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Immigrazione, morto ragazzo di 15 anni dopo i soccorsi in mare. Presi…

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a ottobre una conferenza sull’emergenza

Immigrazione, morto ragazzo di 15 anni dopo i soccorsi in mare. Presi 4 scafisti

Doveva essere un viaggio della speranza, per andare a vivere in un mondo migliore, per superare il dolore, le percosse subite in Libia. Era vicino al traguardo, ma non ce l’ha fatta. Un ragazzo somalo di 15 anni è morto dopo essere stato soccorso dalla nave Dignity I di Medici senza frontiere, impegnata in operazioni di salvataggio dei migranti che attraversano il Canale di Sicilia. Lo avrebbe colto un arresto cardiocircolatorio.

Il ragazzo viaggiava solo: era stato picchiato brutalmente in Libia
Il ragazzo, che viaggiava da solo, era stato trasferito il 23 agosto a bordo della nave di Msf, dopo essere stato portato in salvo da una nave di salvataggio italiana e trasferito con altre 302 persone. Era arrivato a bordo era in condizioni critiche con difficoltà di movimento e presentava malattie croniche. Le persone che viaggiavano con lui hanno riferito che era stato ripetutamente e brutalmente picchiato in Libia, tre settimane prima. Da quel momento la sua salute era peggiorata e senza nessun tipo di cure, è stato costretto a continuare un pesante lavoro fisico, spesso senza cibo e acqua. «Dopo essere stato accolto nella clinica di bordo - racconta Medici senza frontiere - ha risposto bene ai farmaci e alle cure mediche e la sua condizione è migliorata notevolmente nelle prime 24 ore. Tragicamente e inaspettatamente, prima dell'arrivo della Dignity I in Italia, è deceduto all'improvviso per arresto cardiaco, nonostante gli inutili sforzi di salvare la sua vita». La nave di Msf, che ha tratto in salvo circa 300 profughi, tra cui donne e bambini, è appena attraccata nel porto di Augusta.

Frontex: la scorsa settimana 5.300 salvati nel Mediterraneo
Frontex, l’agenzia europea per la gestione della cooperazione internazionale alle frontiere esterne degli Stati membri dell'Unione europea, ha reso noto che nel corso della settimana scorsa, circa 5.300 migranti principalmente provenienti dall'Africa sub-sahariana, sono stati salvati nelle acque del Mar Mediterraneo nei pressi della costa libica.

Soccorsi 120 migranti a sud-est di Roccella
Sono stato soccorsi 120 migranti su un barcone a 150 miglia a sud-est di Roccella. Il barcone, individuato da un velivolo della Guardia costiera decollato nella notte dopo un segnalazione, è stato soccorso da unità della Guardia Costiera CP321 di Roccella Jonica e CP326 di Crotone. Le operazioni sono state coordinate dalla centrale operativa della Guardia Costiera di Roma del ministero delle Infrastrutture. Intanto sono in corso nel porto di Pozzallo, nel ragusano, le operazioni di sbarco dalla nave `Diciotto´ della Guardia costiera con bordo i 466 immigrati arrivati stamane. Sono in tutto 21 i bambini a bordo e 23 le donne.

Scafisti arrestati in Sicilia e in Sardegna
Un ghanese di 52 anni, Ibrahim Sulfyman, e il nigeriano Francis Yeboah, 18 anni, sono stati arrestati dalla polizia a Messina con l'accusa di essere gli scafisti del gruppo di 225 uomini, donne e bambini sbarcati ieri mattina dalla nave militare irlandese «L.E. Niamh». Altri due immigrati, uno dei quali di 17 anni, sono stati denunciati a piede libero per aver collaborato con gli scafisti. Il ghanese e il nigeriano sono stati individuati in base alle testimonianze dei loro passeggeri, che hanno detto di aver pagato in media 300 euro a testa. Dovranno rispondere di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Indagini lampo anche in Sardegna, dove gli uomini della squadra mobile della questura di Cagliari hanno arrestato due scafisti, subito dopo lo sbarco dei 962 migranti provenienti dalla Libia. Si tratta di Hassene Sfar, 30enne e di Chaaben Avbdlmoula 42enne, tunisini già noti alle forze dell'ordine italiane, arrestati per favoreggiamento all'immigrazione clandestina. I due pregiudicati sono responsabili del trasporto di 840 migranti, tra i quali 179 donne e 66 bambini. I migranti facevano parte di due soccorsi effettuati sabato scorso al largo delle coste libiche dalla nave norvegese Siem Pilot.

Una donna somala partorisce su una nave tedesca
Una donna somala, tratta in salvo nel weekend nel Mediterraneo dalla Marina tedesca, ha partorito ieri mattina a bordo della nave 'Schleswig-Holstein'. La piccola, che pesa tre chili, si chiama Sofia ed è lunga 49 centimetri. Un parto veloce e senza difficoltà: la piccola venuta al mondo è sana. Si tratta della prima volta che un bimbo nasce su una nave militare dell'esercito tedesco. La donna, 33 anni, di Moagadiscio, era in fuga da 5 mesi. La donna è stata affidata alle cure di un ospedale italiano.

Zaia: i centri di identificazione li facciano in Africa
Merkel e Hollande chiedono i centri di identificazione per i migranti? Sì, ma «in Africa», risponde il governatore del Veneto, Luca Zaia. «Merkel e Hollande hanno ragione sui centri d'identificazione ma l'Italia - ha detto il governatore - è stata lasciata sola, anche per l'inefficienza del governo durante il suo semestre presidenza dell'Unione. Davanti a una cattiva gestione dei flussi migratori, che oggi ci vedono oggetto di un esodo biblico, ci sarà una chiusura di tutti gli stati europei. Senza campi in Africa, finirà che accoglieremo tutta l'Africa». Zaia ha ricordato che in Veneto su 579 comuni solo 5 hanno dato formale disponibilità alla prefettura per l'accoglienza dei profughi. «Se ci sono profughi veri, noi siamo i primi a ospitarli, ma 2/3 sono migranti economici», ha concluso.

Boldrini: non servono muri, ma politica
«Le migrazioni forzate come quelle che si sviluppano oggi in molte parti del mondo non si impediscono con i muri, ma con le soluzioni. Cioè con la politica, mobilitandosi per porre fine ai conflitti. Le guerre si possono fermare, se c'è la volontà di farlo», ha scritto la presidente della Camera, Laura Boldrini, in una lettera a Repubblica. «Concordo con Juncker: neanche io voglio l'Europa dei muri. La politica dei muri sarebbe fallimentare. Non solo moralmente inaccettabile, ma politicamente impraticabile e perdente».

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