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Barcone soccorso al largo della Libia, 49 morti: 312 superstiti verso…

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Barcone soccorso al largo della Libia, 49 morti: 312 superstiti verso Catania

Sale a 49 il bilancio delle vittime dell'ennesima tragedia del mare avvenuta ieri al largo della Libia. Lo rende noto la questura di Catania. I cadaveri insieme ai 312 migranti (tra cui 45 donne e 3 minori) sopravissuti arriveranno domani mattina a Catania sulla nave norvegese Siem Pilot al servizio di “Frontex”, l’agenzia Ue di controllo delle frontiere . Le vittime si trovavano nella stiva del barcone soccorso da un pattugliatore della Marina Militare italiana in acque internazionali, a 21 miglia dalla costa libica. La barca soccorsa trasportava circa 400 persone. I cadaveri erano nella stiva: molto probabilmente persone che non potevano permettersi un passaggio sul ponte, morte intossicate dalle esalazioni del combustibile.

Sale a 49 bilancio vittime sul barcone soccorso dalla Marina militare
Inizialmente si era parlato di 40 vittime. Era stato ipotizzato che sopravvissuti e cadaveri sbarcassero a Porto Empedocle (Ag), poi alla Capitaneria di porto e alla Questura è arrivata la nuova direttiva. Intanto la procura di Catania ha aperto un'inchiesta sulla morte dei migranti. La nave Siem Pilot, su cui sono stati trasbordati i sopravvissuti, soccorsi dal pattugliatore “Cigala Fulgosi”, sbarcherà a Catania anche altri 103 migranti soccorsi dalla nave militare tedesca “Werra” a bordo di un gommone in difficoltà.

In arrivo a Pozzallo nave Msf con 201 persone
È previsto invece alle 17 l'arrivo a Pozzallo della «Phoenix», la nave battente bandiera del Belize assistita da Medici senza frontiere (Msf), con a bordo 201 immigrati recuperati con un unico salvataggio nel Canale di Sicilia. Tra di loro 178 uomini, 11 donne e 12 minori. Sono in prevalenza originari del Marocco, ma ci sono anche cittadini del Bangladesh, Libia, Yemen e Pakistan.

Iniziato a Kos registrazione profughi siriani su nave greca
È iniziato nell'isola greca di Kos (Egeo orientale, di fronte alla Turchia) l'imbarco di centinaia di profughi siriani (ai quali è stata data la priorità) sulla nave inviata venerdì dal governo per fungere da alloggio e da centro di identificazione dei richiedenti asilo che a migliaia sono giunti in questi giorni dalla vicina Turchia. Le autorità hanno ritardato di un giorno le operazioni d'imbarco nel timore di disordini tra gli immigrati che si accalcavano sul molo. Nella notte i siriani, a gruppi di 20, hanno comunicato a salire a bordo della «Eleftherios Venizelos», un traghetto che può accogliere 2.500 persone.

Non si segnalano disordini, dopo le risse scoppiate ieri tra afghani, pakistani e iraniani per la precedenza nella coda sul molo. Le autorità greche hanno deciso di dare priorità ai siriani perché sono in fuga dalla guerra nel loro Paese e quindi il loro diritto all'asilo è di immediata evidenza, senza la necessità di lunghi accertamenti. L’arrivo della nave dovrebbe servire per accelerare le pratiche e alleviare la pressione dei profughi sull'isola greca, dove nei giorni scorsi si sono registrati forti tensioni tra migranti e forze dell'ordine.

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