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Ripresa, Padoan: valuteremo se chiedere a Bruxelles flessibilità per investimenti

Il Governo è al lavoro su pensioni, taglio delle tasse sulla casa e nuove riduzioni fiscali per le imprese. Incontrando oggi la stampa estera, il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha rassicurato sulla tabella di marcia dell’Esecutivo. Insistendo soprattutto sul piano da 50 miliardi in cinque anni di tagli alle tasse, che - ha sottolineato Padoan - è parte integrante della strategia economica del Governo. In serata, a margine di una audizione alla Camera,Padona ha invece parlato dei margini di flessibilità dei conti pubblici: è «un colpo che si può sparare una volta sola», dunque il governo sta valutando se chiederla a Bruzelles per gli investimenti».

Clausola investimenti: «Valuteremo se utilizzarla»
Il fatto di non aver utilizzato «per adesso» la clausola per gli investimenti, ha aggiunto Padoan, «non è stata negligenza nè una scelta definitiva», e quindi «valuteremo se utilizzarla», senza dimenticare che la richiesta «deve essere sostanziata da spese per investimenti che siano effettivamente tali, e non che siano spese mascherate».

Bilancio, con riforma nuovo strumento per programmazione
Poco prima, nel corso di una audizione davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulla riforma degli strumentidi bilancio, Padoan ha parlato della “nuova frontiera” dell’attività contabile. La riforma contabile offre infatti «una straordinaria opportunità per trasformare l'attività contabile in uno strumento di programmazione a disposizione dei policy maker». Cambiando i criteri della legge di bilancio sarebbe finalmente possibile «superare la logica incrementale del “tendenziale” e affrontare la programmazione con la legge di bilancio che offre una visione di insieme». Un tassello fondamentale di questo processo è costituito «dal livello di dettaglio della programmazione: accanto a programmi e missioni si inseriscono le azioni cui sono associati indicatori di risultato che consentono di verificare l'impatto delle misure».

Ripensare calendario presentazione documenti di bilancio
L’Italia, ha aggiunto il ministro, «deve dunque dotarsi di strumenti per il monitoraggio delle misure adottate sia dal punto di vista finanziario» che da quello «dell'efficacia ed efficienza delle azioni intraprese», e da questo punto di vista la spending review costituisce un fattore «cruciale, da integrare nel processo di bilancio. Padona ha sollecitato poi un ripensamento del calendario di presentazione dei documenti di bilancio, mantenendo separate la presentazione del Def, con le stime e gli obiettivi programmatici e quella della legge di bilancio «con cui si presentano le misure». Quest'ultima andrebbe presentata il 5 ottobre e «si potrebbe prevedere la trasmissione alle Camere il 20 ottobre di un apposito allegato tecnico».

«Lo sforzo riformatore non rallenta»
Chiaro invece il messaggio di Padoan ai corrispondenti stranieri incontrati in mattinata: non c’è alcun rallentamento nello sforzo riformatore, come rilevato da alcuni osservatori (esemplare, a questo proposito, l’articolo sul premier Matteo Renzi pubblicato qualche giorno fa sul Financial Times). Né alcuna retromarcia rispetto alla spending review. E quando il puzzle sarà completo, l’Italia sarà un Paese molto diverso da quello di due-tre anni fa. Ma, insieme, dovrà cambiare l’Europa: gli Stati dell’Eurozona devono riflettere sugli strumenti per avere un’Unione non solo che produca stabilità ma anche crescita.

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