frase su Lucia Borsellino», ha dichiarato l’avvocato Daniele Livreri, difensore di Matteo Tutino, il medico personale di Rosario Crocetta attualmente agli arresti domiciliari. «Questa intercettazione - ha detto il legale di Tutino - non mi risulta agli atti dell'inchiesta. Ma al di là di questo il mio assistito mi ha assicurato di non avere mai pronunciato quella frase, me lo ha giurato piangendo».

Lucia Borsellino: mi sento intimamente offesa
Sconcertata Lucia Borsellino ai microfoni del Gr di Rai Sicilia: «Mi sento intimamente offesa e provo un senso di vergogna per loro». Sulla giustificazione data da Crocetta ha risposto glaciale: «Non spetta a me fare commenti al riguardo».

Da Mattarella solidarietà a Lucia Borsellino
Intanto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha chiamato stamattina Lucia Borsellino per esprimerle tutta la sua solidarietà. È prevista sabato a Palermo la presenza del capo dello Stato in occasione della cerimonia dell’Anm di commemorazione del giudice Paolo Borsellino e della veglia serale di solidarietà.

Solidarietà di Renzi. Grasso: parole schifose. Boldrini: inaudite
Un abbraccio di solidarietà è stato inviato dal presidente del Consiglio Matteo Renzi a Lucia Borsellino. A lei questa mattina il premier ha fatto la prima telefonata della giornata. Lucia Borsellino si è dimessa il 2 luglio dall'incarico di assessore regionale alla Sanità in Sicilia. «Parole schifose che offendono la dignità di Lucia Borsellino, la memoria di Paolo, la Sicilia e l'Italia intera. Un abbraccio a tutta la famiglia Borsellino», ha scritto il presidente del Senato Pietro Grasso su Facebook. Sulla stessa linea la presidente della Camera, Laura Bodrini: «Su Lucia Borsellino parole inaudite e deprecabili. Le ho espresso tutta la mia vicinanza e ricordato di sentirsi forte della propria storia». Il ministro Alfano ha chiamato Lucia Borsellino per esprimerle «sdegno, affettuosa vicinanza e solidarietà per quelle parole che pesano in modo gravissimo e incancellabile sulla coscienza di chi le ha pronunciate».

Crocetta: non ho sentito quella frase, avrei reagito vioentemente
Alla frase choc che secondo l’Espresso sarebbe stata pronunciata da Tutino e il presidente non avrebbe replicato, restando in silenzio. Un silenzio giustificato dal governatore proprio dal non averla sentita. «Non ho sentito quella frase attribuita al dottor Tutino. Non l'ho sentita. Se l'avessi sentita avrei reagito violentemente», ha dichiarato il governatore Rosario Crocetta.

Il Pd convoca l’esecutivo regionale
Intanto il segretario regionale del Pd Fausto Raciti ha convocato l'esecutivo regionale del partito che si riunirà in serata nella sede di via Bentivegna a Palermo. Alla riunione parteciperanno anche i segretari provinciali, il presidente della direzione regionale Giuseppe Lupo, l'assessore Baldo Gucciardi e il presidente del gruppo all'Ars Antonello Cracolici.

Grillo lancia l’hastag; #Crocettadimettiti
Grillo ha lanciato l’hastag #CrocettaDimettiti. «Dopo aver letto le intercettazioni era doveroso», ha scritto su Facebook. Il leader del M5S ha scritto poi sul blog: «Fai arrivare a Rosario Crocetta il tuo messaggio con #CrocettaDimettiti su twitter». Sul blog di Grillo, Giancarlo Cancelleri, portavoce M5S Sicilia, ha scritto: «La memoria di Paolo Borsellino infangata, deturpata, derisa, calpestata. Crocetta ha oltrepassato ogni limite di indecenza, le intercettazioni divulgate da L'Espresso rivelano un personaggio che insieme alla credibilità politica sembra aver perso la moralità umana. Una storia a perdere che è meglio dimenticare. Della bandiera dell'antimafia, così osannata, così abusata, rimane solamente il sapore amaro della strumentalizzazione politica. Ora, nemmeno le dimissioni immediate riuscirebbero a fermare la vergogna. Una Sicilia in ostaggio di un presidente impresentabile».

Guerini: le parole, ma anche i silenzi, sono gravi
«Esprimo a nome di tutto il Pd la nostra vicinanza e la nostra amicizia a Lucia Borsellino. Le parole ma anche i silenzi che emergono dalle intercettazioni e che coinvolgono la sua persona e un martire della Repubblica come Paolo Borsellino sono gravi, inaccettabili e provocano ribrezzo», ha rincarato la dose Lorenzo Guerini, vicesegretario nazionale Dem.

Salvatore Borsellino: grave che Crocetta non abbia difeso Lucia
«Tutino dice una cosa gravissima perché non dice di farla fuori dall'assessorato, ma come suo padre. Ed è grave che Crocetta non l'abbia reso noto questo episodio e non lo abbia subito estromesso dal suo entourage. Chiederò a Crocetta come mai non l'abbia fatto», ha detto Salvatore Borsellino, fratello del magistrato ucciso dalla mafia, rispondendo ai giornalisti. «Voglio andare a fondo su questa vicenda - ha detto Salvatore Borsellino - e capire perché Crocetta non abbia denunciato questo episodio».

Da più parti la richiesta di dimissioni
Da più parti sono giunte le richieste di dimissioni del governatore siciliano. «Inevitabili dimissioni Crocetta e nuove elezioni. Quelle parole su Lucia Borsellino una vergogna inaccettabile. #Sicilia», ha scritto su twitter il sottosegretario all'Istruzione, Davide Faraone, braccio destro di Renzi in Sicilia in merito all'intercettazione tra il medico Matteo Tutino e il governatore Rosario Crocetta. «Un paladino dell'antimafia come Crocetta sa che i silenzi possono fare più male delle parole. A Lucia Borsellino tutta la mia solidarietà», ha scritto su twitter Debora Serracchiani, vice segretario del Pd. «Non basta autosospendersi, Crocetta deve dimettersi». «Parole vergognose, e vergognoso il silenzio di colui che si autodefinisce `il presidente antimafia´. Dimissioni subito», ha scritto su Facebook Roberto Fico (M5s), presidente della commissione di Vigilanza Rai. «Siamo ben oltre il limite della decenza e della moralità. La conversazione telefonica tra il dottor Tutino e il governatore Crocetta segnano un punto di non ritorno. I silenzi del governatore davanti alle raccapriccianti frasi del primario su Lucia Borsellino sono una condanna senza appello», ha affermato in una dichiarazione il deputato siciliano di Sinistra Ecologia Libertà, Erasmo Palazzotto.


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