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Riforme, il Pd cerca la quadra. Alfano richiama i suoi: «Chi…

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il ddl costituzionale

Riforme, il Pd cerca la quadra. Alfano richiama i suoi: «Chi non le vuole vada via, noi con Renzi»

Non è stato conclusivo il primo incontro del Pd sulle riforme costituzionali che si è tenuto stamattina. «Una discussione preliminare», l’hanno definita i capigruppo Luigi Zanda ed Ettore Rosato, e una dichiarazione di intenti: i parlamentari dem competenti in materia si vedranno tutti i giorni fino a martedì, quando la commissione Affari costituzionali di Palazzo Madama riprenderà l’esame del testo. Obiettivo della maggioranza: trovare la quadra e i numeri per approvare il ddl superando il “no” al Senato non elettivo dei 29 dissidenti che hanno sottoscritto gli emendamenti all’articolo 2 del ddl. Quello che il premier Matteo Renzi non vuole toccare.

Boschi: «Stiamo lavorando». Pizzetti: no fiducia
All’incontro di stamattina erano presenti per il governo la ministra Maria Elena Boschi e il sottosegretario Luciano Pizzetti. «Stiamo lavorando, nei prossimi giorni continueranno i confronti e il lavoro, perché sappiamo che i tempi stringono», si è limitata a commentare Boschi, mentre Pizzetti (che fa parte della corrente “Sinistra è lavoro” di Cesare Damiano, favorevole alle mediazione del “listino” di senatori da eleggere contestualmente ai consiglieri regionali) ha escluso la fiducia: «Non esiste al mondo che si possa mettere la fiducia su un articolo della Costituzione. Nemmeno in Azerbaigian».

La ricerca di una sintesi
Il pressing sulla minoranza per un’intesa va avanti da un mese. «Il tema è confermare i risultati dell’assemblea del Senato», afferma Zanda. «Abbiamo rilevato che c’è unanimità nel Pd sull’impianto generale della riforma e sulla fine del bicameralismo paritario, c’è anche la volontà di tutti che la riforma venga approvata visto che incalza la legge di stabilità e vorremmo anche portare in Aula le unioni civili prima del 15 ottobre». Se ieri il leader della corrente bersaniana Roberto Speranza aveva detto che tocca a Renzi «fare un’apertura vera» sulla riforma, la senatrice Doris Lo Moro (capogruppo Pd in commissione Affari costituzionali e tra i 29 dissidenti) prega di tenere distinte le sue due vesti e chiarisce: «Oggi si è insediato un gruppo di lavoro permanente sulle riforme. Tutti lavoreremo per trovare una mediazione, a condizione che ci sia la volontà politica di parlarsi tutti e ascoltarsi reciprocamente. Ma la soluzione politica in parte si trova qui e in parte si trova fuori da questa sede». Come a dire: la partita è aperta.

Alfano richiama i suoi
Il Pd non è l’unico in fibrillazione dentro la maggioranza. Davanti ai malumori nel Nuovo Centrodestra, il leader Angelino Alfano oggi ha richiamato i suoi: «Chi vuole andarsene da Berlusconi, Renzi, Salvini, vada... Grazie alla nostra scelta il governo fa le riforme, riprendono i consumi, gli indicatori sono tutti in crescita. E noi andiamo avanti con il nostro progetto per dare voce ai moderati italiani nel governo. Ogni volta che hanno detto che avevamo problemi siamo diventati di più». Per uscire dall’impasse sull’elettività, il ministro ha poi rilanciato il compromesso del listino: «L’idea è stata proposta da Gaetano Quagliariello per primo e sono convinto sia un onorevolissimo accordo sul quale credo si possa convergere».

Il “Piano Sud” dell’Ncd: Ponte sullo Stretto e rilancio degli investimenti
Questa mattina, il leader del centrodestra al governo ha presentatoil suo “Piano Sud”, che, insieme al ”Piano famiglia” costituirà l’asse portante dell'azione di governo dei centristi fino alla fine della legislatura. La piattaforma di proposte per il rilancio del Meridione prevede in particolare un disegno di legge per riaprire la questione del Ponte sullo Stretto di Messina e considera centrale il tema della legalità. Tre aree di intervento (rilancio investimenti produttivi, riunificazione governance interventi infrastrutturali, riqualificazione aeree retroportuali e rilancio della nautica da diporto) e otto proposte concrete (a partire dal credito d'imposta per l'acquisto di beni strumentali per strutture produttive, per l'offerta turistico-alberghiera e dell'agroalimentare, fino al rientro dei cervelli, incentivi alla delocalizzazione e potenziamento delle agevolazioni fiscali al Sud, con un miglior utilizzo dei fondi europei). Ad ospitare la conferenza stampa di presentazione la Svimez, l’associazione per lo sviluppo dell'industria nel Mezzogiorno.

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