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Pensioni, Padoan: flessibilità in uscita non è a costo zero

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verso la legge di stabilità

Pensioni, Padoan: flessibilità in uscita non è a costo zero

«L'idea che la flessibilità sia a costo zero è semplicemente inesatta». Lo ha detto il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, parlando di pensioni alla festa di Scelta Civica. «L'operazione di flessibilità in uscita costa - e bisogna vedere come viene attribuito questo costo e a chi» ha aggiunto rispondendo a chi gli chiedeva quale sarebbe stato il peso per le casse dello Stato. E ha spiegato: «Nella prossima legge di Stabilità si esploreranno eventuali misure che permettono di utilizzare uscite anticipate rispetto all'età pensionabile». Lo ha detto sottolineando che il sistema pensionistico italiano «è giudicato dalla Commissione Europea uno dei più stabili e sostenibili» e che proprio per «evitare erosione credibilità del nostro sistema previdenziale apprezzato come il più equilibrato», le misure dovranno essere prese «compatibilmente con i vincoli di bilancio e con i costi della flessibilità».

In generale il governo deve «affrontare situazioni di disagio dei lavoratori con le risorse necessarie, nel rispetto dei principi del sistema previdenziale». Con un monito: «Il nostro sistema previdenziale garantisce il reddito dei pensionati di domani». Una linea anticipata due giorni fa durante il question time alla Camera. Il punto di vista dell'Economia è molto netto: forme di flessibilità vanno adottate tenendo conto di aspetti cruciali: un progressivo aumento dell'età pensionabile non si può evitare quando la speranza di vita cresce; il controllo della spesa pensionistica è fondamentale per la riduzione del debito pubblico.

Padoan: su esodati Mef non ha mai sottratto risorse
Sul tema esodati Padoan ha assicurato che «il governo e il Mef non hanno sottratto risorse». Con quelle che ci sono, ha spiegato Padoan, l'esecutivo «intende trovare una soluzione definitiva» al problema. Lo ha detto ribadendo che in legge di stabilità saranno introdotte le «misure tecniche per mobilizzare le risorse» accantonate negli anni e renderle disponibili. «I tecnici del Mef - ha aggiunto - non hanno mai perso tempo e stanno lavorando per trovare soluzioni». Un’assicurazione che era già venuta in occasione dell’audizione alla Camera del 24 settembre nella quale Padoan ed Poletti avevano assicurato l’impegno del Governo a utilizzare le eventuali risorse «disponibili e accertate» per dare copertura a un eventuale «nuovo ma definitivo intervento di salvaguardia» dei lavoratori esodati.

«Taglio Tasi più utile di taglio su lavoro»
Non solo. Padoan ha difeso con forza anche l’aboliziione della Tasi sulla prima casa, voluta fortemente dal premier. «La critica degli economisti è che abolire le tasse sulla casa sia meno efficiente che abbattere le tasse sul lavoro. È vero in generale, ma nel caso specifico italiano - ha spiegato il ministro - l'abbattimento della Tasi è relativamente più efficiente» perché riguarda l'80% degli italiani. La specificità italiana, ha spiegato il ministro, è legata alla grande presenza di proprietari, a cui sarà restituita fiducia, ma anche alla necessità di «sostenere l'industria delle costruzioni, uno tra i pezzi dell'economia italiana che risulta ancora in ritardo». Provocato sulla polemica nata intorno al giudizio politico sull'operazione Tasi, «di destra o di sinistra» il ministro ha risposto: «Fate voi. Di sinistra è una politica che crea occupazione. E l'abbattimento delle tasse è uno degli elementi fondamentali per creare lavoro».

Legge stabilità, «coperture da spending non ci sono ancora cifre
Padoan ha assicurato che la prossima legge di stabilità «troverà risorse per i nuovi impegni e per disinnescare le clausole di salvaguardia e una parte molto importante delle coperture arriverà dalla spending review». Il ministro non ha voluto perà fornire cifre. «Sui numeri precisi - ha risposto a chi gli chiedeva se fossero o meno confermati 10 miliardi di tagli di spesa - vi chiedo la pazienza di aspettare due settimane perché stiamo lavorando in questi giorni».

«Banda ultralarga priorità del governo»
Il ministro ha anche ribadito che la banda larga e ultra larga sono «tra le priorità del Governo» perché «la tecnologia aiuta a valorizzare il capitale umano». E che «per sostenere una #industria4.0 ci vuole una Pubblica amministrazione 4.0», perché «l'innovazione è cruciale per evitare il declino dell'Europa».

«Decontribuzione è opzione, ma ipotesi altri sgravi»
Qualche dubbio sulla proroga al 2016 della decontribuzione totale per chi stipula contratti a tempo indeterminato. «Stiamo valutando se per 2016 non sia meglio impegnare risorse #decontribuzione per altre leve di sostegno a #crescita e #occupazione» ha dichiarato Padoan in un tweet. Insomma, la conferma in manovra degli incentivi alla decontribuzione è solo «un'opzione». «Personalmente credo - ha detto Padoan - ma posso essere smentito, che non siano più necessari perché siamo fuori dall'emergenza. Le risorse potrebbero essere destinate ad altri scopi, per esempio sgravi fiscali permanenti di diversa natura ma sempre con l'obiettivo di favorire crescita e investimenti».

«Scandalo Volkswagen colpo a fiducia, impatto su industria Italia»
Quanto allo scandalo delle emissioni truccate dalla Volkswagen «si tratta di un colpo molto duro alla fiducia, un ingrediente fondamentale ma tra i più carenti durante la crisi». E ha aggiunto: «Temo che ci siano conseguenze, mi auguro limitate, anche perché a catena ci potrebbero essere effetti sull'industria italiana». «Il problema non è solo tedesco, ma europeo» e «se la fiducia viene intaccata, sono a rischio gli investimenti»

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