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Coppia dell’acido: aperta la procedura di adottabilità del…

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La donna ha incontrato oggi il figlio

Coppia dell’acido: aperta la procedura di adottabilità del neonato. Martina Levato potrà vedere il bimbo una volta al giorno

I giudici del Tribunale dei minori di Milano hanno deciso in camera di consiglio la sorte del bambino di Martina Levato e Alexander Boettcher, la coppia accusata di aver compiuto tre aggressioni con l’acido e già condannata a 14 anni per quella del 28 dicembre scorso nella quale fu sfigurato Pietro Barbini, ex “fiamma” della bocconiana ai tempi del liceo. Martina Levato potrà vederlo presso l’Icam una volta al giorno, in presenza di operatori sociosanitari, con una visita di durata contenuta. Il tribunale per i minorenni di Milano nel provvedimento ha anche aperto, come richiesto dal pm dei minori Annamaria Fiorillo, il procedimento di adottabilità del minore sul quale, però, dovrà esserci poi una decisione successiva nel merito.

Martina levato ha visto suo figlio alla Mangiagalli
Per la prima volta, e a distanza di quasi quattro giorni dal parto, Martina Levato, ha potuto vedere suo figlio e stare un po' con lui. E' avvenuto nel tardo pomeriggio di oggi, dopo la decisione del Tribunale per i minorenni di Milano che ha ribaltato sul punto un provvedimento emesso dalla Procura minorile dopo la nascita del piccolo, subito separato dalla madre. Anche se non è durato molto il primo incontro tra madre e figlio alla clinica Mangiagalli, per Martina, come ha raccontato il legale della giovane, l'avvocato Stefano De Cesare, sono stati ovviamente momenti «molto emozionanti». Anche i nonni materni, come riferito dal loro legale, l'avvocato Laura Cossar, non hanno affatto nascosto la loro gioia spiegando di essere «felicissimi». Felicissimi si dicono anche i genitori di Martina Levato per la decisione del tribunale dei minori di Milano che consente alla figlia di vedere una volta al giorno il nipote nato dalla relazione con Alexander Boettcher, ha spiegaro l’avvocato dei Levato, Laura Cossar. Mamma e papà di Martina Levato erano in visita alla figlia alla clinica Mangiagalli quando hanno appreso la notizia della decisione dei giudici.

La pm dei minori ha chiesto di dare il bimbo a una coppia idonea all’adozione
La pm dei minori Annamaria Fiorillo aveva deciso di allontanare Martina Levato dal suo bambino subito dopo il parto sostenendo la «totale e irreversibile inadeguatezza del padre (Alexander Boettcher, anch’egli condannato per l’aggressione con l'acido, ndr) e della madre a svolgere funzioni genitoriali». Nel provvedimento, il pm aveva anche sottolineato che i due «non hanno mai esternato pena o dolore per quello che hanno fatto». Secondo il magistrato il bambino avrebbe dovrebbe essere «subito collocato presso una coppia con requisiti di idoneità per l'adozione».

Boettcher scrive al garante dei detenuti e a Pisapia: fatemi riconoscere mio figlio
Intanto si complicano le procedure per il riconoscimento del bebè da parte di Alexander Boettcher, condannato insieme a Martina Levato per l'aggressione con l'acido all'ex fidanzato della donna. Secondo quanto riferisce il suo legale, Alessandra Silvestri, oggi Boettcher ha scritto una lettera dal carcere al garante dei detenuti, al sindaco Giuliano Pisapia e all'amministrazione comunale: finora, infatti, non è stato ancora in grado di firmare i documenti per il riconoscimento del bimbo nonostante il nullaosta arrivato dal tribunale di Milano glielo permettesse. Nessun funzionario dell’anagrafe comunale si è recato a San Vittore, dove il broker si trova detenuto dal 28 dicembre scorso, per il riconoscimento. E questo, secondo la ricostruzione dell'avvocato, deriva dal fatto che il riconoscimento da parte di Martina Levato, e l'indicazione del padre, ha reso «non più necessario», secondo le attuali procedure burocratiche, che il messo comunale porti la documentazione in carcere. Il riconoscimento, tuttavia, permetterebbe a Boettcher di entrare nel procedimento di adottabilità del bambino.

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