L'Italia ha saputo «dare una risposta coraggiosa e profondamente umana alla più grande crisi migratoria dalla fine della Seconda guerra mondiale. Rendo omaggio agli uomini e alle donne d'Italia che hanno salvato decine di migliaia di migranti. Ringrazio l'Italia». Sono le parole pronunciate dal segretario generale dell'Onu, Ban Ki-Moon, nel corso del suo intervento nell’ambito delle celebrazione alla Camera per i sessant'anni dall'adesione dell'Italia all'Onu. «Vicinanza geografica - ha sottolineato Ban invocando una maggiore condivisione nella risposta alla crisi dei migranti - non significa responsabilità esclusiva verso i migranti: tutti i Paesi, lo dico sempre a tutti i paesi europei, hanno responsabilità». Dopo aver ringraziato l'Italia per l'impegno profuso, Ban ha spiegato che l'accoglienza «è una responsabilità globale che deve essere equamente condivisa».
La cultura italiana è apprezzata in tutto il mondo
Il ricordo di Ban Ki-Moon è andato anche al contributo di Alcide De Gasperi per l'adesione dell'Italia alle Nazioni Unite è stato sottolineato dall'Aula di Montecitorio, che ha interrotto l'intervento del segretario generale con uno scrosciante applauso. Ha parlato dei piani per la pace nel mondo, chiedendo all’Italia di esseer in prima linea in questa «preziosa agenda». Ha lanciato un appello ai leader libici: «Stiamo affrontando il tema di una soluzione per la Libia. Per questo chiedo ai leader libici di sostenere nostro sforzo e realizzare le ambizioni della rivoluzione del 2011». La «cultura italiana è apprezzata in tutto il mondo, ma anche nella mia patria quando indosso una cravatta made in Italy ho l'impressione che mia moglie mia voglia un po' più bene», ha detto Ban Ki-moon. Lo scorso mese a New York «c'è stato un grandissimo ingorgo, a causa di una sola, piccola macchina italiana, la Fiat 500 del Papa. Quella 500 ha sempre maggiore successo, un po' come l'Italia che è in movimento verso un nuovo futuro». Ban ha preso la parola parlando in italiano. «È un onore essere qui oggi per questa ricorrenza, per celebrare il sessantesimo anniversario dell'adesione dell'Italia alle nazioni unite».
Renzi: l’Italia ha un’idea di pace non astratta
«L'Italia delle istituzioni la accoglie con tanta gioia. Ma l'accoglie l'Italia intera per ciò che lei rappresenta», ha detto il presidente del Consiglio Matteo Renzi salutando il segretario generale dell'Onu.«La accoglie l'Italia intera, l'Italia dei militari che quotidianamente in vari scenari del mondo, in alcuni casi direttamente con la guida dell'Onu, penso al Libano, al Kosovo a tanti nostri uomini che lavorano per un'idea pace che non è astratta», ha proseguiro Matteo Renzi. «L'Italia - ha proseguito il premier - ha bisogno dell'Onu ma è anche vero che l'Onu ha bisogno dell'Italia, del suo cuore, della sua generosità e della sua passione». All'Italia, ha detto Renzi, «dei volontari che lavorano nelle periferie del mondo per la prima volta dopo tanti anni torniamo a dare più soldi, proprio quest'anno con la legge di stabilità».
Grasso: serve un nuovo patto per pace e stabilità
«Guardiamo all'Onu con rinnovata fiducia e con sincero impegno per promuovere un nuovo patto che affronti le sfide di oggi» con «strumenti di sicurezza e promuovendo istituzioni e luoghi della politica, sostenendo il progresso sociale, culturale ed economico come premessa per pace e stabilità», ha detto il presidente del Senato, Pietro Grasso nel suo saluto.«L'Italia - ha aggiunto - ha sempre considerato l'Onu un punto di riferimento essenziale della propria politica estera e da sessanta anni, con le sue iniziative, contribuisce a rafforzare i tre pilastri fondanti delle Nazioni Unite: il mantenimento della pace e della sicurezza; lo sviluppo; e infine la promozione di diritti e libertà fondamentali».
Boldrini: il mondo ha bisogno delle Nazioni Unite
«Il mondo di oggi ha bisogno delle Nazioni Unite, come mai prima nella storia degli ultimi 70 anni», ha detto la presidente della Camera, Laura Boldrini, rivolgendosi al segretario generale dell'Onu. «Senza le Nazioni Unite - ha sottolineato - i sessanta milioni di migranti forzati al mondo, l'equivalente della popolazione italiana, non riceverebbero l'assistenza che spesso fa la differenza fra la vita e la morte. Senza le Nazioni Unite, non avremmo i trattati che ci guidano nella lotta alla violazione dei diritti umani e alle discriminazioni. I bambini non sarebbero vaccinati e non potrebbero studiare. E non avremmo la nuova agenda per lo sviluppo sostenibile, che per la prima volta si configura come un patto fra tutti i paesi».
Cartelli: liberate i Marò
In aula all’inizio della cerimonia, quando ha preso la parola Laura Boldrini, i deputati di Forza Italia hanno innalzato cartelli con le scritte: «Marò liberi» e «Free Italian Marines». Era appena finito l'inno nazionale, cantato da tutti, quando i parlamentari di Fi hanno innalzato i cartelli. La presidente Boldrini ha invitato a rimuoverli. «Capisco l'importanza del tema, ma toglieteli!», ha detto. I cartelli sono stati subito rimossi. Alla scena hanno assistito il segretario generale Onu Ban Ki Moon, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il governo quasi al completo, oltre a decine di diplomatici stranieri.
Banchi vuoti del M5s
Banchi vuoti, invece, quelli del M5s mentre si svolge la cerimonia. «Buffonate internazionali. Non basta l'Europa. Il M5s esce pure dall'Onu. Banchi vuoti alla presenza di Ban Ki-moon», ha scritto su twitter la deputata Pd Anna Ascani, postando una foto, mentre era in corso a Montecitorio la cerimonia.
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