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Marino restituirà le spese fatte con la carta di credito

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dopo l’apertura del fascicolo alla procura di roma

Marino restituirà le spese fatte con la carta di credito

Il sindaco di Roma Ignazio Marino pagherà di tasca sua tutte le spese sostenute con la carta di credito del Comune di Roma. Il sindaco - sempre più nella bufera dopo la smentita di alcuni commensali che dicono di non aver mai partecipato alle cene offerte dal primo cittadino della Capitale - rinuncerà anche alla carta di credito intestata al Comune. «In questi due anni ho speso con la carta di credito messa a mia disposizione dal Comune meno di 20mila euro per rappresentanza, e li ho spesi nell'interesse della città. È di questo che mi si accusa? Bene, ho deciso di regalarli tutti di tasca mia a Roma e di non avere più una carta di credito del Comune a mio nome». Così il sindaco di Roma Ignazio Marino a proposito della sua decisione di pagare di tasca propria le spese fatte con al carta di credito del Campidoglio.

«Ho dato mandato alla Ragioneria di calcolare al centesimo le spese»
«Ho già dato mandato alla Ragioneria di calcolare questa stessa notte al centesimo le spese di rappresentanza pagate con la carta di credito e domattina staccherò l'assegno per l'intera cifra», ha aggiunto Marino. Nella cifra sono compresi, ha precisato il sindaco «quei 3.540 euro investiti nella cena con il mecenate Usmanov, arrivata alla fine di una serie di incontri che hanno portato nelle casse del Campidoglio due milioni di euro: è grazie a quelle risorse che stiamo restaurando, tra l'altro, la fontana del Quirinale. La mia decisione mette un punto, e adesso basta polemiche. Dato che alcuni hanno deciso di investire la Procura di questa vicenda, saranno i magistrati a ristabilire la verità».

La Procura ha aperto un procedimento senza indagati
La Procura chiederà entro breve al Campidoglio tutta la documentazione relativa all'utilizzo della carta di credito assegnata al sindaco Ignazio Marino per il rimborso delle spese. Il procuratore aggiunto Francesco Caporale e il pm Roberto Felici, che hanno aperto ieri un procedimento senza indagati e senza ipotesi di reato, vogliono capire quanto siano fondati gli esposti presentati da Fratelli d'Italia e dal Movimento 5 Stelle. I magistrati vogliono verificare se effettivamente ci siano state delle anomalie su queste spese rimborsate al primo cittadino e se la carta sia stata usata per pagare cene «alcune delle quali probabilmente non istituzionali», come è scritto nell'esposto. Chi indaga vuole capire se è vero o no che il massimale di utilizzo mensile in dotazione a Marino nel luglio 2013 ammontasse a 10mila euro e nel settembre dello stesso anno fosse aumentato a 50mila. Gli inquirenti sono intenzionati poi a raccogliere le dichiarazioni di alcuni testimoni di questa vicenda, a cominciare dai titolari degli esercizi commerciali cui fanno riferimento alcuni scontrini. Solo se l'ipotesi di reato di peculato dovesse emergere in modo lampante, il sindaco Marino verrebbe convocato in Procura per chiarire la sua posizione.

I commensali e i ristoratori che smentiscono
Intanto alcuni commensali indicati dal sindaco di Roma negano di essere stati ospiti a pranzo o a cena del sindaco. Smentita secca quella della Comunità di San’Egidio, che si occupa di poveri e diseredati: alla ormai famosa cena del 26 ottobre 2013 nel ristorante romano “Sapore di Mare” non è stato invitato né ha partecipato alcun responsabile di Sant'Egidio. E nei due anni successivi non sono mai stati offerti pranzi o cene, a spese del sindaco Marino, a responsabili della Comunità di Sant'Egidio. Contestata dai titolari del ristorante “Antico Girarrosto Toscano” di via Campania anche la cena da 283 euro, scontata a 260, alla quale il sindaco ha dichiarato di aver partecipato con alcuni rappresentanti della stampa per illustrare iniziative sociali dell'amministrazione per il periodo natalizio. Per i titolari del ristorante, invece, si sarebbe trattato di una cena familiare. Smentita anche una cena da 120 euro del 27 luglio 2013 con un rappresentante della World health organization: per il titolare del ristorante la “Taverna degli amici” in piazza Margana, intervistato da Repubblica, il sindaco era con la moglie. Sconfessata dal presunto ospite al Corriere della sera anche una cena del 4 maggio 2015, a Torino, con don Damiano Modena.

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