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Da sindaco di Gela a governatore della Sicilia, chi è Rosario Crocetta

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Da sindaco di Gela a governatore della Sicilia, chi è Rosario Crocetta

Nato a Gela l'8 febbraio del 1951, Rosario Crocetta è stato eletto nell’ottobre 2012 presidente della regione Sicilia sostenuto da Pd e Udc. Diplomato come perito chimico, è stato impiegato all'Eni e e ha cominciato a fare politica da giovane nel Partito Comunista Italiano, partito nelle cui fila milita fino allo scioglimento nel 1991. Negli anni successivi passa da Rifondazione Comunista ai Verdi nelle cui liste è eletto consigliere comunale di Gela e nominato assessore alla Cultura. È il 2000 quando invece aderisce ai Comunisti italiani, divenendo l'anno successivo assessore all'Istruzione.

Sindaco di Gela
Nel 2002 decide di candidarsi a sindaco di Gela, sostenuto da una coalizione di centrosinistra. Inizialmente sconfitto per meno di 200 voti, fa ricorso e il riconteggio ne conferma al contrario l'elezione. La notizia acquista grande risalto, soprattutto per i titoli apparsi sui giornali che lo indicando come il “primo sindaco gay d'Italia”. È una notorietà che cresce, alimentata nel 2003 dalla notizia che un'organizzazione criminale di tipo mafioso aveva assoldato un killer dalla Lituania per ucciderlo. Il sindaco di Gela finisce così sotto scorta e si inizia parlare di lui anche per l'impegno contro la mafia e per le misure approvate dalla sua giunta per prevenire infiltrazioni della criminalità organizzata. Nel 2007 Crocetta si candida per un secondo mandato ed è rieletto al primo turno con il 64,8 per cento dei voti.

Europarlamentare con il Pd
Nel 2008 passa al Partito democratico nella cui lista decide di candidarsi alle elezioni europee del 2009 nella circoscrizione Italia insulare. Con 150.091 preferenze Crocetta è eletto al Parlamento europeo insieme a un altro simbolo dell'antimafia, Rita Borsellino, dimettendosi da sindaco di Gela. Intanto la sua scorta è raddoppiata a seguito di nuove minacce mafiose.

Governatore della Sicilia nel 2012
Nel 2012 decide di candidarsi alla presidenza della Sicilia con il sostegno, oltre che del Partito Democratico, anche di Udc, Api e Psi. Si vota il 28 ottobre 2012 e Crocetta vince le elezioni, entrando in carica a inizio novembre. Del primo periodo della sua presidenza è noto l'episodio che riguarda la nomina a assessori del cantautore Franco Battiato (al Turismo) e dello scienziato Antonino Zichichi (alla Cultura), licenziati poi entrambi a marzo 2013: Battiato per aver scosso la sensibilità delle parlamentari , a causa di una frase pronunciata a Bruxelles(«Queste troie che si trovano in Parlamento in Italia farebbero qualsiasi cosa») , Zichichi per le numerose assenze e la poca concretezza. Al loro posto Crocetta ha nominato la sua segretaria Michela Stancheris e l'archeologa Maria Rita Sgarlata.

Dimissioni e rimpasti
Da allora il governo Crocetta ha conosciuto tre grandi rimpasti. Solo nelle ultime settimane la sua giunta ha visto le dimissioni di tre assessori. Il 2 luglio ha lasciato l'assessore regionale alla Sanità Lucia Borsellino, figlia di Paolo, il magistrato ucciso nella strage mafiosa palermitana di via D'Amelio. Borsellino ha seguito a ruota le dimissioni dell'assessore regionale alla Funzione pubblica Ettore Leotta (in quota Udc), sostituito dall'ex segretario regionale dello scudocrociato Giovanni Pistorio, e dell'assessore regionale all'Agricoltura, Nino Caleca, cui non è piaciuta la nomina di Pistorio, sostituito dalla dirigente dello stesso assessorato Rosaria Barresi. In poco più di due anni e mezzo nella giunta del governatore che ha fatto della denuncia antimafia la propria bandiera sono cambiati 36 componenti.


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