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Monti (Ice): l’Italia imbocca la ripresa, nel 2015 export…

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il rapporto

Monti (Ice): l’Italia imbocca la ripresa, nel 2015 export in crescita del 5%

«In uno scenario internazionale di grandi cambiamenti, l’economia italiana ha imboccato finalmente la via della ripresa». Così il presidente dell’Agenzia Ice Riccardo Maria Monti nel presentare il rapporto Ice 2014-15. Monti stima a fine 2015 «una crescita aggregata dell’export del 5%» e la previsione è di una «fortissima accelerazione» ancora per l’anno prossimo.

L’ampliamento dell’avanzo commerciale
In uno scenario di commercio internazionale dei beni che nel 2014 risulta in contenuta crescita rispetto al 2013 (+0,6%), l’Italia registra una crescita del valore in euro delle merci esportate (+2%) e una diminuzione delle importazioni (-1,6%): dinamiche che determinano un ulteriore ampliamento dell’avanzo commerciale. La diciassettesima edizione dell'Annuario statistico «Commercio estero e attività internazionali delle imprese», frutto della collaborazione fra Istat e Ice indica come il miglioramento dell'attivo è di 13,7 miliardi rispetto al 2013, con un livello del saldo, pari a +42,9 miliardi, che è il più elevato del decennio 2005-2014. Al netto dei prodotti energetici, nel 2014 l’avanzo raggiunge 86 miliardi.

Germania e Francia i principali mercati di sbocco
L'Annuario Istat-Ice fornisce un quadro aggiornato e ampliato sulla struttura e la dinamica dell’interscambio di merci e servizi, sui flussi di investimenti diretti esteri, nonché sulla struttura e le attività realizzate dai principali “attori” presenti sul territorio nazionale: operatori e imprese esportatrici e importatrici, multinazionali a controllo nazionale ed estero. L’Annuario indica come nel 2014, la quota di mercato dell’Italia sulle esportazioni mondiali di merci, misurata in dollari, è pari al 2,85%, in leggero aumento rispetto al 2013 (2,80%). Nel 2014 sono aumentate sia le esportazioni nazionali di servizi (+3,5%) sia le importazioni (+4,7%). I flussi di investimenti diretti all'estero sono invece diminuiti del 10% rispetto al 2013. Germania e Francia si confermano nel 2014 i principali mercati di sbocco delle esportazioni nazionali, con quote pari, rispettivamente, al 12,6% e al 10,6%; gli Stati Uniti si collocano al terzo posto tra i paesi partner, con una quota del 7,5 per cento. Per quanto riguarda i principali raggruppamenti di industrie, nel 2014 si registra una riduzione del deficit nell’interscambio di prodotti energetici (-43,1 miliardi); rispetto al 2013 aumenta l’avanzo nell’interscambio di beni di consumo durevoli (+1,9 miliardi) e di beni strumentali (+1,8 miliardi).

A fare da guida il Centro-Nord, il primato dei «microesportatori»
Tra i gruppi di prodotti manifatturieri in cui l’Italia detiene nel 2014 le più elevate quote sulle esportazioni mondiali di merci l’Annuario Istat-Ice segnala: materiali da costruzione in terracotta (21,5%); cuoio conciato e lavorato, articoli da viaggio, borse, pelletteria e selleria, pellicce preparate e tinte (14,1%); pietre tagliate, modellate e finite (13,9%); prodotti da forno e farinacei (13,4%); articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili (10,9%); cisterne, serbatoi, radiatori e contenitori in metallo (10,2%). La provenienza territoriale delle vendite sui mercati esteri si conferma fortemente concentrata nelle regioni del Centro-Nord, da cui proviene l’88,6% delle esportazioni nazionali, mentre il Mezzogiorno attiva il 10,2% delle vendite sui mercati internazionali. Guardando agli operatori economici, nel 2014, evidenzia l’Annuario, 212.023 operatori economici hanno effettuato vendite di beni all’estero. La distribuzione degli operatori per valore delle vendite conferma la presenza di un’elevata fascia di «microesportatori»: 132.522 operatori presentano un ammontare di fatturato all’esportazione molto limitato (fino a 75 mila euro), con un contributo al valore complessivo delle esportazioni nazionali pari allo 0,5%. D’altra parte, 4.020 operatori appartengono alle classi di fatturato esportato superiori a 15 milioni di euro; questo segmento di imprese realizza oltre il 71,2% delle vendite complessive sui mercati esteri. Sulla struttura e performance economica delle imprese esportatrici dall’Annuario emerge che nel 2013, sono attive 191.262 imprese esportatrici: nel 45,5% dei casi si tratta di imprese manifatturiere (con un peso dell’84,3% sul valore complessivo delle esportazioni delle imprese industriali e dei servizi), nel 40,1% sono imprese commerciali e nel 14,4% sono imprese che operano in altri settori.

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