Il Parlamento «provveda con la massima urgenza» all'elezione dei giudici costituzionali mancanti. È l'accorato appello del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. «Con la seduta comune di ieri - ricorda il presidente in una nota - si sono esaurite le votazioni che richiedono quorum di maggioranza diversi per l'elezione dei giudici costituzionali da tempo mancanti. Mi auguro che il Parlamento provveda, con la massima urgenza, a questo doveroso e fondamentale adempimento, a tutela del buon funzionamento e del prestigio della Corte Costituzionale e a salvaguardia della propria responsabilità istituzionale».
Grasso e Boldrini: condividiamo appello Mattarella
Un appello, quello di Mattarella, rilanciato dai presidenti del Senato e della Camera, che hanno espresso totale condivisione per l'appello rivolto dal Presidente della Repubblica al Parlamento. Pietro Grasso e Laura Boldrini, ricorda una nota congiunta, «avevano ripetutamente sollecitato al riguardo le forze politiche nelle riunioni delle rispettive Conferenze dei Capigruppo dei mesi scorsi. Si augurano pertanto che, anche in conseguenza delle parole odierne del Presidente Mattarella, la questione venga affrontata tempestivamente e con senso di responsabilita' per permettere alla Corte Costituzionale di lavorare a ranghi completi».
Zanda e Rosato (Pd): raccogliamo appello Mattarella
A stretto giro la risposta positiva del Pd. «Siamo pronti a raccogliere l'appello del capo dello Stato affinché il Parlamento elegga rapidamente i tre giudici della Corte Costituzionale mancanti». Così i capigruppo del Partito democratico Luigi Zanda ed Ettore Rosato in una dichiarazione congiunta. «Ieri - hanno aggiunto - si sono esaurite le votazioni che richiedono quorum di maggioranza diversi per l'elezione dei giudici. Dobbiamo fare il possibile affinché nella prossima votazione siano eletti i tre giudici mancanti e ripristinato il plenum della Corte Costituzionale».
Fumata nera alla Camera per elezione giudici
Ieri si è resgistrata l’ennesima fumata nera alla Camera nelle votazioni per l'elezione di tre giudici della Corte Costituzionale. Nessun candidato ha raggiunto il quorum richiesto. Si trattava rispettivamente del ventiseiesimo, del quinto e del terzo scrutinio: nei primi due scrutini hanno ottenuto voti Nicolai (86), Modugno (72), Besostri (23), le schede bianche sono state 304, le nulle 10, 18 le disperse. Per quanto riguarda l'elezione del giudice della Consulta arrivata al terzo scrutinio hanno ottenuto voti Besostri (92), le schede bianche sono state 301, le disperse 18, 14 le nulle. Sarà dunque necessaria una nuova votazione che si svolgerà in data da destinarsi.
Si lavora a intesa per prossima votazione
La prossima votazione del Parlamento in seduta comune non ci sarà probabilmente prima della metà di ottobre, ma dopo la nuova fumata nera di oggi si lavora perché in quella occasione si riescano a eleggere i tre giudici della Corte Costituzionale e reintegrare il plenum. Fonti Pd che spiegano che, dopo che oggi il quorum dei voti necessari è sceso dai 2/3 ai 3/5, si proverà a chiudere un'intesa su tre profili tecnici, non politici: uno di area Pd, uno di centrodestra e uno, se accetteranno, di area M5S. Un accordo tra i partiti non è ancora stato raggiunto e ci saranno ancora almeno due settimane per lavorare all'intesa, ma in Parlamento già circolano alcuni nomi. Tra i tecnici di area Pd si citano i profili di Augusto Barbera e Stefano Ceccanti. Tra i Cinque stelle è fortemente accreditata l'ipotesi di votare Felice Besostri, ma potrebbero anche salire le quotazioni di Silvia Niccolai. Per il centrodestra si fa il nome dell'ex presidente della commissione Affari costituzionali della Camera Francesco Paolo Sisto ma, nel caso l'intesa dovesse escludere personalità politiche, potrebbero calare le sue quotazioni a favore di un tecnico di area centro.
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