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Roma, sit-in antimafia del Pd. Marino in piazza tra fischi e…

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la capitale verso il giubileo

Roma, sit-in antimafia del Pd. Marino in piazza tra fischi e applausi

«La presenza delle persone in questa piazza dimostra che Roma è una città antifascista, antinazista e antimafia: abbiamo cacciato i fascisti e i nazisti, ora cacceremo anche la mafia». Rientrato oggi dagli Usa, il sindaco Ignazio Marino ha parlato così al sit-in contro le mafie promosso dal Pd in una blindata piazza Don Bosco, il luogo nella zona Est della Capitale dove si sono celebrati i funerali show di Vittorio Casamonica. Twittando poco dopo: «Oggi una comunità intera è qui a Don Bosco a testa alta, a dire che non saranno loro a vincere».

Piazza blindata: per Marino applausi e contestazioni
All’arrivo del sindaco, che prima ha presieduto una rapida Giunta politica, tanti applausi, un mazzo di fiori, ma anche contestazioni: alcuni cittadini hanno gridato frasi come «Lascia Roma», «Non sei degno» e «Vergogna». Ma i momenti di maggiore tensione si sono registrati quando si è apprestato a lasciare la piazza. Colpa della ressa di cameramen e giornalisti, che lo hanno letteralmente assediato, riuscendo a travolgere le decine di carabinieri e uomini di scorta.

Orfini: «A Roma la mafia c’è e va sconfitta»
A lanciare il presidio di legalità, è stato il presidente del Pd Matteo Orfini, commissario del partito nella Capitale. Che appena arrivato ha chiarito: «Per troppo tempo si è detto che a Roma la mafia non c’è e invece c’è e va sconfitta. A Roma non c’è mai stata una manifestazione antimafia e credo che quella di oggi dimostri che questa città sta prendendo coscienza e questo è il primo passo per vincere la sfida contro la mafia». A scendere in piazza sono diverse associazioni e organizzazioni di categoria. «Questa non è una manifestazione pro o contro Marino», ha precisato Orfini. «Il nemico è la mafia».

L’opposizione diserta la piazza
Alla manifestazione non hanno invece partecipato i partiti dell’opposizione. Prima si sono sfilati M5s, Forza Italia e Fdi. Poi anche Sel (il cui appoggio esterno alla giunta è sempre più a rischio). Ha rifiutato anche l’ex sfidante del chirurgo-dem, l'imprenditore Alfio Marchini: «Avevo detto a Orfini che sarebbe dovuta essere una manifestazione silenziosa, apartitica e apolitica - ha spiegato - contesto il fatto di essere arrivato dopo la magistratura, quindi o si è distratto o è in cattiva fede. Quando uno sbaglia, e Marino ha sbagliato deve dare le dimissioni e se ha coraggio si ricandida».

Domani l’incontro Marino-Gabrielli
Il sindaco oggi è stato subito operativo. Dopo aver incontrato il primo cittadino di New York Bill De Blasio, di cui ha incassato il sostegno, Marino è atterrato all’aeroporto di Fiumicino alle 12.55 con un volo di linea Alitalia: completo blu e camicia azzurra senza cravatta, in compagnia della moglie, è stato prelevato direttamente dalla scorta e fatto uscire dall’aeroporto da un varco decentrato. Incassato l’appoggio del primo cittadino della Grande Mela, negli Usa ha replicato a muso duro alle tante polemiche sulla sua assenza dal Campidoglio in un momento critico per la Capitale, con il commissariamento di Ostia, l’affiancamento alla Giunta del prefetto Gabrielli (misure decise dal Cdm) e la corsa contro il tempo per l’organizzazione del Giubileo, che si aprirà l’8 dicembre. «Se a fine giornata non hai tanti nemici vuol dire che non hai fatto la cosa giusta», ha dichiarato imperturbabile. Domani alle 12 in Campidoglio avverrà l’atteso faccia a faccia con Gabrielli, il primo dopo “l’investitura” del prefetto a coordinatore della macchina dell’Anno Santo e pianificatore degli interventi per risanare l’amministrazione capitolina travolta dall’inchiesta su Mafia Capitale.

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