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Alfano: Schengen non si tocca

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dopo le dichiarazioni della ministra inglese May

Alfano: Schengen non si tocca

 Il trattato di Schengen non si tocca perché «è una conquista di libertà». Lo ha dichiarato il ministro dell'Interno Angelino Alfano in un'intervista al Corriere della Sera in cui parla non solo di immigrazione e sicurezza. Porte aperte in Gran Bretagna, ha dichiarato Theresa May, ministra dell'Interno del governo conservatore di David Cameron, a chi arriva da un altro Paese europeo con un lavoro già garantito. Dunque saracinesca chiusa ai disoccupati in cerca di fortuna.

Bene la convocazione del vertice straordinario
Alfano plaude alla convocazione di un vertice Ue straordinario sull'immigrazione, «purtroppo - dice - ci sono voluti centinaia di morti non solo nel Mediterraneo, ma anche sulla rotta balcanica e dentro i Tir». «Ora si comprende che l'Italia è soltanto luogo di transito, il vero approdo sono i Paesi del Nord. Ma le resistenze non sono state soltanto dei tedeschi, anzi». «Durante il vertice di luglio ho visto Francia e Germania fare la loro parte, mentre altri Stati appena entrati nell'Unione hanno creato tanti problemi».

L’asilo europeo proposto da Renzi è la strada giusta
La priorità dell'asilo europeo indicata dal premier Renzi «è la strada giusta» anche per Alfano: «se c'è cittadinanza europea e libera circolazione ci deve essere il diritto di asilo europeo che non si regala a nessuno che non lo meriti. L'obiettivo è quello di impedire ai profughi di scegliersi il Paese dove andare». Quanto all'emergenza nei centri di accoglienza italiani, il ministro propone «un sistema strutturato che preveda l' ospitalità diffusa e l'ausilio degli enti locali».

Firmato un bando per altri 10mila posti nel sistema Spar
«Ho appena firmato un bando per altri 10 mila posti nel sistema Sprar: vuol dire che finanzieremo i progetti di accoglienza dei Comuni per il 95% dei costi». Sulla questione sicurezza, Alfano sottolinea che «il livello è già al massimo», ma il Giubileo impone «un ulteriore impegno». Ad ogni modo, promette, «Roma non sarà militarizzata».

Unioni civili: non è nel patto di Governo
Il ministro parla anche di unioni civili con un messaggio esplicito al premier Matteo Renzi: «la legge non era nel patto di governo, noi di Ncd ci sentiamo liberi di non votarla». Ncd, spiega Alfano, è «d'accordo con il rafforzamento dei diritti», ma dice «no all'equiparazione con il matrimonio, all'adozione, all'utero in affitto. Lavoreremo per l'intesa, ma non sono convinto che riusciremo a trovarla». Invece «spingeremo al massimo per un 'family act' con detrazioni e deduzioni per sostegno alla natalità, all'accudimento dei figli, all'assistenza per parenti anziani e malati».

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